Egitto:in meno di 24 ore situazione precipita. Mubarak ha lasciato il Cairo e si trova a Sharm

IL CAIRO – In Egitto la tensione ormai si taglia con il coltello. La collera dei manifestanti anti regime è al culmine dopo che l’esercito ha annunciato il suo sostegno alle riforme promesse dal presidente Hosni Mubarak.

Di fatto i militari, almeno i loro vertici, hanno preso posizione al fianco del rais. Ieri, contro tutte le aspettative della piazza, il vecchio leader egiziano ha detto di voler rimanere al suo posto, pur cedendo i poteri al vice, Omar Suleiman. I manifestanti stanno invitato la popolazione del Paese a scendere in piazza in massa a manifestare contro il regime. Per oggi, giorno del ‘venerdì dei martiri’, in cui si commemorano le vittime della rivolta popolare scoppiata 18 giorni fa per ottenere le dimissioni del capo di stato Hosni Mubarak, già era attesa una grossa manifestazione di piazza, ma ora tutto precipita alla luce dei nuovi eventi. La giornata ha preso una svolta quando il Consiglio supremo delle Forze Armate si è impegnato ufficialmente a salvaguardare la stabilità e la sicurezza della Nazione. Il Consiglio è presieduto dal ministro della Difesa, Mohammed Hussein Tantaoui. Nel contempo il Consiglio ha confermato la necessità che la protesta cessi. Di fatto i vertici militari, vero ago della bilancia della rivoluzione egiziana, hanno deciso di appoggiare il presidente Hosni Mubarak riconoscendo anche la trasmissione dei poteri da Mubarak al suo vice, il generale Omar Suleiman e le condizioni annesse.

 

Mentre in televisione veniva letto il comunicato dell’esercito. Un boato di rabbia e disillusione si è alzato dalla piazza Tahrir dove erano raccolti i manifestanti anti regime. Una piazza che è stata investita, in meno di 24 ore, da due docce fredde. La prima ieri sera quando il capo dello Stato, Hosni Mubarak è apparso in Tv. Un’apparizione  per rivolgere un discorso, annunciato, alla nazione. Rivolgendosi agli egiziani Mubarak ha parlato loro da presidente. Quello che è apparso in Tv era un uomo dal volto comprensibilmente tirato, ma fiero e austero che ha annunciato che cederà i poteri al suo vice, Omar Suleiman e che resterà al suo posto. Inoltre, il vecchio leader nell’assicurare che il sangue di quelli che sono stati uccisi non sarà stato versato invano ha anche affermato che non accetta diktat da altri Paesi. Da non crederci come a non voler smentire il popolo che invece, ne chiede la cacciata dai palazzi del potere e anche dall’Egitto stesso stanca di trent’anni del suo governo il vecchio leader egiziano ieri cosa ha fatto? Ha annunciato alla nazione che resta al suo posto almeno fino alle presidenziali di settembre. Probabilmente il rais no ha capito nulla di quanto sta succedendo nel Paese mediorientale oppure finge di fare orecchie da mercante.

 

Però, come si usa dire a buon intenditore poche parole. La gente polo si è rotta le scatole di essere governata da Mubarak ed ora alza la voce e anche le scarpe. In migliaia se ne vedevano ieri sera alzate in aria in segno di disprezzo, come è nella cultura araba. Le parole di Mubarak sono calate su piazza Tahrir come una doccia fredda che ha gelato tutti. Però, la reazione della gente, che si attendeva invece, le sue dimissioni, non si è fatta attendere. In mattinata in migliaia sono arrivati davanti al palazzo presidenziale, noto come Qasr al-Uruba, del Cairo, per manifestare e chiedere le dimissioni del presidente Mubarak. L’esercito ha circondato il palazzo con filo spinato, per tenere a distanza i manifestanti. Altre migliaia di manifestanti da ieri sera hanno cinto d’assedio la sede della tv di Stato nella capitale egiziana. Anche qui a sua protezione l’esercito ha schierato una ventina di carri armati e autoblindo. I manifestanti stanno impedendo ai giornalisti e ai tecnici dell’emittente di raggiungere i loro uffici. Secondo al Jazira i manifestanti superano le 20mila persone. A Suez invece, i dimostranti hanno preso il controllo di alcuni edifici governativi. Mentre, ad Alessandria  sono circa 300mila i manifestanti che stanno marciando verso il palazzo presidenziale ‘Ras El Teen’.

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