Grillo. A Roma si conclude lo tsunami. Prove solitarie di trasmissione. LE FOTO

ROMA – E’ finito anche lo tsunami tour di Beppe Grillo. Da Piazza San Giovanni si è  chiusa così  la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle con ‘Sarà un piacere day‘ . Migliaia di persone hanno riempito la piazza nell’attesa che il comico genovese intervenisse.

La giornata però non è iniziata affatto bene. La storia degli accrediti negati alla stampa italiana è stata veramente una mossa che con la democrazia non ha nulla a che fare. Eppure, sotto lo stesso palco di San Giovanni ne sono passati  tanti di giornalisti noti e meno noti, di tutte le razze ed estrazioni sociali, ma non si erano mai viste condizioni discriminanti come quella di oggi. Farà anche questo parte del copione grillino? Tu no, loro sì. Perchè Grillo le interviste le rilascia solo ai cronisti stranieri, gli altri sono dei venduti al servizio del potere, dice.
E così, il vero protagonista, il portavoce del popolo “incazzato” che viene dal basso, che fa rete e che ha voglia di cambiamento, è’ uscito dal suo camper bianco assieme al guru Gianroberto Casaleggio e si è tuffato direttamente sul palco della storica piazza romana. L’intervento di Grillo, durato circa una quarantina di minuti, è stato lo stesso acceso monologo che abbiamo sentito anche in altre piazze italiane durante il suo tour nazionale.
Un po’ ripetitivo per dirla tutta. Al grido di “arrendetevi, siete circondati”, che poi era lo stesso slogan usato nel 1993 dai militanti del Movimento Sociale mentre davanti a Montecitorio protestavano contro Tangentopoli, Grillo da astuto trascinatore qual’è, ha parlato alla pancia della gente. Che altro se no. Per una manciata di secondi sembrava essere ripiombati ad un comizio della lega all’inizio dei ’90. Non serve essere troppo abili quando si riporta l’attuale situazione sociale ed economica del Paese,  perchè la gente di questa Italia malconcia ha voglia di sentirsi partecipe di questa rabbia collettiva che prima o poi deve poter esplodere, seppur virtualmente.
Insomma, Grillo, su questo dice di avere la soluzione a portata di mano, ma poi bisognerà vedere in termini di concretezza come raggiungerà il suo obiettivo. Il comico punta il dito un po’ contro tutti: sulle auto blu riferendosi ai politici: “Li vedete nelle loro macchine blindate, dovrebbero scrivere sulla portiera ‘state per uscire nella vita reale’.. Sono sconnessi da ogni cosa. Noi qua e loro nei loro teatrini, nei loro uffici”.  E ancora “Sono squallidi. Siete dei falliti, dovete andarvene. Tutti fuori”.
Colpisce basso anche Pier Luigi Bersani  quando lo insulta definendolo un parassita. “Io – dice –  i soldi li ho guadagnati. Gargamella dice che è figlio di un meccanico e che io sono miliardario ma io ho lavorato una vita per guadagnare questi soldi, non sono un parassita come lui.  Dopo il 27  ci saremo noi – e arringando la folla sottolinea -è possibile che uno che sta lì da vent’anni non sente il dovere di andarsene spontaneamente?”. E’ da analizzare “psichiatricamente”. Parole durissime che lasciano presagire uno sfogo più da frustrazione da stadio che altro.

Poi elogia l’operato del suo movimento: ”I miracoli succedono” urla dal palco, Grillo. Il leader del M5S ricorda i successi inaspettati delle amministrative di Parma e della Regione Siciliana. “Io ho attraversato lo Stretto di Messina e scommettevano sul mio infarto – aggiunge sorridendo – ma quando sono arrivato dall’altra parte ho fatto venti minuti prima del traghetto”.  Ripete più volte che il M5S è la prima forza politica nel Paese. Poi dopo aver apostrofato con un “facce da culo” la classe politica senza distinzione alcuna, parla del politometro in risposta al redditometro, che dovrebbe essere usato solo per i politici per calcolare il grado di arricchimento raggiunto negli alti scranni delle istituzioni. Promette di aprire commissioni d’inchiesta a destra e manca, per inchiodare gli onorevoli disonesti e recuperare i presunti maltolti.  Parla di reddito di cittadinanza, di detassazione, di energia alternativa di investimenti sulla scuola e sulla sanità che giustamente devono rimanere pubbliche. Tutte cose che non fanno una piega, anche se Grillo non dice mai come arriverà a realizzare questo “sogno”,  perchè lui evita il confronto pubblico con gli altri esponenti leader, decise di essere intervistato ma solo dai cronisti italiani, che forse hanno meno a cuore le sorti dell’Italia, e non ultimo dimentica che fino a prova contraria abbiamo ancora una Costituzione che se applicata fedelmente potrebbe già risolvere i nostri problemi. Gli italiani non sono gente stupida. Molte persone che erano in piazza hanno seguito la kermesse di Grillo con la stessa attenzione che si presta ad un suo spettacolo teatrale, nel quale tra l’altro dice da anni le stesse cose. Ora però c’è una differenza: un conto è scuotere le coscienze al fine di uscire da situazioni insopportabili nella maniera più indolore, un altro conto è lasciare il paese in mano a qualcuno di cui non conosciamo fino in fondo le intenzioni. Oggi siamo rimasti fuori dall’area stampa come giornalisti non graditi. E domani?

FOTO DI ALDO FEROCE

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