Attentato kamikaze a Damasco. Ucciso il Ministro della Difesa

DAMASCO – 15.37  Il Pentagono ritiene che la guerra civile siriana stia «rapidamente finendo fuori controllo». Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Leon Panetta, «molto preoccupato» dall’escalation delle violenze, che rendono indispensabile aumentare la pressione su Assad. Sulla stessa linea l’omologo britannico, Philip Hammond, a  Washington, secondo il quale la situazione in Siria si sta deteriorando e sta diventando sempre più imprevedibile.

15.34  Nell’attentato di oggi contro i vertici governativi è morto per le ferite riportate anche il generale Hassan Turkmani, ex ministro della Difesa, e stretto consigliere per la sicurezza – con il rango di ministro – del presidente Bashar el Assad. Lo riferisce la rete tv al-Manar di Hezbollah.

14.56  L’Esercito siriano libero (Asl), formato da disertori e civili armati, ha rivendicato in un comunicato l’attacco kamikaze a Damasco, costato la vita al cognato del presidente Bashar al Assad e al ministro della Difesa.  «Il commando dell’Asl in Siria (…) ha annunciato (…) il successo della ragguardevole operazione di questa mattina che ha preso di mira la sede della Sicurezza nazionale a Damasco e ucciso diversi pilastri della combriccola di Assad che sono responsabili di barbari massacri», ha affermato un comunicato.

14.45  Dopo l’uccisione del generale Daoud Rajha nell’attentato kamikaze di questa mattina a Damasco, il l presidente siriano, Bashar al-Assad ha nominato Fahd al-Freij nuovo ministro della Difesa.

 

Si è trattato di un attacco kamikaze quello compiuto questa mattina contro la sede della Sicurezza nazionale a Damasco mentre era in corso una riunione di ministri.

Nell’attentato è stato ucciso il ministro della Difesa siriano, il generale Daoud Rajha, lo ha annunciato la tv di stato. «Il generale Daoud Rajha è morto nel martirio nell’attentato terroristico contro l’edificio della Sicurezza nazionale», ha riferito la tv.  Il ministro era di fede cristiana ed apparteneva alla chiesa ortodossa. Era nato a damasco nel 1947 ed era anche vice-capo dell’esercito di Damasco e deputato del consiglio dei ministri.

Altri funzionari sono rimasti feriti sempre nell’attentato e sono stati trasportati nell’ospedale Al-shami della capitale, ha spiegato una fonte della sicurezza all’Afp.

Fonti della sicurezza hanno riferito che tra i feriti c’è anche il ministro dell’Interno, Mohammad Ibrahim al-Shaar, trasportato anche lui nell’ospedale Al-Shami, a Damasco. La tv di Stato siriana ha precisato che il ministro dell’Interno, è vivo, in «condizioni stabili», smentendo così la tv di Hezbollah, Al Manar, che aveva riferito della sua morte in seguito all’attentato.

Questo attentato giunge proprio mentre da due giorni infuriano i combattimenti in alcuni quartieri della capitale. Tra le personalità ferite anche il capo dell’intelligence, Hisham Bekhtyar, che è stato sottoposto ad un’operazione chirurgica sempre secondo quanto riferiscono fonti della sicurezza siriana.

L’attentatore suicida era un ‘insospettabile’, faceva parte infatti del ristretto numero di guardie del corpo che si occupavano della protezione degli alti gerarchi di regime, presidente Bashar al-Assad compreso: lo ha riferito Bassam al-Dada, consigliere politico del Libero Esercito Siriano creato dai disertori, e l’indiscrezione è stata poi confermata da fonti riservate delle forze di sicurezza siriane.

Intanto il Libero Esercito Siriano, la milizia dei ribelli anti-Assad, ha rivendicato l’attentato di oggi. «Questo è il vulcano di cui abbiamo parlato, abbiamo appena iniziato», ha avvertito il portavoce Qassim Saadedine. «Il Vulcano di Damasco e il terremoto della Siria» è il nome dell’operazione lanciata lunedì dai ribelli contro le forze del presidente Bashar al-Assad. 
Anche un gruppo islamista di opposizione al regime siriano, Liwa al-Islam, ha rivendicato su Facebook la responsabilità dell’attentato.

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