La campagna elettorale si chiude con uno sfregio alla democrazia, firmato Grillo

ROMA – La campagna elettorale si chiude con un episodio stile fascista, che ha il sapore di uno sfregio alla democrazia. Infatti, Beppe Grillo e il suo Movimento 5 Stelle hanno deciso  di vietare l’accesso al back stage alla stampa italiana, a prescindere.

Potranno accedere solo i giornalisti stranieri e  la televisione Sky di Murdoch, che ha l’esclusiva e manderà in diretta l’evento, perchè a tutti gli altri è stato  negato l’accredito nella sala stampa. A voglia ad aspettare un riscontro della richiesta che molti giornalisti avevano inoltrato già una settimana fa all’ufficio stampa del movimento romano. La risposta non è mai arrivata e adesso si capisce il perchè: il democratico Grillo vuole imporre le sue regole agli altri.  
Insomma, il comico genovese con questa mossa ha dato l’ennesima prova del suo autoritarismo, quello che gli epurati dal Movimento 5 Stelle avevano già da tempo denunciato. Altro che democrazia, altro che politica che parte dal basso. “Siete voi il Movimento”, continua a gridare a squarciagola Grillo quando interviene nei suoi teatrali comizi, in cui lui sottolinea, quasi umilmente, di essere solo il portavoce delle persone.
Portavoce? Questo pomeriggio non sono mancati neppure momenti di tensione tra stampa italiana e grillini, tanto che sono dovute intervenire le forze dell’ordine per  mediare e  spiegare agli organizzatori che c’è il rischio di creare problemi di ordine pubblico e che sarebbe opportuno, secondo quanto viene riferito, consentire ai cronisti di accedere nella zona vicina al palco in modo da poter seguire l’ntervento di Grillo. “Vogliamo lavorare” gridavano i cronisti, ma per loro le porte sono rimaste chiuse.

Solo l’intervento di un funzionario di polizia, il vice questore aggiunto, Federico Gazzellone, è riuscito a portare a termine la trattativa che ha permesso a giornalisti, cameramen e fotografi di accedere all’area del palco di San Giovanni. La trattativa è durata circa tre ore e il funzionario di polizia ha dovuto dialogare con più responsabili del Movimento 5 Stelle anche al fine di evitare problemi di ordine pubblico.

“Un personaggio che teme i giornalisti perchè ha paura delle domande scomode è un “leader dell’irresponsabilità, un  artista istrionico e, quindi, sempre più da baraccone”, l’ha definito Franco Siddi, segretario generale della Fnsi. “L’ennesima intemerata di Grillo contro i giornalisti meriterebbe di essere fatta cadere in silenzio – dice Siddi – . Ma di fronte alla nuova provocazione di un personaggio istrionico e da baraccone non possiamo non rilevare una linea antidemocratica e irresponsabile che non ci tapperà la bocca”.
Indubbio, quindi, che anche questa mossa abbia l’unico obiettivo di far parlare di sè. Anche per Corradino  Mineo, capolista del Pd al Senato in Sicilia la mossa di Beppe Grillo ha un sapore amaro: “Cacciando i giornalisti  ha tradito sua stessa piazza. Che rinnovamento è se non rispondi a una sola domanda? Quale futuro puoi promettere ai giovani, se non rispetti chi sta facendo il suo mestiere?  A Grillo un consiglio: impari a rispettare le regole della democrazia se non vuole prendersi lui un gigantesco `vaffa`”.

Tuttavia, e questo oramai è palese, le decisioni sembra siano prese solo dal leader del Movimento 5 Stelle, che dovrebbe salire sul palco di Piazza San Giovanni alle ore 21.

Intanto continua il conto alla rovescia e i leader si apprestano all’ultima battuta prima della chiusura ufficiale della campagna elettorale.
Pier Luigi Bersani chiude la sua dal teatro Ambra Jovinelli di Roma. Le sue parole conclusive puntano a 360 gradi  sul lavoro e sul sistema occupazionale del Paese. Ma non solo. Il segretario del Pd ha parlato delle necessità di cui il Paese ha bisogno, ovvero di elementi coesivi poichè “l’esigenza di uscire dalla trappola fra recessione e squilibrio dei conti pubblici che si avvitano comincia a essere percepita”. E poi: “Quella di governare la crisi con troppa austerity e poca crescita  è un’idea balorda che non porta da nessuna parte”, ha precisato Bersani.
 
Per quanto riguarda il comico genovese, il segretario del Pd ha lanciato l’ennesimo allarme: “A chi ingrossa le fila di questo messaggio di Grillo, da diverse direzioni, dico che io capisco benissimo chi è arrabbiato e siamo arrabbiati anche noi. Non è questo il punto. Il punto è ma dove vogliamo portarlo questo disagio e questa protesta? Nella direzione di uno che dice fuori dall’euro, non paghiamo i debiliti. Benissimo, andiamo in Grecia e oltre ma già adesso, domani mattina”.

MArio Monti, invece, chiude da Firenze la sua campagna di Scelta Civica, prima del voto del 24 e 25 febbraio. Nel suo intervento attacca direttamente gli avversari: ” Destra e sinistra che faticano a tagliare i costi della politica offrono ora, in campagna elettorale, ticket gratuiti e rimborsi fiscali perchè vogliono guadagnarsi un altro giro sulle spalle dei cittadini italiani e dei loro figli”.
E poi aggiunge: “I sacrifici rendono se non sono gettati al vento. Temo molto per il paese gli scenari che possono aprirsi dopo il voto.  I cittadini possono votare per la rabbia che sta riempiendo le piazze. Ma se votano la rabbia dove vanno? Fra qualche tempo torneranno in piazza più numerosi con proteste più simili a quelle che si vedono nelle piazze greche”.

Nel frattempo Silvio Berlusconi chiude da Napoli con un video messaggio in cui continua a cavalcare l’onda della restutituzione dell’Imu. Poi attacca Monti:  “E’  un professore che l’economia l’ha guardata dal buco della serratura della sua aula. È sceso in politica, e con chi si è messo? Con due famosi innovatori, Casini e Fini”, osserva il cavaliere.
Poi riferendosi  a Grillo dice: “E’ un grande imbroglio e i moderati se hanno la testa sulle spalle devono evitare di caderci. È possibile che Grillo, che dice ‘mandiamo a casa tutti questi politicì sia seguito dai moderati delusi che nel 2008 avevano votato per noi. Ma sappiano – sottolinea l’ex premier – che dando il voto a Grillo non manderanno a casa nessuno perchè rafforzeranno solo il Pd rendendo possibile la vittoria del Pd e mandando Bersani e Vendola al potere. Grillo pretende un voto a scatola chiusa ma se si apre lo scatolone si scopre che è una menzogna totale che i candidati siano stati scelti
dai curricula, ma vengono per l’80% dai black clock, dai centri sociali”.
E per finire si rivolge ai suoi diretti avversari definendoli un’armata brancaleone: “La sinistra è  forse comica ma soprattutto cattiva e spietata, pericolosissima per la nostra libertà. Un  esercito  – aggiunge- da far venire i brividi e che ci sottometterebbe con oppressione burocratica, fiscale e giudiziaria, ucciderebbe l’economia e la libertà”.

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