Campania, Letta: “Risolleveremo il Mezzogiorno”

 PIEDIMONTE MATESE (CASERTA) – “La Campania, unitamente alla Lombardia, è la regione che deciderà le elezioni.

Ottenere un solo voto in più rispetto a Berlusconi vale nove senatori di differenza. La storia dell’Italia, che esce a pezzi dopo cinque anni di declino, si deciderà in queste ore. Abbiamo l’ultima possibilità per rilanciare il nostro Paese. Il Pd ha condotto una campagna elettorale senza fuochi di artificio perché la gente non va presa in giro. La verità prima di tutto. E la verità non può essere in alcun modo alternativa alla speranza”. Con queste parole, il capolista Pd alla Camera in Campania 2, Enrico Letta, ha chiuso il proprio intervento nella sala consiliare del comune di Piedimonte Matese, nel casertano. “La nostra – ha ricordato Letta – è una sfida a Berlusconi, a Grillo, ma, soprattutto alla Lega. Il Pd è l’unico partito capace di affrontare con serietà il tema del Mezzogiorno. Noi siamo l’unico vero partito rimasto in Italia per il concetto di comunità e solidarietà che sappiamo esprimere. Non abbiamo alcun nome sul simbolo a differenza degli altri partiti. E lo scandalo – grida Letta – è che nessuno, a parte noi, si pone questo problema. Siamo l’unico partito che esisterà dopo Bersani perché egli non è il proprietario. Dopo Monti esisterà ancora Scelta Civica? Dopo Ingroia esisterà ancora Rivoluzione Civile? Lo stesso Pdl ha dovuto rimettere Berlusconi altrimenti si sarebbe spaccato in mille pezzi. In Europa, invece, la sfida è tra i partiti. Nei simboli non c’è scritto alcun nome”. Letta ha ricordato ai presenti che “il voto è una cosa seria” e solo un vero partito può affrontare la sfida del cambiamento. “Il Pd – ha continuato Letta – è l’unico argine al berlusconismo che è un vero e proprio “virus”. Tornando sul tema dei partiti personali, Letta ha detto che “noi del Pd non abbiamo un proprietario. I proprietari sono i tre milioni che hanno partecipato alle primarie”. Per l’esponente piddino, la crisi è figlia dell’Io, dell’individualismo, dell’egocentrismo. E chi non vive la democrazia dentro – il riferimento è ai vari Grillo, Berlusconi, Monti – non è in grado di portarla fuori. Questa – prosegue Letta – è la peggior legge elettorale che poteva esserci, ma noi il porcellum l’abbiamo già rottamato nei fatti con le primarie. Nel primo consiglio dei ministri proporremo di cambiare l’attuale legge elettorale e, nel contempo, proporremo il dimezzamento del numero dei parlamentari. In questo modo, nessuno potrà dire ad un parlamentare “non è legittimo che tu sia lì”. Per Letta solo “la politica può decidere il nostro futuro”.

Tante donne in Parlamento: la rivoluzione targata Pd

Il Pd “farà la più grande rivoluzione mai vista prima poiché in Parlamento non ci sono state mai tante donne rispetto a quante ce ne saranno dopo le prossime elezioni. Una rivoluzione – ha ribadito Letta – targata Pd”. Il capolista alla Camera in Campania 2 ha poi affermato con orgoglio che “il Pd può dire le stesse cose a Varese e a Caserta, mentre Berlusconi no visto che ha firmato un accordo con la Lega in base al quale il 75% delle tasse resterà al Nord”. Un accordo che penalizza senza se e senza ma le regioni del Sud. Toccando la tematica dell’Imu, Letta ha detto che questa imposta “va tolta solo a chi non è in grado di pagarla. Chi ha una casa a Milano in via Napoleone la deve pagare e pure raddoppiata. Non si tratta – ha chiarito Letta – di un atteggiamento punitivo verso i ricchi. Come diceva don Milani, non c’è niente di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”. Non poteva mancare un affondo sulla questione dell’evasione fiscale che “va affrontata con serietà e con fermezza”. “Se il nostro welfare non riesce a soddisfare tutti è perché un pezzo dello stesso viene dato a chi non ne ha diritto”. In merito al condono tombale, proposto da Berlusconi, Letta ha ribadito il concetto secondo cui il condono è l’emblema del degrado morale dell’Italia berlusconiana. Infine – non certo in ordine di importanza – il candidato del Pd si sofferma sulla tematica delicatissima dell’occupazione. Sia per i giovani che per i più anziani. In quest’ottica, Letta promette una “riforma della casa integrazione” e interventi mirati ad “abbattere il costo del lavoro che oggi è troppo alto. Un cuneo fiscale che è oggi il più alto in Europa porta al lavoro nero”. Bisogna “ridare dignità ai nostri giovani – conclude Letta – che in questi anni sono stati letteralmente umiliati. Agiremo in particolare per risollevare le sorti del Sud Italia”.

