La proposta delle tute blu. A migliaia in corteo nelle vie di Roma. LA DIRETTA

LE FOTO

 

ROMA – Sono cominciati ad arrivare alle prime ore del mattino da ogni parte d’Italia, hanno riempito Piazza della Repubblica da dove è partito il cotrteo. Le “ tute blu” a migliaia hanno portato la “proposta” della Fiom Cgil nelle strade  di Roma e poi, a conclusione , a Piazza San Giovanni,  la piazza storica delle lotte operaie e popolari.

Non “ contro”- come ha detto il segretario generale della Fiom ma per proporre un cambiamento della politica economica e sociale  con al centro il lavoro. Nei cartelli e negli striscioni i contenuti di questa “ proposta” che interessa non solo i lavoratori , i metalmeccanici, ma tutto il nostro Paese diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute, al reddito, alla cittadinanza, alla giustizia spociale, alla democrazia nei luoghi di lavoro. “ Vogliamo riconquistare , il blocco dei lcienziam afferma Maurizio Landini che concluderà la manifestazione- il diritto del lavoro e nel lavoro, la riconversione ecologica del nostro sistema industriale per valorizzare i beni comuni, acqua, aria e terra: Ci battiamo per un piano straordinario di investimenti pubblici e privati,nil blocco dei licenziamenti anche attraverso l’incentivazione della riduzione dell0rario di lavoro con i contratti di solidarietà, l’estensione della cassa integrazione, un contratto nazionale che tuteli i diritti di tutte le forme del lavoro con una legge sulla democrazia che faccia sempre votare e decidere i lavoratori. Bisogna uscire dalle politiche del governo Bwerlusconi e del governo Monti”. Moltissime le adesioni arrivate alla manifestazione , Dall’Anpi a Sel, Arci; azione civile, Rete della Conoscenza, Articolo 21, parlamentari del Pd. Partecièanpo altri sindacati di categoria dalla Filcams alla Conoscenza (Flc), ai pensionati dello Spi. Annunciata anche la presenza del Movimento Cinque stelle. E sulle adesioni si è aperta subito una polemica, portata avanti dai quotidiani berlusconiani, a partire dal Foglio. La Fiom sarebbe  il “ luogo” in cui si opera per creare una nuova sinistra, con Grillo che cercherebbe di dare la sua impronta. In particolare si accusano esponenti della sinistra del Pd di far parte di questa operazione. Sfilano in corteo fra gli altri Sergio Cofferati,Fabrizio Barca, Pippo Civati, Corradino Mineo, Vincenzo Vita. Quasi fosse un delitto e non un dovere di esponenti di un partito di centrosinistra parteciparee ad una manifestazione di lavoratori indetta da un grande4 sindacato come la Fio.

La risposta alle sciocchezze  la sta dando il corteo e la piena rivendicazione di autonomia, se ce ne era bisogno, fatta dalla Fiom Addirittura il Foglio accusa il più grande sindacato dei metalmeccanici di aver provato la crisi dell’industria dell’auto.

Landini: Imu? Priorità è il lavoro

Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, torna a ribadire come interventi sull’Imu “non rappresentino una priorità”. Dalla testa del corteo per la manifestazione nazionale dei metalmeccanici della Cgil Landini spiega come l’Imu “non vada cancellata per tutti, ma solo per chi ha patrimoni inferiori”. Per Landini “son altre le priorità”: dall’impedire un nuovo aumento dell’Iva a ridurre la tassazione sul lavoro dipendente, passando per la lotta all’evasione fiscale. Tutti “temi di cui non si sente tanto discutere ancora” aggiunge. Insomma per la Fiom l’emergenza resta il lavoro, “la difesa e la creazione di nuovi posti”.

Landini: siamo più di 50mila

Landini non da numeri ai partecipanti della manifestazione nazionale indetta dal sindacato a Roma. Ma a chi gli chiedeva se le presenze fossero stimabili intorno alle 50.000 persone, risponde: “sono molti di più”. Intanto la testa del corteo della Fiom è appena arrivata in piazza San Giovanni, dove è allestito il palco, in cui si succederanno gli interventi, che saranno conclusi da Landini verso le 14.30. Al corteo partecipano lavoratori, metalmeccanici, esodati e molti giovani. Per Sel sono presenti il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore e Titti di Salvo. C’é anche l’ex tuta bianca Luca Casarini e è atteso, a quanto si è appreso, anche il segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani.

