Rcs. Nel “salotto buono” i poteri forti si spartiscono l’informazione

Ormai sembra che tutto sia concluso, aumento di capitale avvenuto, ci sono solo alcuni particolari ancora da approfondire , ma si tratta di quisquiglie direbbe Totò.

Parliamo non di una piccola azienda che deve ricapitalizzare,  ma del più grande gruppo che controlla l’informazione, Rcs,leggi Corriere della Sera, con annessi e connessi. Con Fiat che aumenta le proprie quote, maggior azionista. Dentro questo mastodontico gruppo editoriale ci sono tutti i più bei nomi del mondo economico, quelli dei “ salotti buoni”, un intreccio di società, di finanziarie, di banche e banchieri, ogni tanto qualcuno viene pescato a rubare la marmellata  e incappa nelle maglie della giustizia. Ma è come l’acqua che scorre nei fiumi che tutti vanno al mare. Interessa qualcuno quanto sta avvenendo nel mondo dell’informazione? Pare di no. Il sindacato dei giornalisti, i comitati di redazione , da soli possono ben poco

Le forze  ignorano  quello che  avviene nel mondo della comunicazione

Le forze politiche pare  non si siano accorte di quanto sta avvenendo. In vista della riunione del patto di sindacato,una sorta di club degli azionisti che decidono di non farsi la guerra, che dovrebbe svolgersi entro la fine di luglio le notizie  finiscono tutte nelle pagine economiche, quando va bene.

Certo ci sono problemi molto gravi che segnano questo periodo della vita del nostro Paese. Uno per tutti la vergognosa vicenda, l’affare Kazakhstan, l’ espulsione in quattro e quattr’otto di una donna e della figlia di sei anni, moglie  di un dissidente,  Ablyazov, ritenuto un “ pericoloso terrorista”. E poi il risorgente razzismo con il vicepresidente del Senato , il leghista Calderoli, che offende il ministro Kienge. Ma l’ affare Corriere della sera non è da meno. Forse è un discorso ancor più difficile da affrontare. In discussione non c’è solo la libertà dell’informazione, il sale della  democrazia.

“Marchionne: Corriere della sera strategico per la Fiat

Quando uno come l’amministratore delegato del Lingotto, Marchionne, quello che indossa sempre maglioncini girocollo, afferma che “ Per la Fiat il Corriere della sera è strategico”non si può far finta di niente. Fra l’altro viene superato il limite del 20% previsto dalla legge sull’editoria.

Si tocca , insomma,uno dei problemi vitali per un paese  democratico. Si alterano infatti i rapporti fra economia e politica, già fortemente squilibrati, con l’ingresso in campo di un soggetto finanziario che diventa dominante.  In parole povere siamo in presenza di una pesante ipoteca sulle libere scelte politiche dei cittadini, dei partiti, un condizionamento pesante sulla formazione di quella che si chiama l’opinione pubblica. L’editoria diventa un pericoloso accessorio di una conglomerata come Rcs. Altri sono gli obiettivi dei grandi gruppi che compongono il patto di sindacato che detiene la maggioranza assoluta del capitale ordinario. Il “patto di blocco e consultazione” siglato da tredici dei maggiori azionisti è “ amministrato” da regole molto complesse. Prevede che le delibere vadano prese con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei membri del Consiglio di amministrazione in carica. Una specie di gabbia che esclude dai giochi coloro che  sono fuori dal patto. Ed ecco che in occasione dell’aumento di capitale, ( vedi  sotto tabella con la composizione attuale degli azionisti) con Fiat che diventa con il 20,13% il primo azionista, Diego Della Valle lancia un  segnale di allarme. Lui è il terzo azionista (8,99%), il secondo è Mediobanca ( 15,4 %). Non fa parte del patto di sindacato ed è molto polemico in particolare con Marchionne.

