Il governo s’ha da fare. Moderare i toni scongiurando un ritorno al passato

ROMA – Beppe Grillo ormai è incontenibile, spara a zero su tutto quello che si muove. Non varrebbe  più la pena neppure  di commentare le reazioni, considerando che i violenti attacchi di Grillo non cambiano di una virgola quell”Italia che sta continuando a soffrire sotto il peso di questa crisi economica.

Anzi, le cose vanno sempre peggio.
Stamane Grillo ha pubblicato un pezzo nel suo blog titolato, “Il mercato delle vacche”. Ha detto che i suoi eletti non sono in vendita, che al suo movimento “arrivano continue offerte di presidenze della Camera, di commissioni, persino di ministri”. Sarebbe interessante fare vedere anche all’opinione pubblica queste fantomatiche offerte di cui tanto parla il comico. Arriveranno via fax oppure direttamente  via mail visto che lui ha sempre puntato sulla multimedialità?
Il fatto è che di offerte vere il partito democratico non ne ha mai fatte. Grillo, probabilmente legge troppo quei giornali che lui stesso definisce al servizio della politica e ai quali non concede interviste e accrediti per ascoltarlo dal vivo. Insomma che gioco sta facendo il simpatico comico genovese?
E i 162 grillini eletti, 108 a Montecitorio e 54 a Palazzo Madama cosa dicono? Per ora non dicono. Probabilmente non è colpa loro se non possono dire, perchè decalogo a parte siglato e firmato come un patto di sangue, è sempre  Grillo a condurre  questa difficile partita la cui posta in gioca riguarda tutti noi, nessuno escluso.

Nonostante questo, il comico non lesina ancora attacchi al Pd e ai suoi esponenti: “Bersani – scrive –  é fuori dalla storia e non se ne rende conto. I giochini sono finiti e quando si aprirà la voragine del Monte dei Paschi di Siena forse del pdmenoelle non rimarrà neppure il ricordo. Renzi che come uniche credenziali ha quelle di aver fatto il politico di professione senza nessun risultato apprezzabile ora si candida a premier, ma non aveva perso le primarie? Questi hanno la faccia come il culo”.

E proprio dalle colonne di Repubblica è lo stesso sindaco di Firenze a rispondere  direttamente a Grillo, precisando due cose importanti: la prima è la smentita categorica della voce che lo vedeva pronto a guidare il governo, la seconda è l’affermazione che non è sua intenzione pugnalare alle spalle il segretario del Pd Bersani. Insomma fantasticherie grilline.
“Trovo sbagliato e dannoso – ha detto Matteo Renzi – inseguire Beppe Grillo sul suo terreno, quello delle dichiarazioni ad effetto. Quello della frase di tutti i giorni. Tanto lui cambia idea su tutto, la storia di questi ultimi 30 anni lo dimostra. Grillo non va rincorso, va sfidato. Sulle cose di cui parla, spesso senza conoscerle”.  E poi: “La priorità è rimettersi in sintonia con gli italiani, non giocare al compro-baratto e vendo dei seggi grillini. Togliere il finanziamento pubblico ai partiti, subito, come primo atto del nuovo Parlamento, con efficacia immediata sarebbe come dire ai cittadini: ok, abbiamo capito la lezione. Adesso scriviamo una pagina di storia nuova”.

Nel frattempo Pier Luigi Bersani presenta il suo programma in otto punti. Insomma  è pronto  e determinato a giocare la carta di un governo di scopo o di minoranza, purchè questa Italia dia la prova concreta che c’è.
Il segretario del Pd lo ha ribadito in una lunga intervista di oggi in cui ha delineato il percorso per il quale mercoledì prossimo la direzione nazionale dovrà dare il via libera, ovvero chiedere al Capo dello Stato di affidargli l’incarico, presentarsi alle Camere e  chiedere la fiducia a chi ci sta, visto che gli appelli alla corresponsabilità  inviati al Movimento 5 Stelle finora sono sempre rispediti al mittente con tanto di “vaffa”.

Persino Gianroberto Casaleggio, il guru della comunicazione di Grillo, ha detto che non si voterà mai la fiducia a un governo guidato dalle solite facce.  
Insomma quella di un governo di minoranza resta un’incognita, ma è l’unica mossa che Bersani valuta e su cui chiederà il sostegno del partito che però è in agitazione. I sondaggi recenti, che oggi la trasmissione di Agorà ha diffuso, lo testimoniano e aprono una prospettiva rischiosa per entrambe le formazioni, se vogliano cavalcare l’onda emotiva. Da una parte mettere da parte l’astio,  dall’altro rinnovare la politica scongiurando un ritorno al passato.
Il 72 per cento degli elettori di centrosinistra e il 66 percento di quelli del Movimento 5 Stelle sono favorevoli ad un alleanza tra Pier Luigi Bersani e Beppe Grillo. Questo cosa significa? Che in qualche modo si ritorna inevitabilmente al famoso appello di quella giovane elettrice di Grillo, attaccata ingiustamente, la quale aveva lanciato una raccolta firme per invocare la formazione di un governo capace di trovare una soluzione veloce ai problemi che assillano il Paese, una risposta ai tanti giovani che in questo Paese non nutrono più speranze.
“Abbiamo bisogno di una certezza”, ha  ribadito nuovamente la giovane durante la trasmissione di Servizio pubblico dov’è stata ospite giovedì scorso.
Il messaggio è fin troppo chiaro. Fate presto perchè il tempo sta negando il futuro ai cittadini. Infatti non siamo più un Paese dall’economia forte che può permettersi di attendere all’infinito, con tutti i problemi che ogni giorno affollano quotidianamente le cronache. I grillini, ha scritto oggi il tedesco Bild, sono come i pirati tedeschi perchè come loro hanno piene le tasche di tutto l’establishment politico. E’ vero, ma con una piccola differenza. Giorgio Napolitano di sicuro punta a duna fiducia piena   e solida per un eventuale governo. Il Capo dello Stato non si accontenterebbe di escamotage tipo uscite dal’aula al momento del voto. Il presidente è convinto che il governo debba avere una vera maggioranza e considera irresponsabile parlare già ora di ritorno al voto.  

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