Juncker, Eurogruppo, sul salario minimo ritrova la classe operaia

ROMA – Colpisce cuore e stomaco di cittadini e contribuenti europei la dichiarazione del presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, esponente del Partito popolare europeo, che evoca Marx, la classe operaia ed il salario minimo, ironico dall’Italia il commento di Vendola.

L’autorevole politico lussemburghese ha infatti dichiarato, nel corso di un’audizione all’Europarlamento, che sarebbe necessario “ritrovare la dimensione sociale dell’unione economica e monetaria” anche mediante l’impiego di misure che fino a ieri erano in Italia patrimonio esclusivo della sinistra come “il salario minimo in tutti i Paesi della zona euro”.

Juncker. Combattere la disoccupazione
Il premier lussemburghese sembra però piangere le proverbiali lacrime di coccodrillo, dopo essere infatti stato anch’egli un fautore dell’ultra rigorismo la dichiarazione odierna con cui Juncker afferma che “stiamo sottovalutando l’enorme tragedia della disoccupazione, che ci sta schiacciando. La disoccupazione supera l’11 per cento, e dobbiamo ricordarci che quando è stato fatto l’euro avevamo promesso agli europei che tra i vantaggi della moneta unica ci sarebbe stato un miglioramento degli squilibri sociali”.
Una riflessione decisamente tardiva rispetto alle politiche repressive e depressive che hanno messo in ginocchio il Vecchio Continente e che sono state attuate con la sponsorizzazione e l’appoggio delle istituzione di Bruxelles

Juncker. Il peggio deve ancora arrivare. Il problema è la governance
Junker invita inoltre i governi europei a non pensare che la crisi sia finita: “I tempi che viviamo sono difficili – ha sottolineato il presidente dell’Eurogruppo – non dobbiamo dare all’opinione pubblica l’impressione che il peggio sia alle nostre spalle perché ci sono ancora cose da fare molto difficili”.
Ma sempre Juncker afferma anche che “Iniziamo il 2013 in una situazione nettamente migliore rispetto all’anno scorso, il 2012 è stato un anno di risultati positivi per la zona euro”.
Il problema più grave agli occhi del lussemburghese è però che “non c’è accordo sulla strada da imboccare nei prossimi anni, gli Usa e gli altri ci interpellano a proposito e noi abbiamo solo risposte di cortissimo respiro”. nell’ultimo vertice europeo, sottolinea infine Juncker, i leader hanno fatto osservazioni discordanti rispetto alla riforma della governance.

Vendola sarcastico. Juncker un pericoloso estremista
Non poteva mancare un commento da parte del leader di Sel Nichi Vendola, che sul punto porta avanti una battaglia da anni, che commenta su Twitter: “Non dire ai ‘moderati nostrani’ che Juncker (Ppe) cita Marx, propone salario minimo in tutta Europa. Evidentemente è un pericoloso estremista”.

 

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