Sinistra a confronto per costruire un programma di alternativa

ROMA – Cronaca politica, analisi economica, uno sguardo all’Europa, linee di un programma di governo di alternativa e  l’alternativa possibile, il modello di sviluppo, il rapporto fra sindacati, movimenti, associazioni, forze politiche, le alleanze, la sinistra, la costruzione di una coalizione: una discussione intensa, lucida, con momenti di raffinate analisi economico-finanziarie, la crisi, la sua origine, le strade per uscirne, il richiamo agli economisti che in ogni parte del mondo affrontano la “ crisi epocale”,con ricette che contrastano con le scelte della Unione europea, e puntano alla crescita, all’intervento pubblico nei settori che possono trainare lo sviluppo, il rigore che, da solo, provoca recessione, aggrava la crisi, deprime l’economia. 

E sullo sfondo il grande tema della democrazia, della partecipazione, con il governo tecnico che nel suo operato  restringe gli spazi democratici, emargina di fatto le forze politiche. Tutto questo, e anche di più, in una giornata in cui Minosse ha trasformato di nuovo Roma in un forno. E Le Borse hanno vissuto una nuova  giornata pesante con lo spread fra i nostrti titoli e i bund tedeschi ancora sopra i 460 punti. Il luogo, una sala del Cnel, i protagonisti, economisti, in primo luogo, esponenti delle forze politiche del centrosinistra, rappresentanti della “società civile”. Si guarda alle elezioni del 2013, al dopo Monti, al ritorno in campo della politica.

L’iniziativa di Ars e Fondazione Di Vittorio

 L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione “ Di Vittorio” e dalla Associazione per il rinnovamento della sinistra. Molte ore di discussione, partendo dalla cronaca, dall’intervento del presidente del consiglio che ha attaccato la concertazione la concertazione ,il male non oscuro che, a suo dire, ha provocato danni a non finire al nostro Paese. Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio, aprendo i lavoro sottolinea che “partecipazione e coinvolgimento sono decisive per affermare un quadro di proposte davvero condivise e per dare risposte ai problemi, alle ansie e aspettative di tante persone”. Nel dibattito un primo confronto faccia a faccia fra Pd, Sel, Idv. Fassina e Vendola   trovano un punto comune per la sinistra: la regressione del lavoro, la redistribuzione del reddito che ha penalizzato i lavoratori, il lavoro come punto di attacco, centrale per dar vita ad un programma di governo alternativo. Ma Zipponi, responsabile del lavoto di Italia dei valori, di fatto si chiama fuori. Dice che “sinistra e destra sono parole ormai senza senso, sinistra non capisco cosa vuol dire, non so di cosa si stia parlando”.

 Fassina, Vendola e Zipponi, primo faccia a faccia

Ricorda che con  Fassina, Gianni per Sel, e lui stesso era stato scritto un documento di tre pagine su politiche del lavoro,politiche industriali, politiche fiscali. Poi arriva Monti e il problema, dice Zipponi, è dire da che parte si sta. Per l’esponente dell’Idv  il problema da metter al centro del programma è un patto fra imprese e lavoratori. E Gianni puntualizza che quel documento oggi non ha più valore perché quando è stato scritto non c’erano la riforma delle pensioni, quella sul mercato del lavoro,la spendig review. Dice : se ha fatto bene Monti non c’è alternativa, se ha fatto male occorre discontinuità. Il problema si pone al Pd che sostiene il governo.

La Cgil annuncia la presentazione del “Piano per il lavoro”

 Il segretario confederale della Cgil, Barbi, porta nel dibattito il valore e il significato del “ Piano del Lavoro” che la Cgil sta mettendo a punto e che può costituire un punto di orientamento per le forze che si battono per un nuovo modello di sviluppo. Tema che è stato al centro del confronto aperto da una relazione  di Paolo Leon, una attenta analisi delle origini della crisi. Contesta le tesi più volte esposte dal presidente del Consiglio che fa ascendere  “la crisi del debito pubblico nazionale allo spreco, all’evasione fiscale, al populismo dei partiti, alla noncuranza dei poteri pubblici. Tutto questo è vero-afferma- ma è irrilevante e serve a coprire l’impotenza di chi governa: si pone fine allo spreco, alla evasione, alla noncuranza se c’è ripresa e l’avvio di un processo di piena occupazione. Altrimenti tutta la spesa pubblica è spreco: dall’istruzione, alla sanità, alla previdenza, alla ricerca, all’ambiente, alla<cultura, al sussidio di disoccupazione fino ai lavori pubblici”. E su questa  impostazione si snoda la discussione con tanti punti di accordo. Uno in particolare: che il vertice di Bruxelles,  contrariamente alle affermazioni del premier e agli osanna da parte dei media, è stato un fallimento, i problemi reali dell’Europa, sono tutti  lì, da una nuova legge bancaria, a misure reali contro lo spread, alla unità politica, alla tobin tax che, come ha detto  Alfiero Grandi, presidente della Associazione per il rinnovamento della sinistra si è persa per strada.

Squinzi in “ silenzio stampa”, il Pil calerà del 2,4%

Crisi finanziaria, crisi strutturale, richiami a Keynes,  con Giorgio Lunghini che cita: “ La fase di espansione, non quella di recessione, è il momento giusto per l’austerità”. Keynes pronunciava queste parole nel 1937. Monti dovrebbe conoscerle. Sulla concertazione torna Leon. Monti non voleva colpire solo i sindacati ma anche Confindustria. L’attacco a Squinzi  nasce dai dati  resi noti dall’Ufficio studi di Viale dell’Astronomia che alla vigilia del vertice di Bruxelles parla di nun Pil in calo del 2%. Ieri Squinzi rafforza la visione pessimista. Il Pil se va bene calerà del 2,4. E su quanto Monti ha detto sulla concertazione? Ironizza: “ Solo in silenzio stampa” che vale  più di tante parole. Tanti interventi  affrontano  temi costituenti di un programma per l’alternativa. Parlano Roberto Pizzuti, Laura Pennacchi, Pietro Modiano, Andrea Baranes, Gianni Mattioli, Stefano Sylos Labini, Massimo Scalia, Giacchè, Rocchi, Vincenzo Vita ( per quanto riguarda l’attività culturale viene tagliato tutto, occorre una lettura da sinistra della crisi), Silvano Andriani ( i sacrifici non producono risultati anzi colpiscono i più deboli),Sergio Gentili di Laboratorio per la sinistra ( la qualità della crescita, la qualità del lavoro, la dimensione ambientale, dalla difesa del suolo al sistema idraulico, alla mobilità), Patta, Ausili:ognuno disegna un tassello possibile  del programma da elaborare.Una strada è stata aperta. Sabato sarà l’assemblea nazionale del Pd a formulare  prime linee, proposte,da sottoporre a un dibattito che è già campagna elettorale.

Condividi sui social

Articoli correlati