Incidente Genova. Il pilota: “La nave non rispondeva”. La rabbia dei portuali

GENOVA –  Il capitano pilota Antonio Anfossi che martedì sera era al timone della porta container Jolly Nero, schiantatasi contro il Molo Giano nel porto di Genova, continua a ripetere all’infinito  che “la nave non rispondeva”.

Ma non basta per placare gli animi dei portuali che oggi hanno manifestato in ricordo delle vittime, due delle quali sono ancora date per disperse. Rabbia e contestazioni si legge nei volti dei presenti che si sono riuniti presso la piazza Matteotti. Un giorno di lutto a cui hanno voluto partecipare migliaia di persone.

Tutto è filato liscio fino a quando è cominciato l’intervento del cappellano del lavoro della Curia di Genova, monsignor Luigi Molinari, che è stato fischiato da alcune decine di portuali e militanti dei centri sociali che chiedevano a gran voce che fosse data la parola ai lavoratori. Un portuale è poi riuscito ad impossessarsi del microfono e ha attaccato duramente le autorità presenti alla manifestazione, in particolare i sindacati: «Siamo stufi delle morti sul lavoro -ha detto – Noi lavoriamo e dobbiamo essere protetti soprattutto dai sindacati che ieri volevano interrompere lo sciopero a mezzogiorno. Per l’ennesima volta -ha concluso- assistiamo al loro teatrino».

I contestatori hanno poi criticato duramente la decisione di lasciare partire dal porto una nave da crociera, definita «nave dei divertimenti», nella giornata di ieri in cui erano ancora in atto le operazioni di soccorso e il bilancio delle vittime si aggravava di ora in ora.   «Oggi e il momento del dolore e del cordoglio -ha commentato il presidente dell’autorità portuale di Genova, Luigi Merlo- ci può essere anche la rabbia ma oggi non è il momento delle polemiche ma dell’unità. Bisogna essere uniti -ha concluso- soprattutto per il rispetto delle persone che non ci sono più e dei loro familiari».  Prima che scoppiasse la contestazione, avevano preso la parola il sindaco Marco Doria ed il segretario della Camera del Lavoro di Genova, Ivano Bosco. Nel suo intervento il primo cittadino ha sottolineato che «bisogna capire le dinamiche e le responsabilità» dell’incidente. «La nostra città -ha affermato- è stata colpita in una porzione di territorio molto limitata ma di altissimo valore simbolico».

Applausi hanno poi accompagnato un passaggio dell’intervento del segretario genovese della Cgil, che ha contestato pubblicamente la decisione di far disputare regolarmente, nonostante la tragedia, la partita tra Sampdoria e Catania in programma ieri sera nello stadio Luigi Ferraris di Genova. La manifestazione, che si era aperta poco dopo le 11 con un minuto di silenzio per le vittime dell’incidente, si è conclusa intorno a mezzogiorno con le urla e le contestazioni dei portuali.

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