Europa. Berlusconi di nuovo bocciato. Rehn, non rispettò gli impegni

ROMA – Che Berlusconi non sia mai piaciuto all’Europa non è certo una novità. Tra gaffe e battute mal digerite il nostro Presidente del Consiglio per antonomasia non ha mai conquistato il serio, serioso e anche un po’ noioso establishment europeo.

Ma il gruppo dirigente europeo non si sta facendo sfuggire nessuna occasione per rammentare a Berlusconi e agli italiani lo scarso feeling e la scarsa fiducia che lo circondavano.

L’affondo contro Silvio Berlusconi arriva questa volta da parte del Commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn.
Il Commissario ha ricostruito, nel corso del suo discorso al “Semestre europeo “per la Politica di coordinamento economico del Parlamento europeo, gli eventi che portarono, sul finire del 2011, alla caduta dell’esecutivo guidato da Berlusconi e alla creazione del Governo “tecnico”, anche se allora non era così diffuso l’utilizzo delle virgolette, guidato da Monti.Rehn ha preso proprio ad esempio il caso del nostro Paese per rispondere a chi invocava un approccio più morbido di Bruxelles verso i Paesi in difficoltà ed ha risposto usando parole effettivamente pesanti:

L’expremier non rispettò gli impegni soffocando la crescita

“Pensate all’Italia, tra l’inizio dell’autunno e il novembre 2011: l’Italia aveva fatto alcune promesse sul consolidamento fiscale verso metà estate, anche per facilitare l’intervento della Bce con il suo programma di acquisto di titoli sul mercato secondario” dopo di che la “Bce è intervenuta e per un breve momento la situazione è migliorata”, ma “poi nell’autunno il governo Berlusconi ha deciso di non rispettare più gli impegni e il risultato è stato aver soffocato la crescita economica italiana”.
Secondo l’autorevole Commissario ogni male che ha colpito l’Italia, dall’avvento di Monti in poi, sembrerebbe quindi derivare dal mancato rispetto degli impegni dell’esecutivo targato Berlusconi.
In un altro passaggio del suo intervento, il commissario rileva inoltre che un anno fa rispetto alla situazione attuale “c’era seria preoccupazione per l’Italia e la Spagna’ e ‘profonda incertezza sulla Grecia’, mentre le ‘Cassandre predicevano la fine dell’eurozona’. Oggi la situazione è cambiata ma ‘nonostante alcuni progressi ci sono ancora sfide’

Il Pdl: vuole una inchiesta  sul Commissario europeo

La frase pronunciata da Rehn sulla decisione di Berlusconi “di non rispettare più gli impegni” ha ovviamente suscitato un vespaio di polemiche, soprattutto perché l’autunno del 2011 resta una ferita aperta.Dopo la recente proposta di Berlusconi di una commissione d’inchiesta sulla nascita del Governo Monti l’ex ministro Renato Brunetta chiede “una commissione di inchiesta del Parlamento europeo sulle affermazioni odierne del commissario Olli Rehn, destituite di ogni fondamento e gravemente diffamatorie dell’Italia e del governo Berlusconi”.
Da destra prende le distanze da Rehn anche Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione: “Mi dissocio e mi rammarico per la dichiarazione sull’Italia del mio collega Olli Rehn che rischia di far apparire non indipendente la Commissione Ue”.
 Per  Pier Luigi Bersani candidato presidente della coalizione di centrosinistra le parole di Rehn non sono affatto una novità.  “Non c’è bisogno dei commenti dell’Ue e di nessuno.-afferma- basta guardare i dati di questi 10 anni. Sono rovinosi sotto l’aspetto del bilancio pubblico, sotto quello dell’economia reale, sotto quello della credibilità delle istituzioni, quindi certamente la commissione Ue non ha scoperto una gran novità”.

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