Conferenza Monti. Le reazioni politiche

A seguito della conferenza stampa di Mario Monti sono stati numerosi i commenti politici, decisamente contrastanti tra loro.

Ciò che emerge in primis, rispetto al discorso tenuto da Monti, è la spaccatura che continua a delinearsi all’interno del Pdl, dove Franco Frattini esprime tutto il suo apprezzamento rispetto all’operato del governo Monti, certo anche del fatto che Monti potrà essere nuovamente protagonista di una futura scena istituzionale. Non sembra dello stesso avviso Angelino Alfano che dichiara apertamente: “con Mario Monti, dopo le parole di oggi, è preclusa ogni ipotesi di collaborazione. Si è candidato a collaborare con la sinistra e lo ha fatto con un dire “ambiguo, da vecchio politico”.  “Il nostro competitor è la sinistra, chi la vuole aiutare, fa da stampella”, ha poi aggiunto. Per il segretario del Pdl poi, Mario Monti “è particolarmente affezionato all’Imu, ma io ribadisco che il nostro primo impegno sarà quello di togliere l’imu sulla prima casa” ha concluso Alfano.

Sempre in relazione al discorso dell’Imu anche Roberto Maroni su Twitter ha affermato: “Monti sta difendendo la tassa più odiata e la sua scelta di mettere le mani nelle tasche degli italiani”.

Sulla stessa lunghezza d’onda e molto critico rispetto al discorso tenuto da Monti, appare anche Fabrizio Cicchitto che accusa Monti di aver disconosciuto, attaccando in maniera piuttosto palese Berlusconi, l’atto di responsabilità compiuto proprio dal presidente Berlusconi. “Appare evidente che Monti ha escluso di porre in essere ciò che era emerso all’ultimo incontro di Bruxelles del Ppe, vale a dire di assumere la leadership di tutti i moderati che evidentemente non può non coinvolgere anche il Pdl”. “Al contrario – afferma sempre Cicchitto –  Monti ha concentrato il suo fuoco polemico proprio su Berlusconi, su Alfano e sul Pdl”.

Ovviamente l’indirizzo ufficiale del Pdl dovrebbe venire da Silvio Berlusconi, che già oggi pomeriggio da Giletti all’Arena è riuscito a dare il meglio di se. L’ira del Cavaliere non si è fatta attendere e ha dato vita ad un teatrino mediatico tra il tragicomico e il patetico.

Cauto ma forse anche un po’ criptico il commento di Pier Luigi Bersani che ha dichiarato la sua apertura al dialogo e ha sottolineato la serietà  e la puntigliosità delle parole di Monti, ringraziandolo per il contributo  dato all’Italia, guidandola fuori da un rischio di precipizio. “Lo abbiamo sostenuto con lealtà e coerenza – ha dichiarato Bersani –  anche nei momenti e nelle condizioni più difficili. Non abbiamo ragione di pentircene. Tuttavia la crisi c’è ancora e anzi è davanti alla sua fase socialmente più acuta. forse è questo quello che è mancato di più nelle parole, pur apprezzabili, del Presidente del consiglio. Adesso bisogna preservare quel che si è fatto di buono e fare quello che non si è fatto fin qui. Ci vuole più cambiamento, ci vuole più equità, ci vuole più lavoro. Dunque serve una maggioranza politica non più ‘strana’ ma vera e coerente, saldamente europeista e saldamente riformatrice. Quanto ai temi di merito indicati da Monti, ci stiamo lavorando da anni con proposte precise in vista di una riscossa italiana fondata su moralità e lavoro. Ascolteremo dunque con grande attenzione e rispetto le proposte di Monti sia laddove coincideranno con le nostre, sia laddove se ne allontaneranno. Quanto alle prospettive politiche, già da domani la parola passerà agli italiani”.

Taglienti le parole di commento del  Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone rispetto a quanto dichiarato oggi da Mario Monti, che ha esplicitamente attaccato la Cgil. La Cantone ha sottolineato infatti il totale disinteresse rispetto ai temi della povertà e della giustizia sociale. “Bene le risposte a Berlusconi, chiarissimo sul suo futuro non certo a sostegno dei valori della sinistra e proprio per questo non una parola sulla povertà, sugli anziani, sul welfare, sui giovani, sull’uguaglianza, sulla giustizia sociale, nessuna autocritica sulla mancata equità e sui guasti provocati dalla riforma delle pensioni. Un capolavoro esagerato di narcisismo e una incitazione all’isolamento della Cgil mentre su Melfi ha fatto finta di non vedere la verità negli occhi degli operai”.

Dure anche le parole di Angelo Bonelli, presidente dei Verdi. In conferenza infatti Monti ha parlato della particolare attenzione riservata dal suo governo ai temi ‘green’. Pronta a questo punto la risposta di Bonelli: “l’agenda monti è stata ed è molto black”. “Le politiche ambientali del governo Monti dice bonelli – sono state in continuità con quelle, disastrose, del governo Berlusconi. il governo si è contraddistinto, attraverso il piano energetico del ministro Passera per il ritorno al petrolio e alle fonti fossili che dominano la strategia energetica. Si è contraddistinto per un taglio delle risorse del trasporto pubblico che sta portando al collasso il trasporto e la qualità dell’aria nelle nostre città. Si è contraddistinto per l’introduzione del silenzio assenso anche nelle aree vincolate che porterà ad un attacco del territorio e del paesaggio. Ha realizzato in provvedimenti che hanno affossato le fonti rinnovabili mettendo in crisi gli oltre 140 mila italiani che lavorano nel settore dell’energia verde e bloccando di fatto l’efficienza energetica. Invece il governo ha riaperto la strada alla madre di tutti gli sprechi, il ponte sullo stretto di Messina che costerà agli italiani 8,5 miliardi di euro buttati letteralmente a mare”.

Molto dure anche le reazioni di Idv per cui Mario Monti è stato definito addirittura ‘piratesco’ ed ‘arrogante’.  Antonio Borghesi dichiara infatti: “Non si impegna direttamente, ma non esclude che il suo nome venga usato da altri che condividano la sua agenda e dà la propria disponibilità, se richiesto, a guidare ancora il governo. Troppo facile e troppo semplice. Da questo momento sappia che qualunque cosa faccia non potrà più definirsi ‘tecnico’. Noi dell’Idv auspichiamo che le politiche del futuro governo di centrosinistra siano di equità e sviluppo prima che di rigore”.

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