Ruby, Pm:sistema di prostituzione per soddisfare Berlusconi

 MILANO – Partita la requisitoria della pubblica accusa nel processo Ruby che vede imputato Silvio Berlusconi accusato di prostituzione minorile e concussione.

Il prossimo 8 marzo – il giorno dedicato alle donne – la richiesta di condanna. Il pm Antonio Sangermano ha esclamato in aula: “Gli elementi di prova convergono univocamente ad attestare la responsabilità dell’imputato”. Le serate organizzate ad Arcore erano “espressione di un collaudato sistema prostitutivo organizzato per il soddisfacimento del piacere sessuale di Silvio Berlusconi”Secondo la pubblica accusa, il sistema, era “organizzato” dall’ex consigliera regionale della Lombardia,  Nicole Minetti (“protagonista attiva delle serate di Arcore”) , Emilio Fede e Lele Mora. La Minetti per il Pm “compiva ella personalmente atti prostitutivi prendendo denaro da Berlusconi” e svolgeva “un ruolo fondamentale ovvero l’attività di intermediatrice e agevolatrice dell’altrui prostituzione”. Secondo Sangermano verrà dimostrata “incontrovertibilmente la natura degli eventi organizzati presso la casa dell’imputato al fine di compiacerne la concupiscenza”. Per il Pm è “totalmente infondato che le cene di Arcore fossero normali cene contornate da qualche episodio di burlesque”. Sempre il magistrato ha detto che si è al cospetto di una “macroscopica anomalia” poiché Berlusconi  “ha preso a remunerare gran parte dei testimoni a suo carico con 2.500 euro mensili”. Sangermano ha anche detto che nelle serate di Arcore si assisteva a quella che lui definice “ansia” delle ragazze invitate “per restare a dormire ad Arcore. Una competizione che emerge dalle intercettazioni”.

La deposizione di Fiorillo

La deposizione del magistrato dei minori Anna Maria Fiorillo ha caratterizzato l’ultima udienza dell’istruttoria. La Fiorillo ha confermato in aula ciò che aveva previsto nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010. L’allora minorenne Ruby, fermata poche ore prima per furto, per Fiorillo doveva essere destinata a una comunità protetta per minori.  Volontà confermata anche dopo la quarta telefonata giunta dalla questura di Milano per dire che la giovane era in realtà la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak.  Il pm Fiorillo ha riferito che quando il telefono squillò dopo la mezzanotte, il funzionario Giorgia Iafrate “mi disse che si era presentata Nicole Minetti, consigliere ministeriale, per prendere la giovane. Io risposi affermando che non conoscevo la carica di consigliere ministeriale e domandai a quale titolo si presentasse. Il commissario Iafrate mi disse che questa persona era stata incaricata di prelevare la minore perché si trattava della nipote del presidente egiziano Mubarak. Io dissi che la giovane era marocchina e che comunque doveva essere identificata. E poi precisai che doveva esserci l’intervento del consolato egiziano, almeno una nota o una comunicazione, per consentire un affidamento di questo tipo”.

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