Berlusconi marca visita, ma i medici fiscali lo sgamano

Rigettato dalla Corte d’Appello il legittimo impedimento

MILANO – La visita fiscale disposta dai giudici a Silvio Berlusconi per l’appello alla vicenda sui diritti televisivi hanno stabilito che non sussitono impedimenti per cui l’ex premier possa non possa partecipare alla prossima udienza. Insomma la richiesta avanzata dai legali del cavaliere è stata rigettata.
Berlusconi, ricoverato da ieri all’ospedale San Raffaele, avrebbe contratto una infiammazione agli occhi, ovvero l’uveite. Una giustificazione che ha aperto nell’aula del tribunale un’aspra diatriba tra accusa e difesa, tanto da aver fatto slittare la conclusione della requisitoria del processo Ruby a lunedì prossimo e forse anche la  sentenza.
Tuttavia l’accertamento ha dato un esito un po’ diverso, rispetto a quello sperato da Berlusconi. I medici, infatti,  nominati dalla Corte d’appello di Milano, Pasquale Troiani e Carlo Goj, insieme al collega nominato dalla difesa, Umberto Genovese, sono arrivati all’ospedale San Raffaele per visitare Silvio Berlusconi e stabilire se questo disturbo agli occhi gli impedisce di essere presente in aula al processo sui diritti tv di Mediaset. Alla fine la Corte d’Appello ha stabilito che “non esiste assoluto impedimento alla partecipazione all’udienza del processo Mediaset presso la seconda sezione del Tribunale d’Appello di Milano,  pur dovendosi segnalare che le ampie problematiche visive e la sintomatologia dolorosa quale fotofobia ed emicrania possano attendibilmente interferire sull’efficienza psicofisica del soggetto”.
Insomma, in soldoni significa che Berlusconi poteva e può benissimo presentarsi in aula. E poi non si capisce neppure la ragione per cui sia stato necessario occupare un posto letto per patologie come questa, quando sappiamo che i tagli  alla sanità  hanno provocato una drastica riduzione dei tempi di ricovero rispetto al passato.  Sarò mica che è sempre la storia di due pesi due misure.
L’avvocato della difesa Niccolò Ghedini ha commentato con i giornalisti presenti che con il legittimo impedimento assoluto ci si riferisce a casi come pazienti in rianimazione, ma che  “Berlusconi è in ospedale sotto cura e necessita di somministrazione di medicinali ogni ora”.
Una precisazione è giunta anche da Alberto Zangrillo, primario di Terapia intensiva e medico personale di Berlusconi: “Abbiamo vissuto questa vicenda anche con un pò di disagio, non siamo abituati a dover dare delle giustificazioni sul nostro operato”. E infine ha tenuto a precisare che “per la fiducia che il paziente ha posto in noi e per la nostra etica professionale bastava che quello che noi abbiamo stabilito non fosse messo assolutamente in discussione: ciò è stato, le conclusioni non ci competono e le rispettiamo ma sono altra cosa rispetto alla medicina”. Sta di fatto che anche Francesco Bandello, primario di oculistica e oftalmologia del San Raffaele ha detto che per quanto lo riguarda ritiene opportuno che Berlusconi rimanga in ospedale fini a domani.

Tuttavia questa visita fiscale ha  scatenato una vera e propria tempesta con attacchi marcatamente esagerati. I fidi del cavaliere si sono scatenati contro la magistratura. L’europarlamentare Licia Ronzulli ha  parlato addirittura di “vergogna nazionale”. “Non fa bene al paese, gravemente provato da una lunga crisi profonda che non è più solo economica, vedere come parte della magistratura, come alcuni pm, si ostinino a perseguitare Berlusconi, come si accaniscano contro un uomo tentando anche di cancellare ogni diritto, compreso il legittimo impedimento avanzato per motivi di salute”. ha precisato.
Fabrizio Cicchito  ha tuonato contro i “medici nazisti e tribunale stalinista”. “Medici nazisti su indicazione di un tribunale stalinista sono andati da Berlusconi e hanno emesso un verdetto disgustoso, ma a questo punto siamo al di là di ogni dialettica normale e di fronte allo scatenamento di una persecuzione che essendo fatta da fanatici ha perso anche ogni senso del limite”, ha affermato.
Ma non è tutto. Maurizio Lupi  vicepresidente della Camera, ha parlato di “soluzione finale contro l’ex premier”, mentre Sandro Bondi avverte che andando avanti di questo passo  nessuno potrà controllare la collera dei cittadini”. Rassicuriamo il senatore del Pdl, perchè la gente oggi ha cose più importanti a cui pensare, e se la collera di cui parla si scatenerà non sarà certo per la visita fiscale di Berlusconi, ma per ben altro.

L’appello degli intellettuali a Beppe Grillo

Nel frattempo la politica è in attesa che la situazione si possa evolvere positivamente e che questa fase d’inerzia, come la chiamano gli economisti, possa trovare delle vie di superamento. L’appello di alcuni intellettuali, tra cui Remo Bodei, Roberta De Monticelli, Tomaso Montanari, Antonio Padoa-Schioppa, Salvatore Settis e Barbara Spinelli, ha raccolto un largo consenso tanto che le firme raggiunte sono oltre 10mila. Appello rivolto a Beppe Grillo nel quale di fatto si chiede a lui e al suo movimento di votare responsabilmente la fiducia, anche perchè l’Italia si stra trascinando in una situazione di stallo davvero perciolosa.
All’interno del Movimento 5 Stelle si vocifera ci sia già un grande fermento tra favorevoli e contrari. Voci parlano addirittura di imminenti dimissioni se l’appoggio al Pd sarà dato. L’unica cosa è aspettare. E questa volta, non c’è dubbio,  la decisione, qualunque essa sia, dovrà arrivare velocemente. Le chiacchiere e le urla sono acqua passata.

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