La ricetta Renzi, Con il Pdl oppure al voto

ROMA – Anche oggi è stata una giornata molto intensa sul piano politico. La mattina è iniziata con l’appello di Matteo Renzi  che dal  convegno per i 120 anni della camera del lavoro di Firenze ha tuonato contro i partiti e in maniera sottile ha lanciato un messaggio chiaro anche ai saggi nominati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, giunti al loro secondo giorno di lavoro.

“Stiamo vivendo una situazione politico-istituzionale in cui stiamo perdendo tempo, e questo mentre il mondo ci chiede di chiedere di correre a velocità doppia”, ha detto il sindaco di Firenze. Ma la vera ricetta del primo cittadino di Firenze sono ben diverse. Infatti, in un’intervista uscita sul Corriere della Sera chiede al suo partito “idee chiare, o un’intesa con il Pdl oppure al voto”. Ma non solo. Il sindaco, aggiunge una nota poco simpatica quando accusa Bersani di essersi fatto umiliare da quegli arroganti del Movimento 5 Stelle. Poi, difende il Capo dello Stato: “Dare la colpa a lui per l’impasse in cui ci siamo infilati è come dare la colpa al vigile se in città c’è traffico”. Infine, il sindaco fiorentinoafferma che “in sei mesi si può cambiare la legge elettorale e anche abolire le Province”.

Alle parole di Renzi fanno eco quelle di Luca Cordero di Montezemolo, suo alleato alle primarie con Italia Futura: “Le parole di Matteo Renzi sono interamente condivisibili. Dopo settimane di dichiarazioni e tattiche incomprensibili da parte di tutti i partiti politici, Renzi è il primo politico a dire in termini chiari quello che va detto: non c’è più tempo”. E poi”Nel mezzo il paese reale che non vede vie di uscita da un situazione ogni giorno più drammatica. Cittadini che chiedono risposte chiare e ricevono il nulla”.
Corrono voci, invece,  che l’incontro tra Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi sia imminente.  Almeno questa ipotesi è stata rafforzata dal fatto che ieri  il segretario del Pd avrebbe lanciato una tiepida apertura al centro destra. Parole che hanno illuso lo stesso Berlsuconi che da giorni si dice pronto a formare un governissimo Pd-Pdl.

Tuttavia, sembra che al momento non sia stato fissato nessun appuntamento ufficiale, ma i contatti tra gli ambasciatori di Pdl e Pd sono in corso. Non è escluso, spiegano fonti sia pidielline che democratiche, che l’incontro potrebbe svolgersi già entro questa settimana. Tra i democratici si conferma che i contatti sono in corso e che la  partita sarebbe stata presa in mano da Vasco Errani. Dal Pd si ribadisce la disponibilità di Bersani a costruire un’ampia intesa sulla scelta del prossimo Capo dello Stato, ma si sottolinea anche che qualsiasi confronto dovrà avvenire alla luce del sole.

Nel frattempo è scontro anche sulle Commissioni. Il Pdl ribadisce che le Commissioni parlamentari non partiranno fino a quando non ci sarà un governo. Mentre, come aveva già annunciato ieri, il  Movimento 5 stelle è già al lavoro con le sue  commissioni ombra. E’ di oggi la notizia che i cittadini della Commissione esteri hanno pronta una mozione per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan. I grillini, infatti,  chiedono fuori e dentro il Palazzo di avviare i lavori parlamentari. A insistere su questo punto è stato a colpi di tweet Paolo Becchi, ordinario di filosofia del diritto all’università di Genova considerato l’ideologo del Movimento: “Chiedo che vengano subito istituite le commissioni, per iniziare a lavorare. Altrimenti via le indennità parlamentari”, scrive. E con linguaggio davvero bizzarro, aggiunge: “Ragazzi costringiamoli a fare  ste cazzo di commissioni; se è il caso anche con una nuova piazza San Giovanni. Ora le vacanze sono finite! Stanno cercando di fermare lo tsunami in pozzanghere e rigagnoli il movimento deve trovare la forza di rispondere”.
Alla richiesta grillina Gennaro Migliore, esponente di Sel,   che propone di iniziare a formare le commissioni e, in mancanza di maggioranze e opposizioni ben definite (necessarie per eleggere i presidenti), di farle presiedere dai deputati più anziani di ciascuna di esse. Anche i leghisti hanno designato, come richiesto dalla presidente Laura Boldrini, i propri componenti in ciascuna commissione.

Insomma qualcosa si sta muovendo anche se gli altri gruppi restano contrari all’avvio delle Commissioni.  Il risultato comunque non cambia, perchè senza un governo nella pienezza dei poteri, le commissioni non servono a nulla.

Inutile dire che i grillini stanno incassando una serie di accuse sulle scelte fatte, che rischiamo di far cadere nuovamente il governo alle destre. Per questo Beppe Grillo è intervenuto sulla questione quasi volesse mettere a tacere le critiche che stanno sollevando gli stessi elettori del M5S: “Chi vuole l’accordo di governo con il Pd ha sbagliato a votare il Movimento 5 Stelle, e la prossima volta è pregato di «votare un partito”, scrive Grillo sul suo blog.
E poi: “Perchè hai votato il MoVimento 5 Stelle? Per fare un governo con i vecchi partiti? Per votare in Parlamento i meno peggio? Per discutere con il pdmenoelle di programma quando quello del M5S è il suo esatto contrario? Per spartire poltrone e posti di comando a partire dalle presidenze di Camera e Senato?”, chiede Grillo.
Può pensarla come vuole Grillo, ma se il Parlamento è fermo la responsabilità è anche del suo movimento. Aveva detto bene Vito Crimi, ieri. Era meglio formare un governo sotto la guida di Bersani, qualcosa si sarebbe potuto fare. E in tempi brevi. Anzi, brevissimi.

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