Renzi accende la miccia. No alle regole per il voto. Sotto tiro Bersani e Vendola

ROMA – Le primarie si infiammano. Renzi accende la miccia, attacca Bersani, e Vendola. Il confronto in tv ave a dato l’ immagine di una discussione pacata, certo con proposte diverse, senza asprezze, con il rispetto  che devono avere due candidati che militano nel medesimo, che si contendono la candidatura a premier nella solita coalizione di centro sinistra.

Ma mentre , così come era avvenuto nel confronto a cinque su Sky si registrava un clima  sereno, Pier  Luigi e Renzo, con Renzo che ogni qualvolta punzecchiava il ,certo importanti e sulle quali aveva dato battaglia  il tema  centrale del confronto. C’erano i problemi del paese sui quali discutere. Nel frattempo però i “renziani” scatenavano la guerra. Su alcuni quotidiani fra i quali il Corriere della sera, Stampa e Nazione, Resto del Carlino, Unione Sarda compravano una pagina attraverso la fondazione Big Bang vicina a Renzi. Nella pagina si scriveva che chi  non si era registrato al primo turno bastava inviasse una mail e poteva presentarsi ai seggi per votare.

Dal Comitato Renzi di Trevi: “Scatenate l’inferno”

Ancora dal comitato di Trevi per Matteo Renzi veniva inviato un messaggio ai sostenitori del sindaco di Firenze con uno schema precompilato per registrarsi al ballottaggio e un invito, “scatenate l’inferno”. Interviene immediatamente  il presidente dei garanti, Luigi Berlinguer, convoca una conferenza stampa e annuncia che “c’è  chi sta provando ad inquinare l’informazione  e a disinformare”. E spiega: “ Al secondo turno abbiamo previsto qualche deroga per chi non ha potuto votare  al primo turno per ragioni indipendenti dalla sua volontà. Sono casi eccezionali ed individuali e le richieste di votare vanno motivate perché i comitati provinciali devono valutare le motivazioni”. E fa sapere che al Comitato stanno arrivando richieste di registrazioni non singole ma seriali con un invito a iscriversi tramite un sito apposito “ domenica voto in”. Partiva a questo punto il ricorso ai garanti contro il Comitato Renzi  firmato dal rappresentante di Bersani nel Coordinamento nazionale , poi si aggiungevano i rappresentanti degli altri candidati,Vendola, Puppato e Tabacci. In giornata Renzi cercava  di stemperare, in fondo,diceva , era solo un invito ad andare al voto.

Minacciato ricorsi per annullare il ballottaggio

 Ma il suo comitato andava avanti minacciando ricorsi per far annullare il ballottaggio. E già che c’era  Renzi non si faceva pregare ed andava all’attacco, in modo pesante, con toni offensivi, di Bersani e Vendola. Definisce il segretario del Pd “ uno zio prudente”, dice che “ non è in grado di voltare pagina. Se Pierluigi ha iniziato a cambiare è perché io gli ho rotto le scatole”.Ancora: “Pierluigi Bersani ha la vocazione minoritaria, per questo cerca un accordo con Casini”. “Non è in grado di voltare pagina, è per il catenaccio, mentre io sono per il gioco a tutto campo”. “Il suo è un modello di sviluppo economico vecchio, basato sulle grandi opere, mentre io voglio concentrarmi sulla manutenzione”. “Io ho l’incubo dell’inciucio e la madre di tutti gli inciuci è stato il governo del ’98. Bertinotti mandò a casa Prodi e poi D’Alema fece l’inciucione con Cossiga e Mastella”.
E di Vendola afferma che “ fa parte dell’apparato”. “ “ Io non sono liberista sono libero”. Ancora: “ Non si può fare il paladino dell’antisistema e poi siglare come ha fatto Vendola accordi con Bersani “ Subito arriva la risposta di Vendola: “il sindaco di Firenze è un un “giovanotto sull’orlo di una crisi di nervi”, che incarna “l’inciucio sublime fra sinistra e liberismo”.

Vendola. Sta devastando la competizione democratica

 Con la sua spavalderia “sta devastando il significato” della competizione democratica. “Il rispetto delle regole -sottolinea Vendola – è fondamento di ogni cultura della legalità, mentre il cambio delle regole in corsa è stato un ingrediente continuo degli anni del berlusconismo”.  Da Porta a Porta arriva la risposta di Bersani.  Non voterà chi non è in regola, chi non   riuscirà a registrarsi alle primarie  ribadisce-ma avrà solo mandato la mail non potrà votare. «Se io dicessi – afferma – ‘liberi tutti’, non avrei alcun timore ma io sto alle regole. Se uno combatte con mani legate e uno con mani libere le cose cambiano. tre milioni e centomila persone facendo le code hanno rispettato, accettato e condiviso le regole. non possiamo dire che li abbiamo presi in giro” “. Non è questione di 50-100 mila in più ma domenica scorsa –ripete-3,1 milioni hanno accettato regole condivise e io di lì non mi sposto”. “

Bersani: Stiamo rimettendo in moto la politica

Noi stiamo rimettendo in moto la politica – aggiunge il segretario Pd – cerchiamo di non sfregiarla per motivi personali». Terminata  la registrazione di “Porta a porta”, risponde «assolutamente no» ai giornalisti che paventavano il rischio che possa saltare il ballottaggio dopo l’esposto contro la pubblicità pubblicata sui giornali dal comitato Renzi.
«Rifiuto in radice che io non sto rappresentando la posizione di una sinistra moderna che è un incrocio tra la mia cultura e istanze liberali. Contesto a Renzi – afferma Bersani nel corso della trasmissione-che sotto la parola merito e libertà se non c’è uguaglianza emerge l’idea che vince il più forte La posizione di Renzi si discosta dal baricentro necessario tra cultura di sinistra e cultura liberale. Contesto a Renzi-prosegue- che il tema basico dell’uguaglianza sia stato troppo abbandonato. Apprezzo parole come merito e opportunità, ma quelle parole, se non c’è anche il concetto di uguaglianza, rischiano di nascondere il successo del più forte”
Bersani a Porta a Porta.I progressisti, la forza per governare
Il segretario del Pd A intervenendo a Porta a Porta ha affrontate i tanti problemi  del nostro Paese oltre a rispondere  Matteo Renzi in merito alle regole sulle primarie e ad alcuni attacchi che gli aveva portato ancora una volta nel segno della  rottamazione. Diamo di seguito una sintesi dell’intervento di Bersani.

Condividi sui social

Articoli correlati