Basilicata: con Onda Libera in Spiaggia vince legalità e corresponsabilità

Inaugurato a Lido Torre di Scanzano Ionico il primo stabilimento balneare confiscato alle mafie e restituito alla collettività 

Nuova vita per il lido balneare : attività sociali, dibattiti, incontri, formazione , campi di volontariato salvaguardia e sensibilizzazione temi ambientali

Don Marcello Cozzi(Vicepresidente nazionale Libera): “Una giornata importante per la Basilicata, in questo territorio ridare alla collettività questo pezzo di terra in riva al mare confiscato significa soprattutto privare i mafiosi dei simboli del loro potere”.

Uno stabilimento balneare sede per la gestione di affari di mafie, ritorna alla collettività. Dove una volta c’era lo stabilimento “Squalo beach” è stato inaugurato “Onda Libera” il primo stabilimento balneare confiscato alle mafie , oggi trasformato in un lido per la formazione della legalità democratica e della corresponsabilità. Le mafie si sconfiggono anche sulla spiaggia e alla presenza di di rappresentanti istituzionali, delle forze dell’Ordine, associazioni stamattina taglio del nastro in Località Lido Torre di Scanzano Ionico in provincia di Matera per una nuova stagione dello Stabilimento Onda Libera. Lo stabilimento  “Squalo Beach” è stato sequestrato al clan tarantino degli Scarci dalla Polizia di Stato di Scanzano il 30 settembre del 2011 nell’ambito dell’operazione “Octopus”,  coordinata dalla Squadra Mobile di Taranto su disposizione della Procura antimafia di Lecce. Secondo l’accusa, il lido “Squalo Beach”, intestato ai figli e ai nipoti di Franco Scarci, di fatto veniva gestito dal boss ed era utilizzato come base logistica per la pesca di frodo con esplosivi e come luogo di incontro di malavitosi lucani e calabresi. L’area è stata affidata a Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie dai custodi giudiziari nominati dal tribunale di Lecce a seguito della sentenza del 29 settembre del 2011. “Una giornata importante per la Basilicata- ha commentato Don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale Libera- la confisca di questo lido è la dimostrazione della forza innovatrice della legge 109. Si tratta semplicemente di un pezzo di terra, una striscia di spiaggia, eppure ha lo stesso valore, perché confiscare non significa solo aggredire i patrimoni ma significa soprattutto privare i mafiosi dei simboli del loro potere. E in questo territorio ridare alla società questo pezzo di terra in riva al mare ha la stessa forza intrinseca del riutilizzo sociale  dei beni confiscati alla ‘ndrangheta in Via Veneto a Roma. Attenzione- conclude Don Marcello Cozzi di Libera- non è dunque sufficiente questa confisca; occorre ora tutti insieme riconquistare un patrimonio che mafie e malaffare di ogni genere da tempo hanno confiscato a tanta gente: la fiducia nelle Istituzioni. Gli atti intimidatori che si susseguono da almeno tre anni nel metapontino ci dicono che per uno “squalo” confiscato, altri squali circolano ancora da queste parti. Bisogna  fermarli e oggi è un altro passo in questa direzione”. Su quella spiaggia nei prossimi mesi si svolgeranno attività sociali e culturali (dibattiti, attività formative per i giovani sulla legalità, attività ludiche), rivolte in particolare ai gruppi di giovani che parteciperanno a E!State Liberi, campi di volontariato che Libera organizza a livello nazionale. Saranno tre campi nazionali, oltre 80 volontari provenienti da tutta Italia , che collaboreranno insieme al Corpo Forestale per avviare una serie di attività di gestione dei boschi, dell’entroterra e della pulizia della spiaggia.

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