Monti invita a tagliare le ali estreme. Il Pd replica con Il gioco del silenzio

ROMA – E’ proprio così. Prima sostenitori e ora acerrimi avversari, se non addirittura nemici in talune circostanze. E’ quanto offre lo scenario politico italiano in cui continua lo scontro a distanza e senza esclusioni di colpi  tra Mario Monti, il Pd e il Pdl.

Il premier, oggi, e per la seconda volta, è stato ospite del programma Uno Mattina e durante il suo intervento ha invitato i due partiti a lasciare le alle estreme. “Io credo – ha detto Monti –  che tagliare le ali, intendiamo gli estremi, ovvero coloro che hanno impedito alle riforme di non andare più avanti: il segretario abbia il coraggio di “silenziare” le “frange estreme”, la Cgil, la Fiom dal punto di vista sindacale,  Nichi Vendola di Sel e l’onorevole Stefano Fassina dal punto di vista politico e dall’altra parte l’ex ministro Brunetta che sta portando con l’autorevolezza di un professore il Pdl su posizione estreme e, permettetemi di dire, settarie”.  E poi: “Ma dentro il Pdl c’è molta vicinanza agli ordine professionali, per esempio delle farmacie e altre professioni, e questo ha impedito di andare un  po’ piu avanti sulle liberalizzazioni”.

Insomma, Monti ha lasciato definitivamente nell’armadio l’abito istituzionale e ha ormai indossato i panni del  politico navigato, con tanto di pelo sullo stomaco per attaccare i suoi ex sostenitori.

Tuttavia la risposta del Pd non si fa attendere e nel sito ufficiale campeggia una scritta che riporta: “Il gioco del silenzio”. Al fianco tante piccole miniature di Monti. “Siamo sinceramente stupiti – così Davide Zoggia della segreteria del Pd –  dalle parole del presidente Monti che stamattina è tornato a criticare il PD. Critiche ingiuste nei confronti del nostro partito, che non ci aspettavamo dopo più di un anno di sostegno sempre leale nei confronti del governo. Il PD è la principale forza di questo Paese, senza la quale non sarebbe stata possibile la nascita dell’esecutivo Monti né l’approvazione di molte misure, anche dure, che hanno rimesso l’Italia in cammino.
Dispiace che la nostra cultura riformista, testimoniata anche dal nostro progetto di cambiamento dell’Italia che ha ricevuto il sostegno di milioni di cittadini con le primarie, venga messa in discussione in questa campagna elettorale con accuse del tutto fuori luogo e distanti dalla realtà. Da Monti ci aspetteremmo altro”.

Sulla questione interviene anche Pier Luigi Bersani che commenta le parole del premier: “Tutti i difetti del Pd si scoprono oggi: per un lungo anno non si sono visti. Preferisco il rispetto ma chiedo il rispetto per tutto il Pd.” E infine sempre Bersani: “Siamo un partito liberale che non chiuderà la bocca mai a nessuno, che troverà sempre una sintesi e credo che il coraggio che mi si chiede l’ho dimostrato. Il coraggio non è quello di chiudere la bocca alla gente, ma di lasciarla parlare, partecipare e trovare una sintesi. Questa è la mia idea”.

E infine sulla presenza occupata in tivù sia da Berlusconi che da Monti, Bersani precisa: “Non sto lì a bilanciare i minuti, non mi impressiona un minuto in più o in meno in televisione. Io dico una cosa e ci credo- ha aggiunto- se volete togliermi dei minuti, dateli alla Siria. Ci sono 60 mila morti e non se ne sta occupando nessuno. Cerchiamo di guardare un pò fuori, di allargare lo sguardo. L’Italia è un grande Paese, non può finire a colpi di minutaggio televisivo”.

“Per fortuna che in quest’anno ci sono stati la Cgil e parlamentari progressisti e attenti alla questione della giustizia sociale come Stefano Fassina, che ha fatto di tutto per difendere lavoratori e pensionati dalle politiche inique del professor Monti”. Così il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone replica alle dichiarazioni di Mario Monti.  “Anziché invocare il silenziatore – ha continuato Cantone – il professore rifletta sul suo rigore senza equità e sui danni che ha provocato ai lavoratori, ai pensionati e ai giovani di questo paese in continuità con chi lo ha preceduto.

Anche dal Pdl piovono critiche.  Simone Baldelli, vicepresidente del gruppo pdl alla camera commenta così: “Piaccia o meno a Monti, mai eletto da alcuno nè in  Parlamento nè altrove, in Italia c’è ancora la democrazia, e finchè c’è la democrazia le idee diverse dalla sua, e le persone che esprimono queste idee, avendo tra l’altro anche maggior legittimazione democratica di lui, non possono e non devono essere ‘silenziatì da nessuno”.

Pranzo tra Bersani e Renzi

Faccia a faccia in un ristorante romano a due passi dal Pantheon, oggi, per Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi: il segretario Pd e il sindaco di Firenze a pranzo si sono trovati da ‘Granò, ospiti del ristoratore Saverio Crescente, per fare il punto sui prossimi appuntamenti, compresa la campagna elettorale in cui Renzi avrà certamente un ruolo attivo, ha assicurato Bersani. Il tete-a-tete tra i due ex sfidanti alle primarie è durato un paio d’ore, in una saletta riservata del locale, quella degli specchi. Menù non particolarmente ricco, a base di carne, accompagnato da vino rosso, e per finire qualche sorso di grappa.

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