La recessione è solo italiana, l’unico Paese del G7 col segno meno

ROMA – Secondo i dati resi noti oggi dall’Ocse dopo il netto calo fatto segnare nel quarto trimestre del 2012, il pil in Italia dovrebbe registrare un calo dell’1,6% nel primo trimestre e dell’1% nel secondo trimestre. Solo l’Italia, tra i paesi del G7, sarebbe in recessione nel secondo trimestre del 2013.

E mentre Bankitalia taccia di eccessivo ottimismo il nostro Governo sul tema delle previsioni economiche di crescita, che per il 2014 sarebbero troppo ottimistiche di un buon mezzo punto percentuale, l’Istat ipotizza un andamento in peggioramento anche per il 2013. Secondo il presidente dell’Istituto di Statistica il risultato dell’anno in corso “potrebbe essere ulteriormente peggiore di quanto attualmente previsto”, tenendo in recessione l’Italia fino almeno al quarto trimestre del 2013. Una situazione economica, con il Pil crollato dell’8,1 per cento tra il 2008 e la fine del 2013, che la Federconsumatori ha definito agghiacciante.

Ocse. L’Italia ancora in recessione
E’ stato presentato a Parigi dal capo economista Pier Carlo Padoan il rapporto dell’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Secondo l’organizzazione parigina l’attività economica mondiale si sta riprendendo, ma il perdurare della crisi nella zona euro sta ritardando un recupero significativo.
Gli analisti Ocse prevedono per il G7 una crescita del 2,4% annuo nel primo trimestre di quest’anno e dell’1,8% nel secondo.  In un contesto in cui la “economia mondiale si è indebolita alla fine del 2012, ma le prospettive stanno migliorando per le economie dell’Ocse” c’è però chi fa eccezione.
Secondo le previsioni Ocse infatti , “le tre più grandi economie dell’eurozona (Germania, Francia e Italia) cresceranno nel complesso dello 0,4% nel primo trimestre e di un ulteriore 1% nel secondo”, ma gli analisti sottolineano anche il divario tra la crescita in Germania e le altre economie dell’area dell’euro. Per l’economia tedesca, precisa l’Ocse, è prevista una crescita del 2,3% nel primo trimestre e del 2,6% nel secondo. L’economia francese si prevede avrà una contrazione dello 0,6% nel primo trimestre seguito da un rimbalzo dello 0,5% nel secondo. In Italia, per il Pil reale si prevede un calo dell’1,6% nel primo trimestre e di un ulteriore 1% nel secondo.
Solo in Italia, tra i paesi del G7, si dovrebbe registrare un pil in calo nel secondo trimestre del 2013, facendo del nostro Paese l’unico in recessione nel G7.

Pil. Le stime del Governo ottimistiche. Peggio il 2014 per Bankitalia e peggio il 2013 per l’Istat
Secondo Bankitalia le stime del Governo per la crescita nel 2014 sono ottimistiche, per l’Istat potrebbero esserlo anche per il 2013.
Il direttore per la ricerca economica di Bankitalia, Daniele Franco, nel corso dell’audizione della commissione speciale sul quadro economico e il pagamento dei debiti della p.a. alle imprese ha infatti illustrato come le stime di crescita del governo per il 2013 ”sono sostanzialmente in linea” con quelle dell’Ue e degli analisti privati censiti a marzo mentre quelle per il 2014 risulterebbero ”più ottimistiche per oltre mezzo punto percentuale”. La differenza, spiega Bankitalia, ”potrebbe essere riconducibile agli effetti sulla domanda privata del pagamento di 40 miliardi di debiti accumulati dalle Amministrazioni pubbliche verso i propri fornitori”.
Per il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, nel documento presentato alle Commissioni speciali di Camera e Senato in occasione dell’audizione sulla nota di aggiornamento del Def, invece le valutazioni della Commissione europea, con l’uscita dalla recessione verso la fine del 2013, e del Governo sull’andamento del Pil per l’anno in corso, previsto al -1,3%, “appaiono decisamente più realistiche, anche se non si può escludere che gli elementi di incertezza esistenti, con riferimento sia allo scenario politico sia a quello economico, incidano sfavorevolmente sulle decisioni di consumatori e imprese, con conseguente rinvio delle decisioni di spesa. In tal caso, il risultato annuale in termini di contrazione del Pil potrebbe essere ulteriormente peggiore di quanto attualmente previsto, con una ripresa congiunturale del prodotto confinata all’ultimo trimestre dell’anno o rinviata al primo scorcio del 2014”.

Federconsumatori. Per il Pil una situazione agghiacciante. Al più presto un Governo che dia ossigeno all’economia.
Sui dati presentati oggi dal Presidente dell’Istat in Parlamento la Federconsumatori ha espresso forte preoccupazione, segnalando come “Una contrazione di questa portata equivale ad una perdita di oltre 100 miliardi di Euro (4.166 Euro a famiglia).Tale andamento va di pari passo con la contrazione del potere di acquisto delle famiglie che, dal 2008 ad oggi, è diminuito del -14,1%, che a sua volta determina la forte riduzione dei consumi (pari al -7% solo nel biennio 2012-2013 secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori).”
Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef, si sono detti concordi con il Presidente Giovannini nel sostenere che “la contrazione del PIL nel 2013 si attesterà ben al di sotto del -1,3% stimato dal Governo: a nostro parere potrebbe addirittura avvicinarsi al -2%.”
E per questo ritengono “fondamentale intervenire  con la massima urgenza per risollevare l’economia italiana, puntando sulla crescita e sull’occupazione.
In una situazione simile i cittadini, le imprese e l’intero sistema economico hanno bisogno di risposte concrete e rapide.”
Per le associazioni dei consumatori “È molto grave che non si riesca, per il bene del Paese, a formare un Governo in grado di intervenire tempestivamente per ridare ossigeno ad un’economia ormai agli sgoccioli.”

 

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