Caso Ruby. Dimenticata la “fidanzata” di Berlusconi ora si pensa allo smacchiante

Occuapazione “manu militari” delle televisioni, dove ovviamente Ruby, a differenza di Patrizia D’Addario, è credibile. Il gioco è talmente scoperto che soltanto un “minus habens” o un implicato può credervi

ROMA – Nessuno parla più della “fidanzata” di Berlusconi. Sicuramente la ricorderete. Si tratta della “donna misteriosa”, irrintracciata fino a questo momento, di cui parla lo stesso Caimano nel suo primo videomessaggio urbi et orbi. Ad oggi, nessuna persona sa dire chi sia ma certo è che molti ci sono cascati, compreso noi che abbiamo perso un po’ di tempo per identificarla e produrre qualche supposizione.

Ora è il caso di affermare che si trattava di una bufala, come molti hanno sospettato fin dal principio. In altri termini, non esisterebbe nessuna “fidanzata” per il semplice fatto che il Cavaliere non ha “un rapporto stabile da circa due anni”, come aveva annunciato, con un certo sconcerto delle sue fans, in televisione. Era la concitata escogitazione delle prime ore, forse tirata fuori dal cappello degli avvocati per stemperare immediatamente lo sconcerto del pubblico ma soprattutto degli elettori berlusconiani. Una pensata totalmente errata e, per giunta, pericolosa. Lo ammette una fonte anonima dell’entourage di Palazzo Grazioli stanata da Luca Telese: “Ti rendi conto come è difficile: tirare fuori dal cilindro una quarantenne, credibile, estranea alla folla delle arcoriane, che si cali nella parte senza ricattarlo a vita?”. Ed allora il “madornale errore” è stato immantinente messo da parte e l’ordine è stato quello di far finta di niente, come se il Caimano non avesse mai detto quella castroneria; nessuna fidanzata.

Ora, naturalmente viene da reggersi il ventre per le risate se si pensa a Ignazio La Russa, a Alessandro Sallusti, a Daniela Santanchè che, all’unisono, dichiaravano: “Lo sapevo, certo e la conosco. Ma ovviamente non posso dire chi sia”. Ma la vicenda fa capire meglio di qualsiasi altra la devastante potenza dei mortai caricati dai magistrati di Milano, in grado di rendere completamente pazzi i consulenti berlusconiani nelle prime ore (lui ostentava, invece, una finta sicurezza, pregno della sua imperitura potenza economica e politica).

Ora, messa a punto la migliore risposta possibile, le truppe berlusconiane si sono organizzate ed è cominciata l’occupazione manu militari delle televisioni. Il target è il volgo Mediaset, quello di “Amici” (giovani) e quello del telegiornale (si fa per dire) del quanto mai implicato Emilio Fede. Sono state sfruttate le trasmissioni del cronista di corte Signorini. Ovviamente utilizzando il grimaldello della doppia morale: la “puttana” oramai dimenticata Patrizia D’Addario non poteva essere credibile, proprio perché “puttana”, mentre ora lo è perfettamente Ruby, pur svolgendo le stesse mansioni professionali. Lo stuolo di ragazze dell’Olgiettina, caricate col pulman per le allegre serate di Arcore, in realtà, sono vittime dei soprusi degli investigatori, addirittura “spogliate” durante le perquisizioni (un oltraggio per loro davvero inusitato) da ispettori carogna. Tutto deve servire a dimostrare la unidirezionalità fufantesca di Ilda Boccassini e dei suoi colleghi della Procura minalese. Berlusconi sa che si gioca l’ultima partita possibile: se l’azione concertata fallisce, forse non gli sarà data un’altra chance.

Questa storia, però, mostra qualcosa di ancora diverso e ultimativo. Le dannazioni, così come gli abbandoni, nascono anche dagli accumuli, dalle aggiunte esponenziali di fatti e situazioni. Il Cavaliere sembra aver passato il segno, il “limes” delle Colonne d’Ercole della decenza. Pare avviluppato in quella ragnatela che non lascia scampo dal ragno. E più si dimena e più rimane impigliato.

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