Processi Berlusconi. A Milano Pdl invade il Tribunale. Napoli, chiesto giudizio immediato

MILANO (corrispondente) – Giornata intensa e convulsa per Silvio Berlusconi al centro  di due processi. A Milano l’ex premier è imputato per il processo Ruby per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile e a Napoli oggi c’è stata la richiesta di giudizio immediato nei suoi confronti per la vicenda sulla presunta compravendita di senatori.

Ma iniziamo da Milano.  Battaglia vinta oggi per i legali di Silvio Berlusconi.Dopo il verdetto dei tre medici che hanno eseguito la visita fiscale, i giudici della corte d’appello del tribunale di Milano, hanno accolto il legittimo impedimento per motivi di salute nei confronti dell’ex capo del Governo  al Processo Ruby.Il processo è stato rinviato a mercoledì prossimo 13 marzo nel primo pomeriggio per definire un nuovo calendario di udienze. Da quanto hanno rilevato i consulenti nominati dai giudici, per l’ex premier c’é la necessita di un ulteriore periodo di 6-7 giorni per effettuare ulteriori accertamenti medici.  

I giudici del tribunale di Milano davanti ai quali si sta celebrando il processo Ruby avevano disposto la visita fiscale nei confronti di Berlusconi che aveva chiesto il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento per motivi di salute. Respinto la richiesta di impedimento dei due legali impegnati in una riunione del Pdl. I legali di Berlusconi avevano depositato tre nuovi certificati medici. Si prevede uno slittamento di una settimana per il legittimo impedimento, la conclusione della requisitoria dovrebbe infatti slittare a mercoledi’18 marzo   e  della difesa il 25 marzo. Questa mattina tre medici, un oculista Stefano Gambaro, un cardiologo Cesare Fiorentini e un medico legale Marco Grandi, nominati dalla Corte, di’appello di Milano, sono andati per una visita fiscale al San Raffaele, dove Silvio Berlusconi si trova ricoverato, in un mega-appartamento di 200 mq (dotato di ogni confort) per un’infiammazione agli occhi e complicazioni cardiache.  Dopo la visita i medici hanno stabilito che i disturbi di scompenso pressorio di cui soffre l’ex Presidente del Consiglio non gli permettono di partecipare all’udienza.”. Il Cavaliere oggi non esce dall’ospedale San Raffaele e rimane ricoverato sotto stretto monitoraggio cardiovascolare per picchi d’ipertensione e domani dovrebbe essere sottoposto a una tac coronarica.  Il suo medico personale Zangrillo ha anche  proibito le visite private. Mentre il Cavaliere era sottoposto alla visita fiscale, i parlamentari e senatori del Pdl, circa 150, per la prima volta nella storia della Repubblica hanno organizzato una vera e propria marcia contro il Palazzo di Giustizia . Hanno invaso il tribunale di Milano, con  faccia tosta senza precedenti , vedi la presenza di Scilipoti,, capeggiati da Angelino Alfano  e  si  sono diretti creando tensioni verso la quarta sezione  dove era in corso il processo Ruby.  I Pidiellini hanno disobbedito al Cavaliere,  ma a parere di Angelino Alfano la  protesta  era necessaria per “ una vera e propria emergenza democratica”. Il cavaliere aveva invitato a non manifestare. Dopo aver lui promosso l’iniziativa ,  ci aveva ripensato ed aveva parlato di “ rispetto verso le istituzioni”. Ma  la disobbedienza non sarebbe avvenuta se non vi fosse stato tacitamente il consenso del cavaliere. Alla protesta ha replicato il Presidente dell’Associazione nazionale magistrato che ha ripetuto” Il fine della Magistratura non è politico, la legittimazione della magistratura non si fonda sul consenso ma sulla professionalità e attendibilità che derivano dal rispetto della legge”.  Alfano ha annunciato che chiamerà in causa il presidente della Repubblica in quanto presidente del Consiglio superiore della Magistratura. Un modo come un altro per  confondere le acque nel tentativo di far passare Berlusconi come un martire  della giustizia,  di un complotto contro di lui. Addirittura i parlamentari  de Pdl non escludono  di disertare  prime sedute del nuovo Parlamento

E se Milano ha accolto il legittimo impedimento, la Procura di Napoli , i pm hanno invece chiesto il giudizio immediato nei confronti dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta compravendita di senatori.  Analoga richiesta anche per Walter Lavitola e Sergio De Gregorio. L’ipotesi  di reato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta di 3 milioni di euro versati all’ex senatore dell’Idv De Gregorio tra il 2006 e il 2008 per sabotare il governo Prodi.  Per l’ex presidente del consiglio accerchiato dai giudici sarà un mese di fuoco.  Oggi De Gregorio è stato sentito dalla Procura di Roma. Una “ valanga solo agli inizi” secondo De Gregorio e lascia intendere che se parlerà La Vitola le proporzioni della vicenda potrebbero essere molto più grandi.

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