Vendola: lavoro torni centrale

“Oggi più che mai bisogna rompere il destino di solitudine, di disoccupazione e di povertà che ha portato a drammatiche scelte dei lavoratori e di intere famiglie che hanno deciso di darsi fuoco: è urgente uscire da una crisi che sta uccidendo una democrazia europea e per fare questo la dignità del lavoro deve tornare ad essere centrale”. Così il leader di Sel Nichi Vendola al corteo.”Penso che chiunque non sia venuto ad una manifestazione come questa abbia perso un’occasione, perché la Fiom ci ricorda che non c’é nessuna ricetta buona se non si rimette al centro il lavoro e le chance di futuro per i giovani”, ha risposto poi Vendola a chi gli chiedeva dell’assenza del segretario del Pd Guglielmo Epifani.

Cantone: siamo almeno in 100mila

«Siamo almeno 100.000». Questa la risposta che il segretario dello Spi-Cgil, Carla Cantone, ha dato a chi le chiedeva quanti fossero i partecipanti alla manifestazione organizzata dalla Fiom.

Orfini: non si può non stare al fianco dei lavoratori

Matteo Orfini, Pippo Civati e Marco Miccoli. Sono alcuni dei democratici che hanno deciso – atitolo personale – di aderire alla manifestazione targata Fiom. «Non si può non stare insieme ai lavoratori in un momento così difficile per loro, e poi la piattaforma della Fiom è fatta di ‘capitolì che non possono non essere alla base del programma del Pd», ha detto Orfini.

Rodotà: sinistra ha bisogno di un dialogo serio

La sinistra «ha bisogno di un dialogo serio». Un dialogo tuttavia «messo a rischio dall’attuale maggioranza di governo». Sono queste le prime parole pronunciate dal giurista Stefano Rodotà appena giunto a Piazza S.Giovanni a Roma, dove partecipa alla manifestazione nazionale della Fiom. La presenza di alcuni esponenti del Pd alla manifestazione «è una cosa buona» perchè si tratta di una piazza che «difendendo il lavoro difende la democrazia, e quindi la Costituzione», ha concluso Rodotà.

“E’ ora è ora, potere a chi lavora”

Appena la testa del corteo ha raggiunto piazza di Santa Maria Maggiore, sono partiti i vecchi slogan della sinistra (“E’ ora/ è ora/ potere a chi lavora”). “Siamo qui a lottare pacificamente per il nostro Paese, non sono iscritta alla Fiom, sono una militante di Sel. Era giusto essere qui per garantire un futuro ai nostri figli e nipoti: gli hanno scippato il futuro. Ho lavorato 20 anni in fabbrica e poi sono diventata un operatore socio sanitario a Siena. Ora sono pensionata. Da questa giornata mi aspetto di riuscire a smuovere le coscienze”. Così una 60enne mentre sfilava in corteo per le vie della capitale.

“Sciopero generale”, il grido di piazza San Giovanni

Durante i vari interventi dal palco allestito a Piazza San Giovanni, è salito alto il grido “sciopero generale”. “A voi tutti e alla Fiom, grazie di esistere. E’ da tanti anni che penso che siate un baluardo per l’Italia e la penso ancora così”. Così Gino Strada che ha sottolineato anche che ogni giorno in Italia “ci sono 600 nuovi poveri”. Poco dopo, è salito sul palco il giurista Stefano Rodotà, accolto con una vera e propria ovazione. A lui la Fiom ha dato la tessera onoraria. “La Fiom in questi anni si è battuta per i diritti di tutti, e ha tenuto alta questa bandiera, soprattutto nella vicenda di Pomigliano – ha esclamato l’ex candidato del M5S al Quirinale -. La Fiom e voi tutti vi state battendo per i diritti dei più deboli, dei minacciati e di tutti coloro che adesso non hanno la forza di essere insieme per rivendicare il vivere civile e i diritti delle persone e dei lavoratori”. Tra i vari interventi anche quello del segretario confederale della Cgil, Niccolosi. A chiudere la manifestazione è stato il segretario della Fiom, Maurizio Landini: “Siamo qui perché non rinuunciamo alla nostra idea di fondo: di voler cambiare questo Paese e mandare a casa chi ha prodotto questo disastro”. Il leader Fiom ha successivamente incalzato il Pd. “Non capisco – ha detto – come si può essere al governo con Berlusconi e avere paura di essere qui. Noi siamo – ha continato Landini – la parte migliore del paese. Tutte le volte che facciamo una manifestazione mi dicono che faccio in partito. Oh che due balle… Noi siamo autonomi, indipendenti e democratici. Misuratevi con le nostre proposte”, ha concluso Landini.

Condividi sui social

Articoli correlati