Epifani non ci sta. Risponde a Fiom e Sel, ma sprona il Pd, lo voglio all’attacco

Altola a Berlusconi, smetta di fare propaganda sulle sue presunte vittorie

ROMA – Epifani non ci sta. Quella frecciata di Maurizio Landini, “ non capisco come si possa essere al governo con Berlusconi e aver paura di essere qui”, gli ha fatto male. Ha passato una vita nelle piazze da dirigente della Cgil, le manifestazione cui ha preso parte non riesca a contarle neppure lui. “ Mi è pesato non stare in piazza- dice- vengo da quella storia, sono cinquanta anni che sto in piazza” Ma, ricorda, che“  durante il governo Prodi c’erano ministri che andavano in piazza e sfilavano contro il governo Pretendo serietà e diamo serietà”. Difende il governo Letta, le prime importanti scelte,  la Cig, l’Imu, il prolungamento dei contratti dei precari del settore pubblico,. In particolare richiama   la centralità del lavoro che è il cardine del programma enunciato da Letta. Annuncia iniziative del Pd sulla legge elettorale, va cambiata subito, propone il ritorno al mattarellum. Manda a dire a Berlusconi che “ deve smettere di mettere mine e fare attentati pensando di mettere il governo in fibrillazione con la questione giudiziaria”. Ricorda che  il governo guidato da Enrico Letta, ex viice segretario del Pd, che è un esecutivo di servizio, non si deve neppure parlare di pacificazione. E Berlusconi deve smetterla di fare propaganda sulle sue presunte  vittorie che non ci sono: Non c’è la restituzione dell’Imu, non c’è l’annullamento dell’Imu.  La risposta a Landini e a chi ha criticato la sua assenza è pacata, non vuole polemiche ma confronti. “ Il problema è che quando hai la responsabilità di governo- afferma- il punto non è stare nelle piazze, quanto risolvere i problemi che le piazze ti pongono.”  E questo sta cercando di fare Enrico Letta. Fra difficoltà di non poco conto. Ma, forse, proprio per questo,  far sentire la propria voce, manifestare in piazza, avanzare proposte per il lavoro, aiuta  lo stesso i che puntano a misure che aprano la strada alla crescita, all’occupazione.

Ho passato una vita in piazza. Ora impegno  in campagna elettorale

 A che gli  fa notare che in piazza c’erano  autorevoli esponenti del suo partito fa notare  che “non siamo mica una caserma, Alle manifestazioni si va, in piazza ci si sta, la piazza va ascoltata e il Pd lìascolta”” e Ribadisce: “ Io ho passato-
una vita in piazza”. E pone un problema antico: quello di  un Pd che “ deve rappresentare tutto il mondo del lavoro e anche gli altri mondi sociali.” Un problema di cui ha fatto le spese proprio lui quando era segretario generale della Cgil e i dirigenti del Pd non si facevano vivi.  Partecipare,pensiamo, è un segno di vicinanza con il mondo del lavoro, non significa fare propria la piattaforma messa a punto da altri.  Questo non significa univocità nei rapporti fra forze politiche e forze sociali. Epifano coglie l’occasione  sia in interviste che in interventi di campagna elettorale di parlare al Partito, a Sel.  Coglie l’occasione , nel rispondere a Landini, di spronare il Pd, “ Lo voglio all’attacco”, di svegliarlo . Mentre altri dirigenti presentano libri, rilasciano solo interviste, discutono di candidature, nel Partito e per la presidenza del Consiglio, Epifani  fa campagna elettorale. Proprio sabato, nel pomeriggio in piazza a Roma con Ignazio Marino. Poi domenica av Avellino, dove è anche scivolato mentre saliva sul palco. Poi a Siena, in altre città, fino alla chiusura di Roma, Piazza San  Giovanni,. “Altro che paura delle piazze- contrattacca Epofani- ho proposto io a Marino di chiudere nella piazza che rievoca la storia delle lotte sindacali, operaie e popolari”. E  Annuncia che in tutti i circoli si aprirà il  dibattito, il confronto sulle scelte del Partito, sulle cosa da fare, “una campagna generalizzata di assemblee, prima che il congresso parta.  Dice che il Pd, a fronte di chi lo dà per defunto “riuscirà a risalire la china tenendo insieme due obiettivi “ stemperare il clima nel gruppo dirigente e recuperare il rapporto con i nostri elettori”.  Renzi sta con lui ma, presentando il suo libro ,un’autocritica sulla parola “ rottamazione “ racconta che per la candidatura a presidente del Consiglio c’erano tre nomi proposti al Pdl. In ordine Amato, Letta e il suo: Questo  ricordo” non fa certo un favore all’attuale premier. Ma così va il mondo.

 A Sel:” Non mi piace la sinistra che scappa dalle sue responsabilità

Epifani parla anche a Vendola. Dopo il comizio tenuto ad Avellino: “ Non mi piace la sinistra che scappa sempre da difficoltà e non mi piace che ci siano due sinistre, una responsabile l’altra che non vuole responsabilità. Siamo di fronte ad una prova di governo non facile, ma il Pd sa assumersi le proprie responsabilità”  “ Si vede- conclude- che non era un matrimonio moltosolido2. Vendola non la prende bene e rivolto al segretario del Pd afferma. “Capisco il tuo nervosismo, ma non ci aggredire, L’alleanza con Berlusconi per noi è una sconfitta”. Aggiungiamo: fra sette giorni si vota, a par l’alleanza di centrosinistra, a partire da Roma, tiene. Infine chiude con Grillo. “Chiedere alle persone di strappare le tessere del loro partito per rinnegarne l’appartenenza- affe3rma- è davvero un curioso modo di concepire la democrazia. Sappiamo per certo  che ogni qualvolta si contrappone la piazza al Parlamento lì comincia la notte della democrazia. Guai – ha concluso Epifani – a contrapporre una forma di democrazia all’altra’”. Non aveva ancora ascoltato un pewsante attacco alla ministra dello Sport , Josefa Idem:  “ Gridare Forza Iitalia- ha detto l’ex comico- alle partite di  pallone ha un gusto un po’ di destra, ma portare una canoista al governo, un po’ tedesca, è da scemi più che di sinistra. Non merita commenti.’



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