Il centrosinistra va in Piazza. Grande folla a Milano con Bersani e Prodi

Parlano  il sindaco Pisapia, Tabacci e Vendola.Una “ foto di gruppo” della coalizione

MILANO – Una grande folla, piazza  Duomo gremita, tante bandiere con le sigle delle forze politiche del centrosinistra. Ci sono Iil sindaco di Milano , Giuliano Pisapia, Nichi Vendola,  Tabacci, Bersani, una “ foto di gruppo” dice il segretario del Pd che siamo gli unici a poter mostrare, una foto che rappresenta l’unità del centrosinistra. Musica con la canzone di Gianna Nannini , tanto entusiasmo, c’è nella piazza una grande attesa   per una presenza che non era stata annunciata, quella di Romano Prodi che ha “ regalato” ai milanesi una gradita sorpresa. “ Bersani- ha detto- ci guiderà alla vittoria”. Manifestazione attesa anche perché stando alle cronache dei giornali appariva che solo Grillo   si presentava in piazza . Non era così perché  il centro sinistra, il Pd, in particolare avevano tenuto a manifestazioni, fuori dai teatri, al altre città senza che i media ne abbiano dato notizia.. E Nel suo intervento il segretario del Pd si ‘ rivolto proprio a Grillo il quale aveva annunciato che non si sarebbe presentato in tv, annullando l’appuntamento su Sky. “ Lì- ha affermato il segretario del pd- qualche domanda gliela possono fare. Per esempio , come fai andare a Bologna e parlare di Berlinguer e poi a Roma stringere le mani a Casa Pound. Oppure-prosegue- si potrebbe chiedere perché Grillo dice no a dare la cittadinanza italiana a un figlio di un immigrato nato qui, che studia con i nostri, è un italiano”

Milano era una sorta di “sorvegliato speciale”, un modo per misurare la temperatura del centrosinistra. La risposta del termometro è stata positiva, la  temperatura indica una ottimo stato di salute . Apre gli interventi il sindaco di Milano che ha definito il candidato alla presidenza della regione Lombardia, Umberto Ambrosoli, la “persona che volevamo avere, “ il nostro nuovo presidente della Lombardia. “ “ Un grande miracolo lombardo e nazionale.Il centrosinistra- ha proseguito il sindaco- cambierà questo Paese, iol nostro obiettivo è una nuova Lombardia”. Bruno Tabacci  entisiama la piazza quando afferma : “ Questa bellissima piazza evoca l’aprile del ’45 quando si ricongiunsero popolo e buona politica.Maroni non può continuare col giochetto di raggirare i lombardi, non se ne puù più. La Lombardia non né l’Ohio, qui non c’è dubbio su come va a finire”. Vendola  risponde sul valore della alleanza di centrosinistra e sulla sua presenza “ io certo- ha detto- non tirerò la giacchetta al prossimo presidente del Consiglio che sarà Bersani. Al governo non sarò elemento di disturbo ma garanzia di governabilità e stabilità. Ma l’unica mia condizione sarà la giustizia sociale. Evviva Ambrosoli, con la sua mitezza e idea civile di iotta politica! Altro che barbari! “ Venti anni di berlusconismo- ha detto Vendola- hanno privato questo paese del sentimento della decenza”

Bersani: “Ci mettiamo in movimento, in Lombardia, in Italia, ovunque”
Dobbiamo avere «grande fiducia nella nostra forza, siamo più forti di quel che pensiamo, se ci mettiamo in movimento, in Lombardia, in Italia, ovunque», ha detto Pier Luigi Bersani alla manifestazione di Milano. «Abbiamo fatto una buona battaglia, non abbiamo raccontato favole e non le racconteremo – ha detto il candidato premier del centrosinistra -, noi abbiamo la certezza che l’Italia ce la farà, ma con la verità, con la serietà, non con le favole». Abbiamo fatto una «buona battaglia in mezzo alla nostra gente, alle radici del paese – ha rivendicato Bersani – siamo stati meno in tv degli altri perchè dovevamo girare l’Italia, perchè a noi interessa risvegliare la nostra arma atomica: la partecipazione della nostra gente, una cosa che gli altri non hanno. Qui non c’è uomo solo al comando ma milioni di protagonisti».