L’importanza del voto nel casertano: parla il sindaco Pd Vincenzo Cappello

“Votare per il Partito Democratico in questo nuovo appuntamento elettorale del 24 e 25 febbraio – afferma il sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello – significa scegliere di credere in un’Italia diversa, un’Italia alternativa a quella che negli ultimi vent’anni ci hanno offerto i governi di centrodestra. Ma anche e soprattutto credere in un modo diverso di fare politica, e in questo senso un esempio sono state le primarie per la scelta del nostro leader. Il Paese merita una classe politica prima di tutto seria, che prenda in considerazione le istanze dei cittadini ma senza cedere a quello sterile populismo che in questa campagna elettorale ha dominato nelle parole millantatrici di alcuni esponenti politici. Il Partito Democratico possiede le energie adatte per far sì che l’Italia si rialzi ed esca dalle infelici condizioni economiche e di immagine in cui il cattivo governo l’ha fatta precipitare. Quelle energie per ridare fiducia all’elettore, riducendo il divario tra politica e cittadino venutosi a creare negli ultimi anni”.

Alto casertano, un comprensorio abbandonato dai rappresentanti del centrodestra

Il sindaco del Pd – politico più influente dell’intero comprensorio matesino – si è soffermato poi sulle difficoltà di un territorio troppo spesso dimenticato e abbandonato dai rappresentanti del centrodestra.  “E’ vero che in questa tornata elettorale – continua Cappello – il territorio del Matese è stato penalizzato dalle regole delle Primarie, non avendo nessun rappresentante diretto tra i candidati. Credo però che al di là di questa assenza di nostri portavoce, gli eletti del Partito Democratico sapranno dare spazio ai valori e ai princìpi che sono propri di questa forza politica democratica, canalizzando l’attenzione sui temi e le questioni che più ci stanno a cuore. A differenza di quanto operato dal centrodestra, che pur avendo rappresentanti del nostro territorio nelle più importanti istituzioni, nulla ha saputo fare di concreto per dare sostegno alle aree interne della nostra regione Campania. La comunità dell’alto casertano vive ad esempio grossi disagi con i trasporti, con la sanità, con i servizi sociali, mentre il governo regionale sembra prendere poco in considerazione queste esigenze dei cittadini. Ecco: tutto questo deve cambiare, dobbiamo voltare pagina, la politica deve avere il compito precipuo di stare al fianco dei cittadini, senza abbandonarli o illuderli con false promesse. Penso che tra le priorità del governo di centrosinistra debba esserci un welfare che dia sostegno a quelle fasce meno abbienti della popolazione, quelle che, in particolar modo oggi a causa della congiuntura economica che pesa sul Paese, vivono quotidianamente disagi e preoccupazioni per il futuro, per l’avvenire dei propri figli. E’ il tema che più mi sta a cuore, e che è stato al centro della mia attività amministrativa sin dal primo mandato, attraverso la rinuncia alle indennità di carica di Giunta e consiglieri, risorse utilizzate per finanziare iniziative di carattere sociale e culturale. Priorità deve essere il bene comune, dire stop alla politica che guarda agli interessi dei soliti noti, ampliando, al contrario, l’orizzonte del suo sguardo alla collettività, al contrasto delle disuguaglianze, a partire dallo spazio che il Partito intende dedicare alle donne (40% del Governo) e a un rinnovamento generazionale che non sia solo di facciata. Perché i giovani – conclude il sindaco Pd Cappello – sono il futuro di questa Nazione e devono partecipare attivamente”.

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