Prezzi e salari, si allarga la forbice anche se cala l’inflazione

ROMA – Continua a calare il tasso d’inflazione in Italia. L’Istat ha diffuso dati che fotografano una dinamica dei prezzi che ben si attaglia a quella di un paese in crisi, in cui girano pochi soldi e le spese vengono compresse, con i commercianti che inseguono i clienti facendo attenzione a non spaventarli con rialzi eccessivi, negli ultimi 12 mesi l’inflazione è stata infatti pari al 1,9 per cento.

Ma il rallentamento dei prezzi, pur consistente, è superato dal rallentamento dei salari la cui dinamica è oltremodo rallentata, negli ultimi 12 mesi si ferma al 1,6 per cento. Con il potere d’acquisto dei salariati che viene ancora rosicchiato dal differenziale tra i due tassi di crescita.
A contribuire al progressivo impoverimento delle fasce più deboli della popolazione è l’andamento della dinamica dei prezzi di quello che viene definito come “carrello della spesa”, ovvero dei beni acquistati con maggiore frequenza dai consumatori. Il carrello della spesa, che assorbe una parte nettamente maggiore dei redditi dei cittadini con redditi più bassi, continua a vedere i propri prezzi salire più del tasso di inflazione generale e quindi ben più del tasso di crescita dei salari, fissandosi al 2,4 per cento.Un andamento devastante che va affrontato decisamente e al più presto.

Costa di più il “carrello” della spesa

L’Istituto Nazionale di Statistica rende noto che nel mese di febbraio 2013, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,9% nei confronti di febbraio 2012.
Il dato è in deciso calo rispetto a gennaio, era +2,2%, e fa segnare il livello più basso dal 2010.
L’inflazione acquisita per il 2013 è pari allo 0,8%.
Rispetto a febbraio 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni scende al 2,0%, dal 2,3% di gennaio, e quello dei prezzi dei servizi si porta all’1,7% (era +2,1% nel mese precedente). Pertanto il differenziale inflazionistico tra beni e servizi si amplia, rispetto a gennaio, di un decimo di punto percentuale.
I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori, il cosiddetto “carrello della spesa” aumentano dello 0,4% su base mensile e del 2,4% su base annua, in rallentamento rispetto al 2,7% di gennaio.

In aumento l’indice del  costo del lavoro

L’Istat ha diffuso i dati relativi al costo per ULA, le unità di lavoro equivalenti a tempo pieno, nel quarto trimestre 2012.Al netto della cassa integrazione guadagni si registra, nel complesso dell’industria e dei servizi, un incremento rispetto al precedente trimestre dello 0,7%; l’aumento è dell’1,0% nell’industria e dello 0,4% nei servizi. La crescita rispetto al quarto trimestre del 2011, misurata sull’indice grezzo, è pari al 2,0%. Nell’intero anno 2012 l’incremento rispetto all’anno precedente è stato dell’1,9%.

A preoccupare è l’andamento dell’indice del costo del lavoro che ha fatto segnare un aumento congiunturale, rispetto al periodo precedente, dello 0,6%. E in termini tendenziali, ovvero rispetto allo scorso anno di appena l’1,6%.
Ciò amplia ulteriormente il divario tra l’andamento dei prezzi e quello delle retribuzioni, comprimendo ulteriormente le capacità di spesa dei redditi più bassi con effetti ulteriormente depressivi sull’economia.

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