Terzo giorno di consultazioni. Si leva un grido d’allarme, subito un governo

ROMA –  Terza giornata di consultazioni per Pier Luigi Bersani che anche oggi incontrando ha incontrato i sindacati, la rete delle imprese, gli ambientalisti, i movimenti di Libera con Don Luigi Ciotti, le associazioni studentesche e universitarie.

Il grido che arriva dalle parti sociali verte sempre sulla gravissima situazione in cui versa il Paese. “Serve un governo, anzi servirebbe un governo che fa miracoli”, ha detto Bersani riconoscendo le molteplici istanze sollevate dagli incontri di questa giornata.
“L’emergenza economica è la priorità assoluta”, ha detto Luigi Angeletti della Uil che ha chiesto “un piano di riduzione delle tasse sul lavoro per fare di questo il perno della politica economica del governo”.
“Siamo contrarissimi all’ipotesi di tornare a votare, se accadesse il rischio è che l’Italia somigli alla Germania di Weimar”, ha  detto invece Raffaele Bonanni, segretario della Cisl.
Susanna Camusso ha sottolineato che l’Italia ” ha bisogno di tantissimi interventi e  riforme ma anche di misure urgenti, perchè se non si ferma  il degrado e il tracollo della situazione parlare di riforme  non appare particolarmente utile. Serve un Governo che  indichi alcuni cambiamenti fondamentali anche in termini  emergenza”. Fra le misure urgenti,  Camusso ha citato “il pagamento dei crediti alle imprese,  perchè la risposta data dal Governo in carica non  rappresenta un’iniezione effettiva per impedire la chiusura  delle imprese nè una soluzione corretta secondo Ue”.
“Bersani deve fare un governo forte. Non abbiamo bisogno di un governo debole, un governo di minoranza”, ha sottolineato il leader Ugl, Giovanni Centrella. Insomma, inutile ripetere che il bisogno di un governo è un comune sentire e quindi è la priorità assoluta, specie in questa fase delicatissima in cui tutto è ancora possibile. Come ha ribadito la leader della Cgil la “miccia va disinnescata”. In pratica ci vuole un atto  dovuto che porti un minimo di ossigeno alle imprese al collasso e alle famiglie sul lastrico.

Più ottimista il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti che su Bersani puntualizza: “E’ un uomo duro, che non molla facilmente. Ha spirito di servizio per il bene del Paese”. E poi: “E’ da anni che chiediamo ascolto  ed è la prima volta che questo accade: o la politica recupera attenzione per chi è in difficoltà oppure non è politica”. A chi gli chiedeva se fosse possibile un suo coinvolgimento in un esecutivo Bersani, ha risposto: “E’ da 42 anni che sono ministro della Chiesa, poi faccio altro e volentieri collaboro a percorsi comuni nella lotta alle mafie e lo faccio con Libera”.
Chiaro “niet”,  arriva invece dal segretario Pd sulla fantasiosa proposta di Silvio Berlusconi che ipotizzava Angelino Alfano alla vicepresidenza del Consiglio: “Siamo al dunque e bisogna fare dei discorsi seri: non si può al mattino annunciare la guerra mondiale e al pomeriggio proporre degli abbracci”. Intanto inizia stasera la direzione del partito, alla quale Matteo Renzi ha già detto che non parteciperà: “È stata convocata all’ultimo momento e io avevo dei precedenti impegni da sindaco”, ha fatto sapere.

Il direttivo è stato quindi un momento di incontro durante il quale Bersani ha informato i suoi: “Io  sto proponendo una soluzione di qualcuno che si carica di una situazione di governo senza veti reciprochi. Una proposta – ha proseguito il segretario del Pd – che tiene conto di una situazione che è stata benissimo descritta dal presidente della Repubblica e che risponde alla richiesta  che viene dal Paese di non mettere coperchi su un’esigenza di cambiamento. Da domani – ha spiegato Bersani – cominceremo gli incontri con le forze parlamentari secondo un’impostazione  che cerca di trovare una soluzione alle condizioni date. Mi auguro che le 48 ore che le forze parlamentari hanno avuto per fare una riflessione siano state utili per arrivare a un’assunzione di responsabilità”. E infine sempre il segretario: “Chiediamo a Pdl e Lega di uscire da  ambiti che sono un cascame della campagna elettorale; e chiediamo al M5S in un momento decisivo per il Paese se vogliono essere una comunita’ segregata o una forza politica che si prende qualche responsabilita’, nei limiti in cui puo’ prenderserla”. 

Tuttavia la domanda chiave resta, ovvero se Bersani ce la farà o meno a governare. Secondo la senatrice Laura Puppato non sarà facile, “c’è una porta strettissima dove vedremo chi riuscirà a passare”, ha detto. Nel frattempo domani proseguono le consultazioni con le delegazioni dei gruppi parlamentari. Il programma di incontri alla Camera dei Deputati inizierà alle 10 con il Gruppo di Minoranza Linguistica della Valle d’Aosta, alle 10.30 con il Gruppo Misto del Senato e alle 11 con una delegazione del Psi.  Alle 13.15 il leader del Pd incontrerà la delegazione della Conferenza dei presidenti di Regione.  Gli incontri proseguiranno nel pomeriggio: alle 15.30 Bersani incontrerà il Gruppo Grandi Autonomie e Libertà, alle 16.15 Lega Nord e Pdl, infine alle 17.45 con Scelta Civica.
Mercoledì, invece, sarà la volta del Movimento 5 Stelle. E infine giovedì Bersani sarà ricevuto da Giorgio Napolitano al quale riferirà l’esito degli incontri.

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