Crisi. Caro benzina sempre più su. Spesa delle famiglie sempre più giù

ROMA – Con il periodo degli sconti di fine settimana sul prezzo della benzina, pensavamo che il mercato dei carburanti incominciasse a dare tregua agli automobilisti, ed era per quello che avevamo salutato quella iniziativa positivamente. Ma ora gli aumenti, che consideriamo ingiustificati degli ultimi giorni ci stanno facendo cambiare idea.

Insomma nello stesso periodo del 2011 la benzina quotava 1.60 euro/ L ed oggi in media 1.88 e con le addizionali regionali anche 1.90-1.92 euro con un aumento rispetto all’anno scorso di 28-32 cent in più al litro, pari a più 15 euro a pieno e una spesa totale annua di più 180 euro solo per costi diretti.
Per essere espliciti le responsabilità di questo incredibile aumento vanno ricondotte a varie cause, che ovviamente non ci piacciono per nulla da qualsiasi parte provengano. Tasse nazionali ( accise + IVA  ) tasse  + regionali (accise reg.) pari ad un aumento di 20 cent e prezzo industriale del carburante con un aumento di 10 cent al litro.

Quindi ad un  non giustificato aumento da parte dei petrolieri, si aggiunge una tassazione smisurata che ha notevoli effetti non solo sulle tasche degli automobilisti ma anche sullo stesso rincaro di prezzi e tariffe per 150 euro annui che assommati ai 180 euro per i pieni di carburante produrranno un aggravio alle famiglie, già colpite dalla crisi e con un potere di acquisto ridotto ai minimi termini, di 330 euro annui.
E’lecito sperare a minori tassazioni ed a una seria modernizzazione dell’intera filiera petrolifera? Noi comunque riteniamo ciò del tutto fondamentale anche per la stessa economia del Paese. Così come, può sembrare paradossale,  ma noi ci auguriamo vivamente che questo fine settimana sia come viene definito da bollino rosso, poiché sul Ferragosto. questo significherebbe che almeno a cavallo di Ferragosto le famiglie italiane godrebbero di una meritata vacanza . Abbiamo dei dubbi, perché ciò avvenga, visto che tutte le negative previsioni sul settore turistico sono state sino ad ora purtroppo confermate, registrando un calo vistoso rispetto al già negativo dato del 2011 e attestandosi ad un 33-34 % di presenza turistica delle famiglie italiane. Mentre da un lato ci aspettiamo forti sconti e agevolazioni da qui in avanti sia nell’accoglienza che dei servizi turistici dall’altro è più che necessario invocare una svolta in economia. Ma anche gli aumenti registrati nel prezzo dei carburanti, purtroppo,  si faranno sentire, anche se ci auguriamo il contrario, anche per Ferragosto.

Risulta chiaro infatti, come la crisi economica stia fortemente condizionando la spesa delle famiglie e modificando in peggio i loro comportamenti e le loro condizioni. Ma tutto ciò ha effetti negativi , non solo su di loro, ma sulla intera economia perché un mercato così depresso comporta chiusure di attività produttive,casse integrazioni e licenziamenti in un processo di avvitamento che incide progressivamente sul potere di acquisto delle famiglie. Si tratta perciò di rivendicare una politica economica che non ricerchi solo l’equilibrio dei conti,pur necessario, ma che sia caratterizzata anche da piani di investimento nei settori innovativi, con uso di risorse particolari anche allentando i vincoli dei patti di stabilità dei vari enti locali.

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