Il Cdm riduce i tagli ai Tribunali. Da 37 a 31

ROMA – Via libera del Consiglio dei ministri al provvedimento sulla revisione della geografia giudiziaria. Lo riferiscono fonti del governo in una nota diffusa a margine dell’incontro. Il testo definitivo prevede che i tribunali soppressi siano 31 invece dei 37 previsti in origine.

Le stesse fonti sottolineano che sono “salvi” i tribunali nelle zone ad alta intensità di criminalità organizzata, ovvero quelli di Caltagirone Sciacca in Sicilia, Castrovillari (Rossano), Lamezia Terme e Paola in Calabria. Nel Lazio quello di Cassino, cui sarà accorpata Gaeta, mentre  sarà dotato di un Ufficio di Procura anche il Tribunale di Napoli nord. Confermata, invece,  la soppressione di tutte le 220 sedi distaccate.

”Abbiamo deciso di valorizzare una comune linea direttrice – afferma il ministro della Giustizia, Paola Severino – : il mantenimento di un forte presidio giudiziario nei territori caratterizzati da una significativa presenza della criminalita’ organizzata. Avevo piu’ volte espresso la mia apertura ad approfondimenti su questo punto: le audizioni parlamentari dei procuratori distrettuali, le indicazioni sia pure generali espresse dal CSM nel proprio parere, le richieste delle commissioni giustizia di camera e senato hanno segnalato la preoccupazione che la soppressione di tribunali in quelle aree potesse comportare rischi sul fronte della lotta alle mafie. Un terreno questo – sottolinea il ministro Severino – su cui il governo non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico”. ”Per queste ragioni, sono state espunte, dall’iniziale elenco di 37 tribunali e relative procure, le sedi in zone ad alta concentrazione di criminalita’ organizzata, con l’unica eccezione di Rossano il cui accorpamento a Castrovillari e’ giustificato dalla presenza di una criminalita’ mafiosa omogenea, dalla contiguita’ territoriale dei due circondari e dalla facilita’ di comunicazione tra i territori. E’ stata invece confermata – conclude il Guardasigilli – la soppressione di tutte le sezioni distaccate, nonostante le richieste di mantenimento di alcune di esse, poiche’ l’esperienza sin qui fatta dimostra che si tratta di un modello organizzativo precario ed inefficiente sotto il profilo della produttivita’ e della carenza di specializzazione con un impiego di risorse spropositato rispetto alle esigenze”.

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