Montezemolo, faccio politica ma non mi candido. Olivero (Acli), potrei candidarmi

A volte ritornano. La convention di Italia Futura sembra una riedizione della Dc

ROMA – C’è una  sola novità che emerge dalla convention, “Verso la terza Repubblica”, slogan forse troppo ambizioso,” promossa da Luca Cordero di Montezemolo.Non  viene né dalla relazione del leader di Italia Futura , un comizio di una quarantina di minuti, né dagli  altri interventi, compreso quello ben più corposo del ministro Riccardi,. sfuggente  sul futuro di questa  “ alleanza in divenire” fra cattolici, moderati e riformisti. Una convention  che sa tanto di un ritorno al passato, una riedizione della vecchia dc , dell’interclassismo che teneva insieme ricchi e poveri, sfruttatori e sfruttati, imprenditori e lavoratori, la Fiat e i governi a maggioranza democristiana, tanto che Gianni Agnelli non mancava di ricordare che la grande casa automobilistica stava sempre dalla parte dei governi. La notizia viene da una nostra conversazione con il presidente delle Acli, Andrea  Olivero. Lo abbiamo “ intercettato” che aveva appena concluso un discorso nettamente diverso ei toni e nei contenuti, da quello pronunciato da Montezemolo.” Sarebbe disponibile a candidarsi nella “lista civica “ di cui parlate?  Risponde Olivero: “ Sono in scadenza di mandato, se una mia candidatura fosse utile per gli obiettivi , per il movimento che vogliamo costruire,  per gli obiettivi che riguardano il futuro del nostro Paese non mi tirerei indietro. Sia chiaro che le  Acli come tali non parteciperanno ad elezioni. “

 L’ìntervento del presidente delle Acli appare come una contro relazione

E il suo discorso fa capire che ci sono, in questa convention, due visioni diverse della società italiana, dei suoi problemi, del suo futuro. Un discorso da sinistra, se così si può dire, nel solco della tradizione aclista. “ Sì-Olivero conferma questo giudizio- il mio intervento è diverso da quello di Montezemolo ma nel movimento che vogliamo costruire hanno diritto di cittadinanza visioni, posizioni differenti, il problema è il rispetto da parte di tutti. La nostra vicinanza  con la sinistra nella storia delle Acli?  Certo, è più facile dialogare con la sinistra”. E  anche sull’agenda  Monti si differenzia. “ Occore mantenere gli impegni presi in sede  Europa, ma serve una integrazione di politiche sociali, il lavoro, la solidarietà l’uguaglianza, il welfare. E nel corso del suo intervento parla dei problemi dell’immigrazione. Ricorda che ha una figlia di 11 anni, è una marocchina che ha adottato. “ Quando gli insegnanti le dicono che è stata più brava delle italiane, si ribella. Anche io sono italiana”. E pone il problema della cittadinanza per i figli degli immigrati, Il primo punto  da affrontare che Bersani indica nel caso in cui diventi presidente del Consiglio. Sarà lui a dirci, perché dal palco nessuno ne ha parlato, che nei prossimi giorni, nelle prossime settimane si avranno nuovi inceri f per delineare un percorso verso le elezioni.. Anche se ci sarà una lista civica

Confronto aperto , non sarà facile dar vita ad una lista civica

 Da Montezemolo si attendevano lumi sul modo in cui la sua organizzazione, le Acli, la Cisl, tanti movimenti e associazioni cattoliche, un ministrio come Riccardi che ha concluso la convention, irtendono procedere in vista delle elezioni, per sostener il Monti bis. Montezemolo ha detto esplicitamente che “ quello che ci proponiamo di fare è dare fondamento democratico ed elettorale al percorso iniziato dal suo governo perché possa proseguire,rafforzato nella prossima legislatura”. Ha ribadito che lui non si candiderà ed ha aggiunto “: Non chiediamo al Presidente del Consiglio di prendere oggi la leadership di questo movimento politico. Ciò pregiudicherebbe il suo lavoro e davvero non ce lo possiamo permettere”.  Ma al premier, di fatto, si chiede un impegno di “ copertura, se così si può dire  della lista civica, del partito  cui pensa Italia Futura mettendo insieme i movimenti cattolici. La realtà e che proprio dalla convention, presenti più di seimila persone, cislini e aclisiti, in particolare, è emerso che  il confronto fra le diverse anime, quella cattolica, quella moderata, quella riformista  è tutto aperto e che dar vita ad una lista civica non sarà facile. La relazione di Montezemolo è stata solo una indicazione di problemi, titoli come lavoro,impresa, cultura, giovani, donne, ricostruzione, riscossa civica, civismo. Non un progetto, non una visione complessa della società i italiana, dell’Europa, una sola volta ha pronunciato questa parola. Solo attacchi generici alle forze politiche, tutte insieme, qualche puntatina liberista, spazi troppo esigui per l’iniziativa privata,dice,sottolinenando che parlare di politica industriale è retorica, è  questione esclusiva degli imprenditori, contratti puntati tutti sulla produttività, il che significa smantellare la contrattazione nazionale, destra e sinistra non hanno ragione di esistere, chi lavora e chi produce è legato a doppio filo,  al welfare  facciamo fronte con la sussidiarietà. Un tono, al limite della arroganza, quasi avesse scoperto lui i problemi che tutti conoscono.   A tutto ci ha pensato il governo Monti, perciò deve continuare a governare. “ Monti- dice Montezemolo- può fare questo lavoro di ricostruzione, in Italia e in Europa, meglio di chiunque altro. Ammetterlo non è un segno di debolezza, ma un assunzione di responsabilità.”

Bersani non tirate Monti per la giacca

A stretto giro di posta arriva la risposta di Monti. “ Nessuno mi domanda oggi impegni  e oggi non do nessun impegno. Fino al 10 marzo sarà il presidente del Consiglio. E Bersani commentando i lavori della convention afferma: “ Consiglierei di non tirare Monti per la giacca perché in questo momento svolge una funzione molto utile al Paese e credo dovrà svolgerlo anche nella prospettiva” Ma niente Monti  bis come più volte ha ribadito. Riguardo al discorso di Montezemolo, Bersani  se la cava con una battuta: “ Per quello che ho potuto sentito dire- afferma-parole come ricostruzione,riscossa civica,civismo, sono le stesse parole che noi stiamo dicendo ormai da due o tre anni e quindi confermo anche l’interesse che abbiamo a queste parole”. Molto atteso l’intervento del ministro Riccardi, fra i protagonisti degli incontri di Todi cui hanno partecipato esponenti dei movimenti cattolici. Singolare la sua presenza, anche nella veste di “ difensore” di Monti, benché lui abbia escluso  che avrebbe fatto un intervento in questo senso.  Ha tracciato un quadro allarmato dell’Italia di oggi, non ha sottovalutato i problemi ancora da affrontare. Ha parlato di “ inizio della ricostruzione” da parte del governo. Ha sottolineato la necessità, senza tirare Monti per la giacca direbbe Bersani, di proseguire questo lavoro di ricostruzione che non si può fare in un anno. Qui l’impegno che potrebbe  dare  Monti.

Condividi sui social

Articoli correlati