Caltanissetta. Via d’Amelio, nuovo processo: Napolitano chiamato a deporre

 CALTANISSETTA – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiamato a deporre dalla Corte di Assise in ordine al nuovo processo per l’omicidio del giudice Paolo Borsellino che si è aperto oggi a Caltanissetta.

La Corte ha tuttavia escluso che la testimonianza possa riguardare le telefonate intercettate dalla Procura di Palermo tra il Capo dello Stato e l’ex ministro Mancino durante l’indagine sulla trattativa Stato-mafia. A chiedere che Napolitano venga escusso è stato il legale di Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso, che si è costituito parte civile. I giudici hanno ritenuto “manifestamente irrilevante” l’eventuale testimonianza sul punto, sottolineando che un’eventuale ammissione avrebbe potuto pregiudicare la riservatezza delle conversazioni del presidente della Repubblica. Diversa la valutazione della Corte sugli altri argomenti sollecitati dalla difesa di Borsellino nella sua istanza istruttoria. Napolitano, dunque, verrà sentito su quanto a sua eventuale conoscenza sulla trattativa Stato-mafia, sulla sostituzione alla guida del ministero dell’Interno, nel ’92, di Vincenzo Scotti con Nicola Mancino e sulle difficoltà che incontrò in Parlamento, sempre nel 92, la conversione del decreto legge sul carcere duro. Tutte circostanze che il Capo dello Stato avrebbe appreso nella veste di presidente della Camera che rivestiva negli anni delle stragi mafiose del ’92 e del ’93. Il nuovo processo dovrà stabilire che fine ha fatto la famosa agenda rossa di Borsellino dopo la strage di via D’Amelio e se il magistrato venne ucciso perché si oppose alla famosa trattativa tra lo Stato e Cosa Nostra.

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