Ceneri. Ratzinger all’attacco: Chiesa deturpata da divisioni interne

 CITTA’ DEL VATICANO – “Il volto della Chiesa”, a volte, finisce per essere “deturpato” perché dilaniato dalle “divisioni” che imperversano “nel corpo ecclesiale”. E’ questo il duro attacco che Papa Ratzinger ha scagliato durante la messa delle Ceneri presieduta ieri pomeriggio nella Basilica di San Pietro. Benedetto XVI ha invitato poi i fedeli a “vivere la quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità”.

Penultima udienza generale nell’Aula Paolo VI

Applausi scroscianti per Benedetto XVI che ha tenuto ieri mattina la sua penultima udienza generale. Prima di lasciare il soglio pontificio. L’Aula Paolo VI in Vaticano era stracolma di persone. Ben 3500 fedeli commossi hanno tributato al Papa una vera e propria ovazione appena si è presentato intorno alle 10,40. Prima dell’udienza, dedicata al tema “Le tentazioni di Gesù e la conversione per il Regno dei cieli”, Papa Ratzinger ha motivato la sua storica e coraggiosa rinuncia. “Ho sentito quasi fisicamente in questi giorni per me non facili l’amore che mi portate – ha detto -. Continuate a pregare per me, per la chiesa per il futuro Papa, il signore ci guiderà”. Il Papa teologo ha affermato di aver rinunciato “in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede”. Anche in questa occasione, Ratzinger ha “catechizzato” i fedeli presenti. “Non si è cristiani per tradizione – ha esclamato -“. Al contempo, il pontefice dimissionario, ha invitato tutti a fuggire dalle “tentazioni”. Dall’infedeltà matrimoniale all’aborto, dall’eutanasia alla ricerca sugli embrioni. Confermati, nel frattempo, tutti gli impegni pubblici fino al prossimo 28 febbraio. Solo il rito dell’inizio della Quaresima si celebrerà in San Pietro invece che a Santa Sabina considerata la grande affluenza di gente prevista.

Parte il toto Papa

Intanto, all’indomani della decisione di Benedetto XVI di abdicare, impazza il toto-Papa. Nonostante il Conclave si terrà a metà marzo, c’è già una ben delineata rosa di “papabili”. I bookmaker puntano soprattutto su scelte inedite e sorprendenti come quella di un “Papa nero”. In quest’ottica, in pole sarebbero i cardinali africani Francis Arinze e Peter Turkson. Per quanto riguarda i cardinali italiani, salgono le quotazioni del cardinale Angelo Scola – una delle figure più vicine a Papa Ratzinger – mentre scendono quelle degli altri cardinali del Bel Paese. Lo scandalo Vatileaks, in questo senso, avrebbe un peso tutt’altro che marginale. Da non sottovalutare il fronte dei cardinali del continente americano. Su tutti,  il carismatico ‘conservatore’ newyorkese, Timothy Dolan, avrebbe buone possibilità per salire al soglio petrino. Mentre il canadese Marc Ouellet (prefetto della Congregazione dei Vescovi), l’argentino Leonardo Sandri (prefetto delle Chiese Orientali), il brasiliano Odilo Pedro Scherer (arcivescovo di Sao Paulo) e l’honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga (arcivescovo di Tegucigalpa e presidente di Caritas Internationalis) potrebbero inserirsi come outsider. La chiesa asiatica dovrebbe, invece, puntare sul giovane cardinale di Manila, Luis Antonio Tagle, uomo dalle grandissime capacità comunicative

Temi scottanti sul tavolo del futuro pontefice

Tanti i temi ‘scottanti’ che il futuro pontefice si troverà ad affrontare: preti sposati, matrimoni gay, contraccezione, divorzio. Temi dinanzi ai quali il prossimo Papa non si potrà assolutamente sottrarre. Specie se si tiene in debita considerazione quel processo di rinnovamento che da qualche tempo percorre trasversalmente ogni angolo del pianeta Terra e coinvolge, di conseguenza, milioni di fedeli. I recenti sì ai matrimoni tra omosessuali arrivati dall’Assemblea nazionale francese e dal Parlamento inglese – giusto per citare qualche esempio – rendono chiara l’idea che la Chiesa è attesa una volta per tutte alla prova del confronto con i tempi moderni in un’ottica riformatrice. Il Washington Post, per restare in tema, ha titolato “Quanto sarà moderno il nuovo Papa”, anticipando un’analisi alla quale presto sarà necessariamente chiamata anche la stampa italiana.

 

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