Il Pd al 34,6% nei sondaggi. Bersani, ora il governo del cambiamento

Renzi: “daremo una mano”

ROMA – Il primo effetto della vittoria di Pierluigi Bersani viene dai sondaggi.  Il Tg de La 7 ogni lunedì offre un panorama dello stato di salute delle forze politiche: il Pd  registra un consenso record assestandosi al 34,6% mentre il movimento di Grillo scenda al 16,3%.

Insomma un effetto Bersani, verrebbe voglia di dire dopo che tutti i media nessuno escluso, o quasi,ipotizzavano che una eventuale vittoria di Renzi avrebbe fatto volare il Pd. I sondaggi, qualcosa di più di semplici sensazioni o di arzigogolate ipotesi statistiche, parlano chiaro. E’ stato  quel 61% conquistato dal segretario del pd a far salire l’asticella, è stata la partecipazione massiccia anche al secondo turno.I votanti sono  stati 2.816.615 con una flessione molto contenuta rispetto al primo turno, quando votarono in 3,1 milioni.


Vendola: il polo progressista può vincere bene
“ Commenta Nichi Vendola. “Il polo progressista può vincere bene la partita delle elezioni  sondaggi di oggi dicono che si può andare tranquillamente oltre il 40 per cento”.  Bersani, come aveva annunciato nell’intervento pronunciato nella notte di ieri, ha concesso poche ore di riposo a suoi più stretti collaboratori . “E’ stata una splendida pagina di democrazia, una bellissima avventura: la prossima avventura è il governo, il governo del cambiamento. Ora ci si mette al lavoro per allestire il programma”. Matteo Renzi, come già aveva detto ieri, “è stato un protagonista di questa bella avventura, ci ha messo energie, ci ha messo freschezza. Una risorsa come siamo tutti in questo grande squadrone”. Parole che non lasciano spazio ad equivoci, a spartizioni, poltrone o poltroncine. No a inciuci ha ripetuto Renzi, cui questa parola piace molto,in senso negativo ovviamente. E il segretario del pd non ha lasciato adito a dubbi. Merito e  rinnovamento per quanto riguarda il partito, di cui ha già dato ampia prova e per quanto attiene le presenze nelle istituzioni.

La legge elettorale e la corsa verso Palazzo Chigi

Nel corso della riunione tenuta prima di partire per la Libia  si è parlato di legge elettorale, della costruzione del programma del centro sinistra., dell’impegno per la corsa verso Palazzo Chigi .Bersani incontrando i giornalisti ha ribadito che  “quando parlo di governo del cambiamento – intendo un cambiamento di contenuti e di programmi, delle cose da fare, ma anche di una nuova generazione in campo, fatto di nuove persone”. “Un governo con Sel – prosegue- ma anche espressione del civismo e della riscossa civica, un governo che non è un manuale Cencelli, aperto con la testa e che non dice faccio da solo”. Ha accennato all’impianto fiscale che va cambiato, la patrimoniale legata all’Imu quindi solo sui grandi patrimoni immobiliari. Non verrà meno il rigore, ma occorre cambiare nel metodo e nei contenuti delle proposte.  E risuonano le parole uguaglianza,lavoro,questione morale.

Viaggio in Libia.La presenza italiana nel Mediterraneo

Senza il popolo-ha aggiunto- non si governa”.A proposito del viaggio in Libia sul quale qualche giornalista ha fatto dell’ironia a buona mercato, ma come ci sono tanti problemi in Europa, va proprio in Libia, ha risposto: “Si deve riprendere il filo di una presenza forte dell’Italia nel Mediterraneo. Il suo ruolo, la sua visibilità il sistema di relazioni: siamo – spiega Bersani – in questa situazione. Nel Mediterraneo abbiamo totalmente perso il profilo che dovremo avere”   Si fa vivo anche  Renzi, “ rientrato” nel palazzo del Comune di Firenze. “Sono riuscito a non piangere e non era facile. Felice di aver fatto questa battaglia e di averci provato. Faccio i miei complimenti a Bersani, ha vinto lui, nettamente, nessuna discussione sul risultato. A lui il compito di costruire e governare il centrosinistra. Noi daremo una mano e per quello che mi riguarda darò una mano da militante del Pd e da Sindaco di Firenze”

I “Comitati per Renzi “ resteranno aperti

Arriva anche l’annuncio. che i”Comitati per Renzi” resteranno aperti. Il coordinatore  delle primarie di Renzi dice che “non si può disperdere tutta questa gente che non era più interessata alla politica e che è ritornata con grande passione, e per consolidare questa rete dobbiamo fare in modo che questo progetto che abbiamo proposto trovi spazio nel progetto di governo, altrimenti ci sarebbe ancora più disaffezione e questo non conviene a nessuno. Il segretario lo sa bene”. Il fatto che Renzi si impegni di più anche nel partito viene visto positivamente. Fino ad ora. Si dice, non lo ha fatto.

 

Candidato     Bersani Pier Luigi    60.6%
                    Renzi Matteo    39.3%

Regione     Bersani     Renzi     Sez.    
PIEMONTE    57.7%    42.2%    484/498
VALLE D’AOSTA    54%    45.9%    36/36
LOMBARDIA    60.4%    39.5%    1371/1381
TRENTINO ALTO ADIGE    60.4%    39.5%    82/83
VENETO    59.8%    40.1%    607/619
FRIULI VENEZIA GIULIA    60.6%    39.3%    176/178
LIGURIA    65.5%    34.4%    274/275
EMILIA ROMAGNA    60.8%    39.1%    958/960
TOSCANA    45.2%    54.7%    1010/1024
UMBRIA    51.9%    48%    329/329
MARCHE    54.4%    45.5%    342/348
LAZIO    67.5%    32.4%    674/680
ABRUZZO    62.1%    37.8%    283/285
MOLISE    63.2%    36.7%    75/75
CAMPANIA    69%    30.9%    679/690
PUGLIA    71%    28.9%    287/288
BASILICATA    72.2%    27.7%    154/163
CALABRIA    75.4%    24.5%    330/454
SICILIA    67.2%    32.7%    464/483
SARDEGNA    73.2%    26.7%    334/370

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