Ruby. Berlusconi condannato a 7 anni. Il Pdl sull’orlo di una crisi di nervi

ROMA – Dopo una interminabile camera di Consiglio è arrivato il verdetto tanto atteso che sta facendo il giro del mondo. Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile, è stato condannato in primo grado a 7 anni con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.

 

I fatti, già noti, si riferiscono ai rapporti con l’ex premier  e l’allora minorenne Karima el Mahroug, alias Ruby, ospite dei festini di Arcore, per la quale Berlusconi fece intervenne sulla Questura di Milano affinchè la ragazza, fermata per un furto nel maggio 2010, fosse lasciata andare.

Una pena, quella inflitta al cavaliere, più alta rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero Ida Boccassini, che aveva chiesto sei anni.  I giudici, inoltre,  hanno disposto la confisca dei beni già sequestrati in passato a Ruby e al suo compagno Luca Rizzo.
Ma non è tutto. Il Tribunale ha deciso anche la trasmissione degli atti alla Procura perché valutino l’ipotesi di falsa testimonianza per le dichiarazioni di alcuni testimoni, tra i quali il cantante Mariano Apicella e il commissario di polizia Giorgia Iafrate. Nella lista del Tribunale ci sarebbero anche alcune delle Olgettine.  

Il Pdl sull’orlo di una crisi di nervi. Ferrara indice una manifestazione
‘Siamo al limite dell’eversione e quindi del colpo di Stato. Così la pacificazione salta, ma non è responsabilità nostra”, questo il primo commento di Fabrizio Cicchitto su Sky Tg24. “Questa è un’operazione che punta a far saltare il quadro politico esistente”, ha proseguito, ma ”all’irresponsabilità di questo nucleo di magistrati – e alle forze editoriali e finanziarie che lo sostengono – va risposto con responsabilità per quel che riguarda l’aspetto politico”. Allo stesso tempo ”dovremo denunciare davanti al popolo italiano quel che sta succedendo. È una sentenza da tribunale speciale, ma mi auguro che il colpo di Stato non riesca. C’è il tentativo di far fuori Berlusconi e impedirgli di fare politica”.

Una sentenza “abnorme e surreale”, la definisce Renato Schifani. “Una certa magistratura – aggiunge – è capace di negare anche l’evidenza pur di colpire l’avversario politico di sempre. Un’anomalia che esiste soltanto nel nostro Paese, dove alcuni giudici, schierati sempre dalla stessa parte, provano a ribaltare il giudizio chiaro e inequivocabile di dieci milioni di italiani che si riconoscono nel presidente Berlusconi. E che non ne possono più di una persecuzione ingiusta e patologica”.

“La condanna di  Berlusconi  è  fuori da ogni logica”, ha commentato, invece, l’avvocato  Niccolò Ghedini, il quale ha fatto notare come “addirittura i giudici siano andati al di là delle richieste dei pm”. “Lo diciamo da due anni e mezzo, tre anni, che qua, a Milano, questo processo non si poteva fare.” E poi: “Faremo appello nei termini di quaranta giorni, dopo che verranno depositate le motivazioni tra novanta giorni”, ha aggiunto il legale di Berlusconi. Ghedini ha poi attaccato anche il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati. “Non credo che i giudici avessero bisogno di essere pressati, ma giudico comunque una cosa non consona la presenza di Bruti Liberati, perché non ho mai visto scendere un procuratore capo per una sentenza”.
Anche Daniela Santanchè va giù duro: “E’ una vergogna, è una sentenza politica che con la giustizia non ha niente a che fare. La giustizia e il Governo sono cose diverse – ha aggiunto – se il Governo fa le cose che servono il nostro sostegno è senza se e senza ma”.
Ma chi sente di più il peso di questa sentenza “ingiusta” è Giuliano Ferrara: “‘Milano è diventata Teheran’ tuona il giornalista, che domani ha addirittura chiamato il popolo del Pdl in piazza per protestare. “Domani alle 19 in piazza Farnese manifestazione contro il Trbunale speciale del comune sentimento del pudore”, ha scritto in un tweet.

Tuttavia, questa sentenza, nonostante il diretto interessante neghi questa ipotesi, rischia di minare anche la tenuta dell’attuale governo Pd-Pdl.
Il dispositivo della sentenza
“Visti gli articoli 521 comma 1 , 533  e 535  del codice di procedura penale dichiaro Silvio Berlusconi colpevole dei reati a lui ascritti, qualificato il fatto di cui al ‘capo dell’imputazione come concussione per costrizione e ritenuta la continuazione, lo condanna alla pena di sette anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali”. “Visti gli articoli 317 bis , 29 e 32 del codice penale dichiara l’imputato – prosegue il dispositivo – interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, nonchè in stato di interdizione legale durante l’espiazione della pena. Visto l’articolo 240 del codice penale, ordina la confisca dei beni sequestrati a Karima el-Mahrug e Luca Risso”.

 

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