Mps. Pagano contribuenti e lavoratori. Convocare subito i sindacati

ROMA – Monti si conferma rigorista a geometria variabile, bollando il legame ricordato da stampa e politica tra i quasi 4 miliardi di euro investiti dal Paese nel salvataggio del MPS e l’incasso derivante dall’odiata IMU come “confusione elettorale”.

La Cgil spinge per il risanamento, la solidarietà e la difesa del livello occupazionale, e mentre la banca senese continua a crollare in Borsa c’è, anche, il segretario del PRC toscano che comincia a parlare di nazionalizzazione.

Monti divide gli incassi dell’IMU dall’erogazione al MPS

“Cio’ che e’ stato detto circa interventi finanziari effettuati e sulle comparazioni tra l’ammontare che sarebbe stato impiegato e il gettito di imposte e’ completamente oggetto fantasia”, così ha spiegato il Presidente del Consiglio Monti in conferenza stampa al World economic forum di Davos, parlando della banca senese e facendo riferimento al gettito Imu.
Tanto più, ha poi osservato Monti, che “la sottoscrizione dei nuovi strumenti finanziari non è avvenuta perché ancora non si sono verificate le condizioni necessarie per completare l’operazione”.
Quindi, ha poi concluso il Presidente, “e’ un tema che non sussiste” dimenticando però di specificare che il tema ‘ancora’ non sussiste.

 Assemblea  straordinaria di Mps che  si annuncia bollente

Pesante tonfo in Borsa oggi per Mps, il cui titolo, che ieri aveva già perso oltre l’8% e martedì poco meno del 7%, ha fatto segnare un un crollo dell’8,19% a 0,23 euro.
Il tutto alla vigilia di quella assemblea straordinaria che promette di essere bollente.
Il tema principale all’ordine del giorno sarà proprio il via libera al CdA per quell’emissione di Monti-bond fino a 3,9 miliardi, che trasformano le parole di Monti a Davos in una presa in giro dei contribuenti.
Alla somma di 3,9 miliardi si era arrivati aggiungendo 500 milioni alla cifra inizialmente prevista proprio per coprire la prevedibile perdita patrimoniale dalle operazioni sui derivati al centro del mirino, la Santorini, l’Alexandria e Nota Italia).
I Bond relativi potranno essere emessi dal Tesoro solo dopo che l’assemblea adottera la delibera di delega al CdA per l’aumento di capitale al servizio dell’eventuale conversione in azioni dei nuovi strumenti finanziari.
All’assemblea dovrebbero partecipare Grillo e Oscar Giannino. Il  capo di Cinque stelle se la prende con tutti e in particolare con il Pd  che sarebbe corresponsabile per le scelti portate avanti da Mussarf i che ,.dice, “non conosce neppure cosa  è un bonifico: “Bersani ha immediatamente smtntio che il Pd abbia qualcoaa a che fare con le decisioni prese da Mps.

DirCredito: chiarezza su una vicenda che  riguarda migliaia di lavoratori
 
“Prendo atto ed esprimo preoccupazione per le dimissioni del Presidente dell’ABI, che intervengono in un momento certamente non dei più semplici per il nostro Paese, sia sotto il profilo economico sia sotto quello politico”. Così Maurizio Arena, Segretario Generale DirCredito, il sindacato delle alte professionalità bancarie, commenta la notizia delle dimissioni di Giuseppe Mussari.
“L’auspicio – continua Arena – è che si possa al più presto fare chiarezza rispetto ad una vicenda che sta interessando non solo migliaia di lavoratori di Montepaschi, ma anche, per la sua portata, l’intero sistema Paese. Mi auguro inoltre che il caso Montepaschi non diventi oggetto di sterili speculazioni politiche quanto mai inopportune e pericolose”.
“DirCredito – conclude Arena – si augura infine di poter continuare il percorso intrapreso con l’Associazione Bancaria Italiana che ha prodotto accordi validi ed efficaci ai fini della difesa del l’occupazione nel settore, focalizzando il ruolo delle banche a servizio dei cittadini e della nazione”.

Fisac-Cgil. Si convochino i sindacati

Anche la Cgil interviene sulla questione, con il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale che dichiara: ‘Come Cgil siamo stati il primo sindacato a dire, oltre un anno fa, di ritenere utile e necessario che i vecchi manager venissero mandati a casa, e questo l’abbiamo detto in tempi non sospetti’. Megale aggiunge: ‘Sono convinto che i nuovi manager, come il presidente Profumo o l’ad Viola, siano portatori di capacità e competenze che, pur se ci hanno visti con pareri diversi sull’ultimo accordo sindacale, di sicuro non possono che aiutare un processo di risanamento e di rilancio del gruppo’.
E’ respinge l’accusa di consociativismo: ‘Per quanto ci riguarda come Cgil abbiamo sempre avuto un’idea di relazioni industriali fondata sul rispetto del ruolo delle parti e noi facciamo un mestiere che è quello del sindacato che tutela i lavoratori e non siamo interessati nè  a presenze nei Consigli d’Amministrazione nè ad alcun consociativismo’.
Inoltre, continua, ‘mi preme sottolineare che non abbiamo scheletri nell’armadio, e per questa ragione sosteniamo la necessità di discontinuità, d’innovazione e di cambiamento
Sull’accordo quadro per la ristrutturazione di Mps, che la Fisac Cgil non ha firmato, il leader sindacale sottolinea poi che ‘è vero che non è stato condiviso, in modo particolare sul tema relativo alle esternalizzazioni. Abbiamo avanzato un’idea di difesa dell’occupazione fondata sulla solidarietà e su questo le assemblee, che ad oggi hanno coinvolto quasi 7,000 lavoratori, hanno detto che il 93% di questi e’ d’accordo con la Cgil. Ma pure a fronte di questo risultato sarebbe necessario e urgente che il top management della banca, convocasse tutti i sindacati, con l’obiettivo di andare oltre questa fase, superare le divisioni e valutare insieme che cosa fare per aiutare il risanamento della banca la ripresa dell’occupazione’.

 

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