Ue, trovato l’accordo sul bilancio

 BRUXELLES – “Deal done”. Accordo raggiunto. Così “twitta” Herman Van Rompuy.

Il presidente Ue ha aggiunto che “il Consiglio europeo si è messo d’accordo sul budget per il resto del decennio. Ne è valsa la pena”. Un accordo raggiunto dopo ben 25 ore di trattativa. Entusiasta Mario Monti che aveva in precedenza anche minacciato di porre il veto. Per il premier italiano uscente “il risultato è soddisfacente”. Per l’Italia il negoziato sul bilancio si è concluso con un “miglioramento molto significativo” del saldo netto, pari a meno 3,8 miliardi di euro rispetto ai sette anni precedenti. La cifra rappresenta lo 0,23% del PIL. Il bilancio Ue 2014-2020 prevede “400 milioni per l’occupazione giovanile – ha concluso Monti – in larga misura nel mezzogiorno”. L’accordo è stato raggiunto su una seconda bozza di compromesso rivista dal presidente Ue dopo l’ennesima pausa. Le cifre complessive pare non siano mutate rispetto a quelle diffuse in mattinata: 960 miliardi di impegni e 908 di pagamenti. La vera novità di questo bilancio è che per la prima volta nella storia non aumenta. Si tratta, infatti, del primo quadro finanziario pluriennale in ribasso dell’intera storia comunitaria. Soddisfatto il presidente Van Rompuy così come lo sono Angela Merkel e Francois Hollande che ha definito “buono” l’accordo raggiunto al termine di una estenuante trattativa. In disaccordo, invece, il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. “Non posso immaginare – ha detto – che il Parlamento europeo approvi un bilancio che crea deficit, perché cioè è illegale. Per il Ppe, la proposta è “inaccettabile” perché manca tutto quanto richiesto dal Parlamento.

Tanti i tagli, crescita penalizzata

Il tetto complessivo di spesa è 960 miliardi di euro per gli impegni e 908,4 per i pagamenti effettivi. Rispetto alla proposta di novembre scorso, tagliati via oltre 10 miliardi. Si rinuncia alla crescita e le cifre globali sono tutte al ribasso. A far la voce grossa sono i tagli. Nella bozza vengono infatti stanziati 125,69 miliardi per infrastrutture, innovazione e ricerca. Questo significa che sono stati ulteriormente tagliati 13,84 miliardi. Scure anche sull’amministrazione di un altro miliardo di euro rispetto a novembre e quasi due miliardi in meno per gli affari esteri, ovvero portafoglio Ashton. Pochi i fondi che aumentano. Crescono quelli per la coesione ‘economica, sociale e territoriale’ (+4,659 miliardi) e aumentano di 1,25 miliardi di euro i fondi per la politica agricola comune. Finanziata con circa sei miliardi di euro la tanto attesa iniziativa contro la disoccupazione giovanile di Van Rompuy. Vi potranno accedere i Paesi dove il tasso di disoccupazione giovanile supera il 25%. Italia compresa.

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