Ue. Nasce il fondo salva stati. Economia in calo. Tobin tax, silenzio del governo

ROMA – L’OCSE ha pubblicato oggi i dati relativi al superindice composito, che segnala ancora un rallentamento delle principali economie.

Nella stessa giornata vede poi la luce il Fondo salva stati e proprio mentre i ministri delle Finanze di Eurolandia mettono mano al portafogli dei propri contribuenti si accende la polemica in merito  a un’intervista  alla Bbc del premier britannico David Cameron che, ha  ventilato l’ipotesi di un veto inglese al bilancio della UE laddove non si creassero due budget diversi: uno per i Paesi dell’eurozona e uno per quelli fuori dell’Unione valutaria, cosa che secondo il premier inglese porterebbe risparmi al Regno Unito. In  risposta alla provocazione di Cameron e sollecitando il nostro Paese ad una maggiore reattività, Gianni Pittella, vicepresidente vicario del Parlamento europeo ha diffuso una nota in cui invita  il nostro Paese a contestare ”l’assurda richiesta del premier britannico di ridurre i fondi del bilancio comunitario. Bisognerebbe invece chiedere a Cameron di rinunciare al vergognoso e anacronistico privilegio che va avanti da trent’anni di riavere indietro i due terzi del contributo della Gran Bretagna al bilancio Ue”.

Pittella: sulle transazioni finanziarie Monti non si chiami fuori

L’europarlamentare del Pd critica anche l’atteggiamento del governo italiano  che non si pronuncia a favore della della Tobin tax . Dice Pittella:”Dispiace e sorprende la posizione assunta dall’Italia di non partecipare alla cooperazione rafforzata proposta da Francia e Germania per superare le resistenze sul varo della tassazione europea delle transazioni finanziarie e invito il governo a riconsiderarla nel corso della riunione Ecofin di domani”.

 
 Esm. Arrivano i primi trenta miliardi

Oggi a Lussemburgo, subito prima della riunione dell’Eurogruppo, i ministri delle Finanze dei 17 paesi aderenti all’euro verseranno la bella cifra di 32 miliardi di euro per finanziare l’European stability mechanism (Esm).. Entro la fine di questo mese di ottobre, con queste riserve in valuta in pancia, l’Esm potrà cominciare a fare fede al nome con cui è abitualmente definito, fondo salva stati, e potrà operare con una capacità di circa 200 miliardi.
Altri 32 miliardi arriveranno nel 2013 e gli ultimi 16 miliardi nel 2014, quando il fondo avra’ una capacita’ complessiva operativa di 500 miliardi di euro.
E mentre il governo ellenico lancia ancora un grido di allarme  fa sapere di avere fondi a sufficienza per arrivare solo fino alla fine di novembre, nelle prossime ore arriverà ad Atene la cancelliera Angela Merkel e si temono manifestazioni di protesta. Scioperi, cortei, niziative di lotta si svolgono ogni giorno promosse dai sindacati.

 
Ancora emergenza Grecia. Gravi responsabilità della BCE

La questione greca non verrà però affrontata né dall’Eurogruppo, né al vertice dei capi di stato e di governo del 18-19 ottobre a Bruxelles, mentre una Spagna sempre più in bilico riceverà dall’Esm i soldi per la ricapitalizzazione delle banche ma non nella forma di finanziamento diretto.Non verrà quindi discussa l’ipotesi di un prolungamento delle scadenze sui rimborsi, ne’ quella di una rinuncia da parte della Bce ai tassi di interesse sui suoi crediti nei confronti di Atene.
La BCE, che si era auto esclusa dalla recente ristrutturazione del debito greco, non avrebbe quindi intenzione di rinunciare ai miliardi di euro di plusvalenze che la sua posizione nei confronti di Atene gli assicurerebbe ad oggi.
Sul punto Jorge Asmussen, componente del board esecutivo della Banca centrale europea, ha dichiarato che la Bce non potrebbe aiutarla allungando le scadenze delle proprie partecipazioni nei bond statali o abbassando l’interesse sul debito perché sarebbero considerati aiuti di Stato.
Secondo Asmussen quindi, la BCE non solo non potrebbe rinunciare ai miliardi di plusvalenze, ma li vorrebbe anche pagati puntualmente e non potrebbe subirne una dilazione. Una posizione che economicamente ed anche dal punto di vista umano, vista la situazione drammatica in cui si trovano milioni di famiglie greche sembra a dir poco criticabile., è più che criticabile. Da cond perché è il risultato delle pesanti condizioni poste alla Grecia per restare nell’ area delle uro.

OCSE. Le grandi economie rallentano ancora

L’indice Ocse relativo al mese di agosto evidenzia come la maggior parte delle grandi economie continueranno a subire un indebolimento della crescita nel prossimo futuro.
Va un po’ meglio per Stati Uniti e Giappone, per questi due paesi l’organizzazione parigina identifica segnali di una “crescita moderata”, per il Canada viene registrata una “crescita debole”.
Nera la situazione per la zona euro per cui l’Ocse segnala un rallentamento. In particolare una nota dell’Organizzazione specifica che ‘in Germania, Francia, Italia e nell’area euro in generale, il superindice continua a mostrare una crescita indebolita’, mentre in Gran Bretagna ‘continua a mostrare un ritorno della crescita’.
Meno peggio la situazione nei grandi paesi emergenti. Per la Cina l’OCSE registra una crescita poco sostenuta ma con segnali di una possibile stabilizzazione a breve dopo il recente deterioramento. Medesimo discorso anche per India e Russia con “crescita debole” per il Brasile viene indicata, come per Londra, una “ripresa della crescita”.
Le tabelle Ocse, riferite al mese di agosto, danno il principale indicatore economico  a 100,1 con un calo dello 0,07 per cento sul mese precedente e dello 0,12 per cento su anno.
Nella zona euro l’indice si ferma a 99,5 punti con un calo dello 0,10 per cento su mese e del -1,18 per cento su anno.
Più basso il livello in Italia dove il superindice si attesta a 98,8 con un calo dello 0,04 per cento su luglio e del 2,23 per cento sull’anno.

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