Il centrosinistra fa cappotto. Sconfitto il Pdl, grillini fuori dai ballottaggi

Alle elezioni comunali di  domenica  e lunedì ha votato il 62,38% degli elettori. Il dato è di quasi 15 punti percentuali inferiore rispetto alle precedenti elezioni. A Roma il calo più rilevante: ha votato un cittadino su due, il 52,8%, quasi 21 punti in meno del 2008, quando votò il 74,49% dell’elettorato.

Il centrosinistra fa cappotto nei comuni capoluogo: è in testa  sedici comuni su sedici in cui i cittadini erano chiamati al voto. In alcuni  non ci dovrebbe essere bisogno di ballottaggi, fra questi Pisa , Massa, Vicenza e Imola. Anche nei comuni in cui sindaco era un esponente del centro destra in testa ci sono candidati del centrosinistra. Al ballottaggio non c’è alcun candidato del M5S.
Aveva detto Berlusconi chiudendo il comizio a Roma  ai suoi ascoltatori, pochi per la verità: lunedì sera tenetevi liberi perché andiamo a festeggiare la nostra vittoria. Poi aveva accusato Grillo di essere un capocomico alla guida di burattini.Beppe Grillo dal palco in piazza del Popolo  rispondeva a Berlusconi che lo aveva accusato di essere un capocomico che gestiva dei burattini  che in Italia sarebbero rimasti in due, il capocomico e il nano e lui l’avrebbe fatto fuori. Il Pd e il centrosinistra erano già cotti a puntino.

Epifani: le nostre liste bene ovunque, una prova del radicamento del Pd

Guglielmo Epifani in una  piazza San Giovanni battuta dal vento ai giornalisti che gli facevano notare  sia una scarsa presenza di persone, sia, a loro dire, l’assenza dei dirigenti del Pd rispondeva: lunedì sera conteremo voti. E  il suo primo commento sui risultati: “ Malgrado la bassa affluenza, le nostre liste di partito e i nostri candidati sono andati bene ovunque. Il voto conferma io radicamento del Pd.” Per quanto riguarda Alemanno, dice che “ ha preso una percentuale bassa, credo che nella storia di Roma in candidato uscente non sia mai andato così male”.

 

Il flop di Alfio (Arfio) Marchini. Non basta il romanesco

 Alfio Marchini, dello Arfio, l’imprenditore ex rosso, vantava la sua “ romanità”, solo lui poteva  rappresentare il popolo della capitale, gli altri erano tutti  un inciucio. Questo l’antefatto. Il fatto: la vittoria di Marino con una cifra che va oltre ogni previsione, il tonfo di Alemanno che va oltre ogni previsione, il crollo di Cinque Stelle, il flop di Marchini Solo qualche giornalista da strapazzo, quando ancora non si conoscevano i primi risultati dava per buono il fatto che Marino non era romano e questo l’avrebbe punito. Sempre nel campo del giornalismo, quello che è sempre presente nei programmi televisivi,si avanzava l’ipotesi che al ballottaggio sarebbero andati Alemanno e Cinque Stelle. Addirittura , quasi gli dispiacesse, Enrico Mentana, alle prime proiezioni su Roma diceva che i dati non sarebbero stati quelli mostrati dal sondaggista, Piepoli.  Lui ne era certo. In effetti à stato così: il risultato per Marino è stato superiore a quello previsto da Piepoli.

Alemanno, il derby ha distratto gli elettori

Alemanno non trovava di meglio che dare la colpa al derby Lazio-Roma della sua sconfitta perché avrebbe distratto gli elettori.Questo è il quadro generale che esce da una tornata elettorale che vede un netto successo del centrosinistra, Vendola parla di “ resurrezione, e un forte astensionismo da parte degli elettori. Due dati su cui proprio il Pd,  gli alleati, a partire da Sel, del centrosinistra che tiene a livello locale mentre  si divide in campo nazionale, sono chiamati ad una riflessione che deve coinvolgere l’intero “ popolo” della sinistra. Vediamo città per città l’esito del voto quando ancora siamo a metà dello scrutinio ma le proiezioni forniscono numeri certi. Da notare, ma è una cosa ormai antica, che  a più di sette dalla chiusura dei seggi siamo ancora a metà del cammino.

