Pil e debito peggio del previsto. Il governo cerca di correre ai ripari. La Ue ci guarda

ROMA – Il Pil rallenta più di quanto previsto sinora. Il deficit va oltre la soglia del 3 % e il rapporto tra debito e Pil si posiziona sull’astronomica quota di 129,3 per cento nel 2013. Il costo della crisi in termini di Pil è quantificato dal Governo in oltre 8 punti percentuali, finora. La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza non distribuisce né sorprese né regali e conferma l’Italia come unico Paese del G7 in recessione, ed in recessione forte.

 

Brunetta (pdl) torna a far la voce grossa. Governo a rischio

A fronte di questa situazione di difficoltà con il governo che addirittura si deve impegnare per far pervenire agli enti locali le somme spettanti dalla abolizione della prima rata dell’Imu altrimenti non sarà possibile pagare neppure gli stipendi torna a far la voce grossa il capogruppo del Pdl alla Camera che minaccia l’apertura della crisi. Renato Brunetta  dice che”l’Europa non c’entra. L’Imu sulla prima casa e i terreni agricoli non sarà pagata per tutto il 2013 e l’Iva, l’aumento dell’Iva di un punto, non scatterà ad ottobre. Questi erano e sono gli impegni di governo e così sarà”. La posizione di Brunetta riepiloga le molte dichiarazioni di esponenti del centro destra che pongono come discrimine per continuare a garantire l’appoggio all’esecutivo la eliminazione del previsto incremento di un punto dell’Iva e il mantenimento della abolizione dell’Imu. Insomma un regalo a ricchi che possono pagare la seconda rata . Un favore a chi può un danno per chi non può

Si riapre quindi la questione delle priorità e della durata dell’esecutivo Letta.

Impegno dell’esecutivo per mantenere il deficit entro il 3%

Veniamo ai dati economici resi noti  in modo ufficiale dopo le anticipazioni dei giorni scorsi. La contrazione del prodotto interno lordo raggiungerà quest’anno l’1,7% contro l’1,3% della prima stima, il peggioramento dell’andamento del Pil avrà ripercussioni sull’andamento del deficit che segnerebbe, alla fine dell’anno, il 3,1 %. Per fare fronte a questo sforamento, seppure di entità limitata, il Governo Letta “si impegna ad assumere interventi tempestivi per mantenere il deficit entro la soglia del 3% del PIL nel 2013.”  Per l’esecutivo il “raggiungimento di tale obiettivo è considerato essenziale per garantire all’Italia autonomia nella gestione delle proprie politiche economiche e fiscali, conservando la necessaria credibilità a livello internazionale”.

Per gli uomini di Palazzo Chigi, infatti, solo conservando credibilità si potrà “contenere la spesa per interessi sul debito pubblico, stimata per il 2013 in 84 miliardi di euro.” Il rapporto tra debito pubblico (al netto degli interventi di sostegno agli altri paesi europei in difficoltà) e PIL programmatico è previsto al 129,3 per cento nel 2013. Un livello estremamente elevato che viene visto in riduzione solo grazie alla previsioni di ottime crescite negli anni successivi che continua ad esporre il Paese a rischi sui mercati dei bond

 

Previsioni per i prossimi anni con gli occhiali rosa

Sembrano infatti a dir poco ottimistiche le previsioni per gli anni successivi, con una crescita che  “tenuto conto delle riforme adottate in passato e delle recenti iniziative tese a supportare la ripresa” viene vista per il 2014  all’1,0 per cento e per il 2015 all’1,7 per cento.

Grazie a queste percentuali di crescita rapporto debito/pil calerebbe notevolmente prima al 129,0 per cento del pil nel 2014 per poi scendere fino al 116,6 per cento nel 2017.Per l’esecutivo il peggio è passato. Saccomanni vede il segno più

Dispensa ottimismo il Governo Letta che afferma come “nel corso di una recessione senza precedenti nella sua storia, l’Italia ha perso più di 8 punti percentuali di PIL” ma vede il segno più affacciarsi già nel quarto trimestre del 2013.

In particolare il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni in conferenza stampa dopo il via libera al Def parlando dei dati sul pil  ha dichiarato”Siamo abbastanza fiduciosi, si tratta di uno scenario realistico ma non è privo di rischi, i rischi però ci sono se si inceppano le politiche fiscali coerenti con l’Europa o il percorso delle riforme”.Per Saccomanni il pil del terzo trimestre sarà “piatto” ma poi “i dati che noi abbiamo danno una prospettiva di una ripresa nel quarto trimestre e sono assolutamente solidi” Sempre però che non vengano “meno le riforme, è chiaro che anche il sostegno del mercato può mettere a rischio il processo”. Il Ministro ha inoltre diffuso il dato dei debiti della PA pagati alle imprese ad oggi. 11,7 miliardi di euro.

La UE accoglie con favore l’impegno del Governo 

Simon O’Connor, portavoce del Commissario Ue agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, a dichiarato, a proposito dell’aggiornamento del Def.

“Accogliamo con favore il fermo impegno del presidente del Consiglio Letta di assicurare che gli obiettivi di bilancio di quest’anno saranno rispettati. Un impegno inequivocabile sulla solidità delle finanze pubbliche è fondamentale per ricostruire la fiducia nell’Italia da parte del mercato e per gettare le basi di una ripresa sostenibile”.La Commissione europea prende inoltre nota “degli aggiornamenti del governo italiano su crescita e previsioni di bilancio. Da parte sua la Commissione pubblicherà le proprie previsioni all’inizio di novembre”.

Condividi sui social

Articoli correlati