Pdl nel caos. Sì Monti, sì Berlusconi. No Monti, no Berlusconi. Il premier al Colle riflette

Meloni e Crosetto: se non ci sarà un ripensamento ne tireremo le conseguenze

 

ROMA – Angelino Alfano tira fuori le unghie per riprendere la scena. Grida,sbraita, annuncia che il centrodestra può vincere con Monti o senza Monti,  tutto nel nome di Berlusconi che lo muove come  in un teatrino dei burattini. Viva Monti, Viva Berlusconi è il grido di battaglia che risuona in un teatro romao. Altro palcoscenico quello che tengono la giovane Meloni e Crosetto al grido di abbasso  Monti, abbasso Berlusconi. Cambia scenga e si vedono La Russa e Gasparri che  dopo averl lanciato il nuovo partio della destra con tanto di simbolo ora sembra lo vogliono cancellare rimanendo fedeli al cavaliere. E’ la domenica della confusione pdiellina. Serve ai retroscenisti che crescono come i funghi, ma la partita vera si gioca su altri  terreni. Al Colle, in primo luogo, dove  Napolitano incontra Monti ancora in fase di riflessione. Alcuni retroscenisti parlano di un premier “ tormentato”, indeciso. A Berlusconi e Alfano ha già risposto picche, rinvia al mittente le “offerte”, anche un po’ infastidito dell’insistenza di Berlusconi che dietro di lui vuole coprirsi le spalle dagli attacchi interni. Niente p filtrato del colloquio.

Il professore non se la sentirebbe di contrapporsi a Bersani

Solo “ voci” sul premier che non se la sente di candidarsi o comunque fare da sponda ai montiani del centro, Casini, Montezemolo, Riccardi, Olivero, Bonanni in contrapposizione con il Pd di Bersani.. Al contrario si starebbe riparando la tela un po’ lacerata dalla presenza di Monti al vertice del Ppe, colloqui riservati  con Bersani  per fare il punto della situazione,: I due protagonisti negano. Ma le  “ voci” parlando addirittura di una possibile staffetta.Ilprimo anno presiede Monti che poi vola verso Bruxelles dove si libera il posto di Commissario e subentra Bersani. Altra ipotesi, Monti presenta un memorandum nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno e poi attende le reazioni. Insomma ancora una fase di riflessione. Si torna così al palcoscenico dei berlusoniani-montiani con le unghiate di Angelino Alfano. In verità  il vero titolare delle unghiate  è il  cavaliere, ma sono spuntate. Alfano fa da apripista e parla del suo capo che “ con la solita generosità e lungimiranza ha lanciato la possibilità che Monti sia colui che riunisce l’area dei riformatori e moderati alternativa a Bersani, Vendola e la sinistra della Cgil”.Così come spuntate sono quelle di tanti berluschini che, tentano di mettersi un vestito nuovo, per le feste visto che  si avvicina il Natale.

Alfano arringa  “ Iniziativa popolare” per conto del cavaliere

 Il palcoscenico  della farsa berlusconiana è il teatro Olimpico a Roma dove si ritrovano i “montiani”che danno vita a “Iniziativa popolare”. Ci sono  in un minestrone dai vari colori  e dalla diverse provenienze Gianni Alemanno, che viene dai gruppi fascisti e Maurizio Lupi, da Comunione e Liberazione come  Mario Mauro il capogruppo del Pdl al Parlamento europeo, pure  lui niellino, Gaetano Quagliarello,  Fabrizio Cicchitto, tessera P2,Maurizio Sacconi clerico ex socialista, Alfredo Mantovano, Adolfo Urso, Andrea augello, gente ex Msi, ora An. Tutti insieme appassionatamente a gridare il loro appello a Monti perché accetti di essere il federatore dei moderatori, il Monti bis e la loro massima aspirazione. Ma Berlusconi gli ruba la scena. Li “ depotenzia” come  si dice in politichese. L’ex premier infatti invia una lettera ai partecipanti all’adunata del teatro Olimpico. E’ lui i che ha lanciato per primo il nome di Monti. “Se Monti accettasse l’invito che gli ho più volte rivolto, da ultima a Bruxelles di fronte alla paktea cdel ppe, non sprecheremo un’occasione storica per vincere le elezioni”.  Altro scenario all’auditorium di via della Conciliazione dove si riuniscono coloro che avevano puntato tutto sulle primarie,convocate proprio per il 16 dicembre  da Angelino Alfano e poi dallo stesso sconvocate per ordine del  cavaliere.  

Meloni e Crosetto. L’orizzonte non è Monti. La candidatura di Berlusconi un errore

Loro, Giorgia Meloni e Crosetto, alle primarie ci credono ancora . Non saranno votazioni vere ma lo slogan è , appunto, “Senza paura,le primarie delle idee”. In verità di idee non se ne sono sentite molte, ma una, almeno per ora, ce l’hanno ben chiara. Dice Meloni: “  Per noi  Monti non è l’orizzonte e la candidatura di Berluscoini sarebbe un errore. “ E  Guido Crosetto: “un centrodestra credibile sa anche dire no all’uomo che l’ha fondato e gli ha portato voti noi non siamo d’accordo. Per noi un centrodestra credibile o sceglie Scajola e dell’Utri oppure me e Meloni”. In piena sintonia i due sperano cxhe nel Pdl “ si possa fare un percorso insieme per rinnovarlo, ma temo che le risposte vengano da altri. I simboli non servono se le persone che si raggruppano sotto di loro non sono credibili”. Se non ci sarà un ripensamento-dicono- ne trarremo le conseguenze” Un preannuncio della nascita di un nuovo raggruppamento, una scissione in piena regola. Dall’altro palcoscenico  è Berlusconi, via messaggio, a lanciare l’allarme contro eventuali scissioni. “Mentre il campo della sinistra-dice il cavaliere- è ben organizzato e appare come una macchina da guerra gioiosamente lanciata verso il successo,l’altra parte, la nostra parte, sembra più impegnate in sterili polemiche che  a non far fronte comune per battere gli avversari. Il ventriloquo Alfano prende la palla al balzo e memore, di un’altra gioiosa macchina da guerra che sin inceppò e consegno la vittoria a Berlusconi, afferma “ Noi siamo decisi a vincere, possiamo vincere.  Con Monti o senza Monti.”E in fase di autoesaltazioine ce ne ha anche per la Lega a. “Non sarà la Lega a scegliere il candidato del Pdl. Questo candidato c’è già ed è Silvio Berlusconi. La Lega deve solo scegliere se allearsi o meno con il Pdl:.” Povero Maroni e pensare che aveva indicato proprio Alfano come candidato.

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