Entra nel capitale azionario anche Cairo amico di Berlusconi

L’operazione aumento di capitale si conclude positivamente-Vengono raccolti 408,9 milioni di cui  18,19 messi dal consorzio bancario garante. Era rimasto scoperto un 5,6%. Si era parlato di un intervento di più fondi minori, invece  è venuto allo scoperto Umberto Cairo, editore di periodici e recente acquirente di La 7 che ha acquisito il 2,8% pari a circa 12 milioni  di azioni. Non è poco, tanto che ha destato molti sospetti, stante anche la sua amicizia con Berlusconi  di cui è stato un “ collaboratore”. Cairo aveva dichiarato il 9 luglio: “ Io sono un editore puro,la partita per il Corriere è già in corso e non intendo entrare adesso” La Consob vuol sapere in che modo, se vi sono stati intermediari e chi, nell’acquisto delle azioni. 

L’anomalo carteggio fra Della Valle e Napolitano

Intanto Della Valle, il patron della Tod,s, si rivolge addirittura al Presidente della  Repubblica con una lettera in cui fr<a l’altro afferma: “E’ mia  ferma convinzione che in un Paese democratico la stampa debba essere indipendente e libera di esprimere le proprie opinioni senza vincoli o pressioni, e nel caso specifico del gruppo Rizzoli, bisogna evitare che chiunque tenti di prenderne il controllo per poterlo poi utilizzare come strumento di pressione. La situazione per me auspicabile, non essendoci editori puri disponibili, sarebbe quella di trovare un gruppo di investitori privati, liberi, italiani che abbiano come unico obiettivo quello di far tornare la società competitiva. A questo punto sarebbe necessario che noi tutti, il Gruppo che io rappresento, la Fiat, Intesa e Mediobanca, invece di rafforzare le nostre posizioni, facciamo un passo indietro e lasciamo completamente l’azionariato del Gruppo liberandolo così da tutte le vecchie polemiche e da tutte le dietrologie di ogni tipo”.Iniziativa davvero singolare quasi fosse il Presidente della Repubblica a scrivere le regole del mercato .” Ho letto l’appello del dottor Diego Della Valle – risponde- e ne ho colto l’intento dichiarato di operare nell’interesse generale di una libera e corretta evoluzione del mondo della stampa e dell’informazione”. “E’ mio impegno quotidiano – continua- richiamare tutte le forze rappresentative del Paese al massimo sforzo di lungimiranza e di coesione in questa delicata fase della vita nazionale”.  “Naturalmente non spetta a me alcun commento su questioni e proposte rimesse alla libera determinazione di soggetti economici e imprenditoriali e al giudizio del mercato”. Della Valle, giustamente preoccupato per la libertà di stampa, non è un estraneo al mercato dell’informazione, così come tanti suoi “ colleghi” e ne porta pienamente le responsabilità.

Si restringono i margini per una informazione libera

Non spetta a noi dare i voti ai media, dalla carta stampata, agli on line, alla tv. E’ evidente che sempre più si stanno restringendo i margini per una informazione libera ed autonoma dai poteri forti. Basta leggere i tre grandi quotidiani, Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa. Sembra di assistere ad una pericolosa  spartizione:L’informazione diventa elemento secondario. Non siamo così ingenui da credere nella “ neutralità” dei media. Autonomia dell’informazione significa che il lettore possa farsi una “ sua” opinione leggendo un giornale, carta stampata, radio o tv. Così non avviene. On particolare l’in formazione economica “ risente” della scuola di pensiero di editorialisti chiaramente di parte. Così come la parte politica a volte si trasforma in bollettini per questo o quel partito, o peggio, per qualche esponente di questa o quell’area, vedi le cronache politiche in merito al Congresso del Pd.. Ci sarebbe da preoccuparsi e non poco. Un  Corriere della sera che diventa “ strategico” per la Fiat è un campanello di allarme. Sarebbe bene non lasciar sfuggire i buoi dalla stalla e poi rincorrerli quando ormai non possono essere più raggiunti.

 Imprenditori, banche, finanziarie, il complesso mondo di RCS

°Gruppo Cairo 2,8% tramite ?

  • Gruppo Merloni rappresentato da Francesco Merloni – 2,090% tramite Merloni Invest S.p.A.
  • Sinpar Società di Investimenti e Partecipazioni S.p.A., finanziaria della Famiglia Lucchini – 2,060%

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