 
«Per un finlandese Maroni è un terun, perchè c’è sempre qualcuno più a Nord, qualcuno più forte, qualcuno con la pelle più chiara». Questo, secondo Pier Luigi Bersani, «è il veleno che è circolato in Europa» e che il segretario del Pd assimila a quello che la Lega avrebbe insinuato in Italia. Dal palco di piazza Duomo a Milano, Bersani ha denunciato una deriva egoista europea, ricordando quando «successo dopo l’euro», quando «circolava veleno sollecitato da una destra che vuole vincere sulle paure».

 «Ancora sette giorni e lo smacchiamo il giaguaro, potrei anche prenderlo in braccio ma preferirei prendere in braccio il tacchino». Pier Luigi Bersani apre con una battuta di risposta a Romano Prodi il comizio alla manifestazione di Milano. «Abbiamo un ultimo sforzo da fare – ha ricordato il segretario del Pd -, fin qui abbiamo fatto una bella battglia, preparata da tempo, una coalizione costruita come Pd, con Vendola, Tabacci, con i socialisti, i moderati di Portas, abbiamo lavorato attorno a un’idea, un progetto, stretti in un patto e confermato in una grande prova democratica: le nostre primarie».

Prodi: “La squadra resterà unita”
Anche l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi sul palco a Milano. «Il mio sogno è vedere Bersani a Porta a Porta con un giaguaro in braccio e la signora Daniela vendere prodotti per giaguari, ma non tutti i sogni si realizzano». Romano Prodi scherza su una delle metafore preferite dal segretario del Pd.  Bersani, ha proseguito l’ex premier, «ha fatto una campagna bella, semplice, normale, non sempre capita, infatti – ha aggiunto scherzando – gli amici africani mi chiedono perchè ce l’abbia tanto con la smacchiatura dei leopardi e io gli rispondo che ce l’ha anche con i tacchini».

 «Sono salito sul palco perché oggi ne vale la pena. Voglio ribadire l’importanza della sfida lombarda e della sfida italiana. Oggi è troppo importante essere qui, a ribadire punti essenziali in una contesa essenziale, poi tornerò al mio lavoro. La ripresa della Lombardia – ha dichiarato Prodi – partirà anche dall’Expo. Siamo al termine di una campagna fatta di promesse insostenibili e di attacchi personali, fatta di persone che dichiarano una cosa e la negano il giorno dopo». «La squadra – ha dichiarato Prodi – stavolta resterà unita. La nostra risposta agli attacchi sono state le primarie, vere, trasparenti, con la gente che ha fatto la fila per votare. Le primarie sono l’unica garanzia di democrazia».

Parole molto riconoscenti, da parte di Prodi, nei confronti di Matteo Renzi: «Matteo ha perso e non ha sbattuto la porta, ha interpretato le regole della democrazia e sarà una grande risorsa per il nostro futuro».
«Bersani ci guiderà tra una settimana alla vittoria», ha detto Romano Prodi parlando alla manifestazione del centrosinistra a Milano. L’ex premier ha dedicato un passaggio del suo intervento ‘fuori programma’ al rapporto tra il segretario del Pd e Matteo Renzi: «Matteo ha perso le primarie e come si fa in democrazia non ha sbattuto la porta, ha interpretato come si deve le regole della democrazia e sarà una grande risorsa per il nostro futuro». «Bersani e Renzi saranno insieme a Palermo», ha ricordato, e a Palermo parlerete dell’altro grande dramma della criminalità organizzata che ci fa diversi dagli altri paesi». E sul segretario Pd ha sottolineato: «Bersani ha fatto una campagna bella, semplice, senza urlare». «Lavoro sono posti veri, questa è la sfida del governo futuro, giovani, scuole, scuole che accolgano le energie dei nuovi italiani, accolgano e formino una nuova Italia democratica». Prodi si è concesso anche una battuta: «I miei amici africani mi chiedono perché Bersani ce l’abbia tanto con la smacchiatura dei giaguari, ho rispondo dicendo che ce l’ha anche con i tacchini».

 

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