Bilancio Ue, trattative a oltranza per un accordo “al ribasso”

 BRUXELLES – Posizioni ancora troppo divergenti. Scontro Cameron – Hollande. Merkel pessimista.

La Repubblica Ceca, attraverso il primo ministro Petr Necas, minaccia di porre il veto. Bilaterali a oltranza e vertice che slitta di ben cinque ore rispetto all’orario previsto ieri dal presidente Van Rompuy. In salita la strada che porta al bilancio Ue 2014/2020. “Non siamo sicuri di arrivare ad un accordo. Le posizioni sono ancora lontane. In tempi di incertezza economica e alta disoccupazione è di grande importanza da un lato poter pianificare e spendere soldi attentamente, ma dall’altro che ci sia solidarietà tra i paesi contributori netti e quelli riceventi”. Così la cancelliera tedesca Angela Merkel, arrivando nella sede del vertice europeo in mattinata. Anche per François Hollande il cammino è tutto in salita. Il presidente francese non ha intenzione di accettare  “un compromesso a tutti i costi” per arrivare al quale “l’Europa abbandoni le politiche comuni dimenticando l’agricoltura e la coesione”. Hollande tuttavia ha manifestato la volontà di trovare un accordo ricordando anche che bisogna “fare chiarezza sui rimborsi, che vendono dati ad alcuni e non ad altri, sicuramente non alla Francia”. Il premier britannico Cameron, dal canto suo, ha avvertito che “l’austerità si deve applicare anche all’Europa e se non scende il tetto di spesa della proposta di novembre, niente accordo”. Per il Mario Monti  “crescita ed equità” devono essere le caratteristiche “fondamentali” del bilancio Ue. Un bilancio che, in particolare, deve avere due caratteristiche fondamentali: “deve essere coerente con le priorità già decise” nell’ultimo vertice, che puntano “alla crescita e a rendere effettivamente integrata l’Europa, come le connessioni transfrontaliere”. E, inoltre, “deve essere equo e quindi ci sono aspetti di distribuzione tra Paesi”. Nel pomeriggio, vertice Monti-Hollande-Rajoy da cui è emersa la visione comune di Italia, Francia e Spagna sul futuro dell’Europa. Intanto pare che la nuova bozza di compromesso per il bilancio Ue 2014-2020 del presidente Herman Van Rompuy preveda tagli per oltre 40 miliardi di euro, di cui circa 13 per gli impegni e 30 per i pagamenti. Le più colpite sarebbero le reti infrastrutturali, dimezzate da 40 a meno di 20 miliardi. Scarse le risorse per l’occupazione giovanile, sui 5-6 miliardi. Il tetto massimo autorizzato per gli investimenti futuri scenderebbe a 956,9 miliardi e a 900-905 quello per le spese effettive. “Meglio non fare l’accordo che arrivare a un ‘accordicchio’ al ribasso, come sta tentando di fare il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, che riduce ulteriormente le risorse a disposizione dell’Unione europea in settori chiave quali la ricerca, l’istruzione, l’agricoltura, la politica di coesione, l’occupazione giovanile, le infrastrutture: per il Parlamento questa un ipotesi di compromesso di questo tipo non è sottoscrivibile”. Lo ha detto il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, che aggiunge: ‘”E’ veramente paradossale che i capi di governo sostenitori di una riduzione del budget giustifichino la loro posizione con la crisi economica, quando sono proprio i suoi effetti nefasti sull’occupazione, le imprese e la coesione sociale che richiedono al contrario un maggiore e grande sforzo comune per superare l’emergenza”.

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