Tav. Attentato incendiario, a fuoco tre betoniere

ROMA – Attentato incendiario la scorsa notte in Valsusa. Tre betoniere della Imprebeton, azienda impegnata nei lavori della Torino-Lione, sono state date alle fiamme. Il fuoco a Salbertrand, nella sede dell’azienda, si è esteso alla vicina officina.

Chiuso per precauzione un tratto dell’autostrada del Frejus. L’incendio è avvenuto poche ore dopo l’incontro, in Prefettura a Torino, tra il ministro dello Sviluppo, Maurizio Lupi, e una delegazione di imprenditori della valle preoccupati per il succedersi di atti di sabotaggio contro le ditte che lavorano nei cantieri dell’Alta Velocità.

Sulla vicenda si è espresso duramente  il senatore del Pd Stefano Esposito. “Contro i mafiosi No Tav  non resta che applicare le leggi previste per la mafia”. ha tuonato.

La replica al senatore arriva direttamente sulle pagine del sito dei NoTav: “Il povero senatore dovrebbe sapere, per motivi di ufficio, se non altro, che la mafia incendia, uccide, ricatta, ecc, per far fare le grandi opere. Su cui guadagna tramite appalti e subappalti. Non dovrebbe essergli infatti ignoto che il primo comune del Nord ad essere sciolto per mafia, nel 1995, è stato Bardonecchia. Uno dei pochi della Val Susa, se non proprio l’unico, a poter “vantare” qualche diffusa simpatia “sì tav”. Ma deve trattarsi certamente di una sfortunata coincidenza…” E poi riporta l’articolo: “Le denunce sulle infiltrazioni di ‘ndragheta e mafia nei subappati della Torino-Lione sono state avanzate più volte proprio dal Movimento No Tav, visto che governo ed enti locali facevano finta di non vedere, non sapere, non sentire.” E infine: “c’è da cogliere la finezza della cultura giuridica del suddetto senatore, che trova “normale” giocare con le leggi, al punto di proporre l’applicazione di norme specifiche (quelle antimafia) contro i movimenti popolari di opposizione. Oppure può darsi che, dalle sue parti, certe distinzioni tra i soggetti con cui si ha a che fare non sono abituali…”
Secondo il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, invece,  “l’escalation terroristica dei No Tav è segno della loro sconfitta sul piano delle ragioni e del consenso. Ai delinquenti risponderemo con le armi della giustizia e con la politica del fare. Facendo la Tav e proteggendo chi ci lavora”.

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