Monti aumenta l’età pensionabile, poi smentisce. Fassina, nuovo attacco all’art.18

ROMA – Quelli del  ’21 per richiamare una immagine che piace a Monti dicevano “contrordine compagni”, Lui che è l’autore della “società civile” della  cui esclusiva si è appropriato dice “ contrordine amici” a proposito dell’aumento dell’ annunciato aumento dell’età pensionabile, come avevano riportato tutte le agenzie di stampa.

Anzi lo fa a dire al professor Pietro Ichino e Insieme il solito, ormai noioso, malinconico,logorroico attacco alla Cgil, alla sinistra , al Pd, che avrebbero impedito le “ sue “ strabilianti riforme, in particolare ostacolando proprio  la soluzione del problema lavoro. Risposta immediata di Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del Partito Democratico che parla “di un ritorno all’assalto dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori” .

 La parola passa ad Ichino. fino a  qualche tempo fa senatore di quelli che il bocconiano ritiene essere rimasti all’anno 1921. Addirittura, se ben ricordiamo, Ichino è stato parlamentare nella ottava legislatura  1979-1983 eletto come indipendente di sinistra nelle liste del Pd. Quindi potrebbe dire anche “contrordine compagni”. Tocca a lui smentire quanto detto dal premier in occasione della presentazione a Milano delle linee  guida di politiche del lavoro e welfare della lista “ Scelta civica”  a proposito delle pensioni.  Aveva parlato di “un aumento dell’età pensionabile effettiva per riequilibrare il sistema pensionistico”. E si erano avute subito reazioni non proprio benevole, come è facile immaginare.  

La precisazione di  Ichino: parlava della riforma già fatta

Ichino, da buon soldatino, smentisce, o meglio, precisa. “I  sacrifici sulle pensioni sono già stati fatti e dunque non ci sarà nessun innalzamento dell’età pensionabile effettiva. Il documento di “Scelta civica” si riferisce alle riforme già fatte. Non intendiamo assolutamente modificare la legge Fornero. Il nostro obiettivo è innalzare il tasso di occupazione tra i 50 e i 60 anni”. Più tardi è lo stesso Monti a precisare: “Il riferimento all’aumento dell’età pensionabile è relativo alla riforma precedente.” In poche parole avrebbe sbagliato anno. Capita  quando si arriva ad una certa età e, soprattutto, quando due ,tre volte al giorno si fanno comizietti contrabbandati come progetti di sviluppo. Anche Ichino cade in qualche contraddizione. Evita anche lui di nominare gli  “esodati” quasi fosse una specie umana sconosciuta, poi si dà un contrordine ,un autocontrordine, poer la precisione. Dice che  l’obiettivo è di innalzare il tasso di occupazione tra i 50 e i 60 anni.  Fino a ieri Monti difendeva la legge Fornero perché indirizzata a dare lavoro ai giovani. Ora si scopre che l’obiettivo era un altro, i giovani possono attendere. Non c’era da attendersi qualcosa di meglio da un documento  che ha due caratteristiche: la prima è di non dire niente di nuovo per quanto riguarda il lavoro, l’occupazione, la seconda è che si vogliono smantellare i contratti collettivi  a tempo indeterminato con una “ sperimentazione tesa a renderlo più flessibile e meno costoso”.  Tradotto: meno diritti in cambio di più assistenza se rimani disoccupato. Ben venga l’assistenza forse sarebbe meglio venissero posti di lavoro  perché di assistenza non sin vive. Ma questo Monti non lo capisce che il lavoro è dignità, realizzazione della persona.

L’obiettivo è quello di facilitare ancor più i licenziamenti

 Non solo, non ha neppure il coraggio  di dire che intende rimettere in discussione  l’articolo 18. Per quanto riguarda il trattamento di disoccupazione siamo nel campi delle cose nebulose. Ci si richiama alle norme europee,  alla istituzione dell’Aspi ( Assicurazione sociale dell’impiego”. Ma si tratta solo di una definizione. La realtà è che, ad  oggi, non c’è neppure la copertura per la cassa integrazione . Sull’occupazione femminile il documento scopra l’acqua calda. “L’Italia non è un  Paese per donne – è scritto-ma è prioritario che lo diventi”. Come? Il futuro ha un nome ignoto. Così come la questione tasse. Dice il professore “ Mi vorrebbero mummificato come quello che ama mettere le tasse. Ma ora  vanno diminuite”.  Interviene Fassina: “Di fronte alla inarrestabile emorragia  di lavoro che segna l’Unione europea e l’Italia, la lista Monti- afferma- invece di indicare una  inversione di rotta sulla politica ea dell’articolo 18. A differenza di un anno fa, non ha il coraggio della chiarezza. Si utilizzano acrobazie linguistiche e,come al solito, si strumentalizzano le drammatiche condizioni delle generazioni più giovani. “ L’obiettivo-conclude il dirigente del Pd- è sempre lo stesso: facilitare ancora di più i licenziamenti, così da ridurre il potere contrattuale dei lavoratori e delle lavoratrici,  e ridurre, come se non fossero già misere, le retribuzioni”.

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