ROMA – Consumi in frenata nel 2012. Secondo i dati dell’Istat, la spesa media mensile per famiglia è calata del 2,8% rispetto al 2011 scendendo a 2.419 euro. «Tenuto conto dell’errore campionario (0,6%) – ha spiegato l’Istituto – e della dinamica inflazionistica (+3%), la spesa è diminuita anche in termini reali».
Roma, 05 lug – Il taglio delle famiglie sulla spesa non alimentare ha colpito abbigliamento e calzature (-10,3%), elettrodomestici e servizi per la casa (-8,7%) e quelle per il tempo libero e la cultura (-5,4%), a fronte di un aumento del 3,9% delle spese per combustibili ed energia. La diminuzione complessiva della spesa alimentare, pari a 468 euro, ‘non risulta statisticamente significativa, mentre si riducono le spese per pane e cereali, carni, latte, formaggi e uova, a fronte di un aumento della spesa per bevandè. la famiglie in affitto sono il 16,9% /erano 17% nel 2010 e il 18% nel 2011) e sostengono una spesa media mensile che, in aumento rispetto al 2011, varia fra 448 euro nelle regioni del Centro e del Nord e i 311 del Mezzogiorno. Fra le famiglie che vivono in una casa di proprietà (il **72,4%**), il **16,7%** paga un mutuo, contro il 16% del 2011 (costo medio 503 euro al mese, 544 nel Centro).
Marcata diminuzione, secondo Istat, della spesa per le famiglie con figli, in particolare tra le coppie con uno o due figli (-4% e -6,3% rispettivamente) e riguarda soprattutto le spese per abbigliamento e calzature, arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa, tempo libero e istruzione e altre spese. In crescita la spesa mensile tra le coppie di anziani (+5%), in particolare abitazione ed energia, trasporto e comunicazioni, istruzione e altre spese.
Nel 2012, le famiglie di lavoratori in proprio hanno registrato la diminuzione di spesa più consistente (-7%) spendendo circa 200 euro in meno rispetto al 2011. Oltre 1.100 euro separano la spesa media mensile delle famiglie di imprenditori e liberi professionisti (3.489 euro) da quella delle famiglie di operai (2.329 euro), che, in media, hanno speso il 4,2% in meno rispetto all’anno precedente. Una diminuzione identica si osserva per la spesa delle famiglie con a capo un disoccupato, una casalinga o una persona in altra condizione non professionale (esclusi i ritirati dal lavoro), che si attesta su 1.827 euro, un valore superiore solo a quello osservato tra le famiglie di anziani soli (1.539 euro).
Considerando le differenze territoriali, il Trentino-Alto Adige, in particolare la provincia di Bolzano, è la regione con la spesa media mensile più elevata (2.919 euro), seguono Lombardia (2.866 euro) e Veneto (2.835 euro). Fanalino di coda, anche nel 2012, la Sicilia, con una spesa media mensile di 1.628 euro, di circa 1.300 euro inferiore a quella del Trentino-AltoAdige.