Così si è votato nei grandi comuni

A  Roma il 9 e 10 giugno i cittadini saranno chiamati a scegliere tra Ignazio Marino, che a questa prima tornata ha ottenuto il 43,1% e Gianni Alemanno, fermo al 30,2%.  A Brescia, testa a testa fra Emilio Del Bono (centrosinistra) e Adriano Paroli, il primo al 38,3 il secondo al 37,9% al %. A Vicenza, i netta affermazione del centrosinistra: Achille Variati, con il 54,7%, vince al primo turno contro la  leghista Manuala Dal Lago (27,2%). A Siena, nonostante lo scandalo del Monte dei Paschi, si afferma il candidato sindaco del Pd Bruno Valentini , ex sindaco di Monteriggioni, unj paesino fra i più belli nella campagna senese,che con il 41,3% ha la meglio su quello del centrodestra Eugenio Neri (22,7%). A Massa Alessandro Volpi (Pd) è sindaco con il 54,03% contro il 17,42% di Gabriella Gabrielli, sostenuta da Udc e Scelta Civica. A Treviso, Giovanni Manildo (Pd) è in vantaggio con 45,1% sul candidato della Lega Giancarlo Gentilini (33%). Così anche a Lodi, con Simone Uggetti del Pd in testa   con il 44,5% contro la leghista Giuliana Cominetti, ferma al 33, 45. A Imperia, già regno di Scajola il democratico Carlo Capacci con il 46,73% prevale su  Erminio Annoni (28,81) del Pdl. A Isernia vince  con il 51,5% Luigi Brasiello, candidato per una lista civica sostenuta da centrosinistra, Udc. A Barletta, l’ex portavoce del presidente Napolitano Pasquale Cascella, candidato con il Pd, è in vantaggio con il 42,5% sul concorrente di centrodestra Giovanni Alfarano (22,9%).  Ad Ancona è ballottaggio fra Valeria Mancinelli del Pd (37,3%) e Italo D’Angelo del Pdl (20,57%). Ad Avellino una grande dispersione di voti vede comunque in testa  Paolo Fotti del centrosinistra, a Viterbo in testa  Leonardo Michelini centrosinistra con il 35%, a Sondrio Alcide Molteni, centrosinistra tocca il 51%, a Iglesias Gariazzo, centrosinistra, sfioria il 50%. Risultati simili si  registrano anche nei comuni  nella stragrande maggioranza dei 564 comuni in cui si né votato.

Per M5S le simulazioni prevedevano la presenza in 63 ballottaggi

 Illustra bene  l’andamento del voto una  simulazione resa nota da Repubblica, realizzata dall’Osservatorio elettorale di La polis-università di Urbino richiamata in un articolo di Ilvo Diamanti. Sono stati presi in esame 92 comuni con più di 15 mila abitanti . Se i cittadini  di questi comuni avessero votato come alle elezioni politiche  solo in due Comuni sopra i 15 mila abitanti sarebbe stato eletto il sindaco al primo turno, ma non  in alcuno dei capoluoghi di provincia. Il M5S sarebbe andato al ballottaggio in 53  comuni maggiori e in dieci capoluoghi di provincia fra cui Roma. Questi numeri sono la prova del crollo dei grillino.

 

 

 

I risultati dei capoluoghi di provincia PER TUTTI I RISULTATI CLICCA QUI

Vediamo i risultati delle elezioni amministrative 2013 per i capoluoghi di provincia. A Brescia primo Emilio Del Bono, centrosinistra, con il 38,06%, secondo Adriano Paroli, centrodestra, con il 38%. A Sondrio primo Alcide Molteni del centrosinistra con il 53,68% dei voti, secondo Saverio Mario Fiumanò del centrodestra con il 20,91%. Molteni subito eletto sindaco. A Lodi primo Simone Uggetti del centrosinistra con il 43,30%, seconda Giuliana Cominetti del centrodestra con il 34,4%. A Treviso primo Giovanni Manildo del centrosinistra con il 42,53% davanti a Giancarlo Gentilini con il 34,82%.

A Vicenza i risultati delle elezioni comunali 2013 vedono eleggere sindaco Achille Variati del PD con il 53,47% dei voti. A Imperia primo Carlo Capacci del centrosinistra con il 46,83% dei voti, secondo Erminio Annoni del centrodestra con il 28,20%. A Massa subito eletto sindaco Alessandro Volpi del centrosinistra con il 54,17% dei voti. A Pisa eletto sindaco Marco Filippeschi, centrosinistra, con il 53,48% delle preferenze. A Siena avanti Bruno Valentini del PD (39,54%), andrà al ballottaggio con Eugenio Neri del centrodestra.

I risultati definitivi delle amministrative 2013 vedono Valeria Mancinelli prima ad Ancona con il 37,65% delle preferenze, davanti al candidato del centrodestra Italo D’Angelo (20,52%). A Roma come è noto Marino del PD avanti con il 42,60% dei voti, andrà al ballottaggio con Alemanno che raccoglie il 30,27% delle preferenze. Oltre a Roma che andrà al ballottaggio, nel Lazio a Viterbo troviamo un altro candidato del centrosinistra avanti, Leonardo Michelini, con il 35,85% dei voti, seguito da Giulio Marini del centrodestra con il 25,17%. A Isernia subito eletto sindaco Luigi Brasiello del centrosinistra con il 50,54% dei voti.

Continuiamo la panoramica dei risultati delle elezioni comunali 2013 per i capoluoghi di provincia con Avelllino, dove il candidato Paolo Foti del centrosinistra (25,31%) se la vedrà al ballottaggio con Costantino Preziosi dell’UDC. Il centrosinistra domina anche a Barletta, dove Pasquale Cascella raccoglie il 43,68% dei consensi, staccando Giovanni Alfarano del centrodestra (26,88%). Concludiamo con Iglesias dove Agostino Emilio Gariazzo non è eletto subito sindaco per un soffio (49,52%) e dovrà vedersela al ballottaggio con Gian Marco El Trudis del centrodestra che raccoglie comunque il 45,53% dei consensi.

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