Primarie agitate. Berlusconi e Renzi sbroccano insieme

ROMA – Le cronache sono impietose. Ma anche curiose da un certo punto di vista. Per esempio a fronte delle primarie Berlusconi e Renzi sbroccano insieme.

Renzi accusa Bersani di usare i soldi del partito e poi dichiara che lui da solo senza alcuna allenza puà vincere le elezioni e andare al governo. Sono tanto presi dalle loro immagini, convinti che meglio di loro non c’è nessuno che diventano personaggi da barzelletta, o da tragi-commedia. Di Pietro gioca a parte, su un campo fangoso. Dal partito cominciano ad andarsene, ma lui continua imperterrito a dettar legge, non accetta critiche. Grillo non se lo fila, anzi. Amici, dice il comico genovese, ma ognuno per le sue strade. Anzi  pensa di portargli via un po’ di voti. E già che c’è impedisce ai suoi di presentarsi in tv. In particolare mette all’indice Rai,Mediaset, La 7, una specie di santa inquisizione quando bruciava i libri di chi la pensava diversamente. Ma ad accapararsi i titoli più evidenti sono ovviamente Renzi e Berlusconi. Al sindaco di Firenze, attualmente in una specie di congedo, quello che avviene nel nostro Paese, in Europa, nel mondo non interessa ed attacca a testa bassa il segretario del pd, candidato a presidente del Consiglio nella coalizione del centrosinistra. Si muove su due fronti.

Dallo staff renziano pesanti accuse contro Bersani

Gli uomini del suo staff lanciano pesanti accuse a Bersani. In particolare si distingue Lino Paganelli,responsabile  fete del Pd, uno che a una scrivania nella sede del partito e che conosce Bene il segretario. Però le su accuse sono ancor più velenose. Non un bel vedere. Chiede  il  questo funzionario del Pd:”Chi ha pagato i messaggi inviati agli iscritti del Pd con l’intestazione ‘Bersani 2013’? E quanto hanno speso? La replica del portavoce del segretario: “Gli sms inviati per la campagna elettorale sono rendicontati sul sito web, e siamo solo noi a farlo”. Sulla questione interviene anche Oriano Giovanelli, tesoriere del comitato Bersani. “ Da parte dello staff  di Matteo Renzi viene alimentata una polemica inesistente -afferma-. consigliamo a Paganelli di andare a verificare sul sito ‘tuttixbersani’ dove troverà regolarmente rendicontata, la spesa di 300 euro per l’invio di sms alla voce spese di comunicazione. Per inciso diciamo che Bersani, tra bonifici bancari e sottoscrizioni on line, dichiara 33.330 euro mentre Renzi 121.125 euro, in particolare riscossi  con la cena con imprenditori e esponenti della finanza, anche con sed3e alle isola Cayman.. Sempre Giovannelli sottolinea: “Chiarita la questione, restiamo in fiduciosa attesa di poter finalmente confrontarci sulle risposte da dare ai problemi degli italiani.”

Il sindaco di Firenze: le elezioni le vinco da solo senza alleanze, senza partiti

Ed arriva il Renzi che si occupa di politica. In una intervista all’Avvenire afferma che se vincesse le prmarie rinuncerebbe a qualsiasi alleanza e ichiama la “ autosufficienza “ di Veltroni che, come è noto, non finì bene, anzi malissimo.  “ Il Pd di Renzi, che è lui che parla in terza persona ( ndr)- afferma- può  vincere da solo, senza partiti, senza alleanze con le mie idee e i miei progetti”. Renzi dimentica che ha firmato la carta di intenti della coalizione di centrosinistra,  che parla di  alleanza fra   democratici e progressisti con forze che si riconoscono nella costituzione e nell’europeismo.Il fatto che finga di ignorare che anche lui fa parte di questa alleanza con oggi rifiuta lascia adito a diverse interpretazioni, fra cui quella che, se non vincesse le  primarie potrebbe presentare una sua lista. E assistamo ad un altro personaggio ormai da operetta, il “ barzellettiere”,  stante alla parole dello stesso Angelino Alfano, in ribellione contro il padrone. Era stato lo stesso Berlusconi a farsi promotore di possibili primarie proprio quando nominò, Alfano segretario del Pdl. Ora ci ha ripensato, se l’è presa con Alfano, le primarie non servono, io non tiro fuori neppure un euro. Anzi sarebbe già pronta una lista del cavaliere con nome e simbolo  già depositi. E si  riunisce l’Ufficio di presidenza  a Palazzo Grazioli. E’tornato dalla vacanza in Kenia, ospite  del suo amico Briatore.

 

Il cavaliere prova a lanciare la figlia Marina

E’ visibilmente scocciato. Macché primarie.  – Serve una grande rivoluzione all’interno del partito, bisogna cambiar si tratti di una possibile investitura della figlia Marina alla guida del centrodestra. Stando a una “gola profonda , il cavaliere avrebbe aggiunto:”Mentirei se dicessi che considero le primarie salvifiche, abbiamo bisogno di volti nuovi e protagonisti nuovi”. “Questi convegni in ogni provincia porteranno solo allo scoperto le nostre faide interne, quelle che hanno p- dice il berlusca- e non sono buoni, non mi danno buone notizie”. Angelino Alfano, il quale ha già annunciato la sua candidatura  sbotta- così racconta il gola profonda-risponde per le rime: “Non voglio essere designato al nulla, oggi dobbiamo prendere una decisione, non siamo barzellettieri”, Il riferimento non poteva essere più chiaro.

 

Offensiva di Alfano. “ basta con i barzellettieri
.Il più famoso barzellettiere è il cavaliere che non puà farne ameno neppure nelle cene”galanti”. Poi fa lezione di storia  a Berlusconi: “Siamo in un’altra fase della storia – afferma- – quello che ha detto il presidente Berlusconi è profondamente vero, ma l’indecisionismo ci uccide. Noi non siamo né con Monti né contro Monti. Siamo privi di ogni credibilità. Ci dicono che non abbiamo una linea politica. Se vogliamo accentuare tutto questo, allora non prendiamo nessuna decisione neanche oggi”. “Io accetto la sfida delle primarie altrimenti qual è l’alternativa? Forse qualche gelataio o ex presidente di Confindustria, che nei sondaggi va peggio di noi? Finora un Berlusconi del ’94 non è venuto fuori allora scegliamolo tra di noi a meno che non c’è una scelta che riguarda personalmente Berlusconi e sulla quale c’è la clausola di sempre”. Berlusconi incassa, deve far buon viso a cattiva sorte. Sente che è solo, stanco, la sua corte  è in fuga, cerca quale lito più sicuro.La disfatta è palpabile.  “Il mio è stato solo uno sfogo per esprimere delle perplessità- dice-sono d’accordo con Alfano sulla necessità di uscire oggi con una decisione.” E dice sì alle primarie, occorre andare avanti.Ed arriva la conferenza stampa, il Berlusca pappa e ciccia con Alfano. Beve un calice amaro. Ma c’è anche chi dubita che lasci perdere e mediti invece vendetta, tremenda vendetta.

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