Femminicidio, una tragedia sociale

Grasso: “L’arma vincente è un cambiamento culturale”

ROMA – Altri due casi di tentato femminicidio, altri due episodi raccapriccianti, altre due donne che sono rimaste vittime di sopraffazione da parte di uomini amorali. A Bisceglie, in Puglia, un uomo ha tentato di uccidere la propria ex ragazza folgorandola con il phon nella doccia. Una scena da incubo, un gesto irrazionale e ingiustificabile proprio come quello avvenuto invece nella capitale, dove una donna ha rischiato di essere schiacciata contro un muro di cemento dall’auto guidata dal suo ex marito. Fortunatamente, questa volta, entrambe le donne sono riuscite a mettersi in salvo. Tuttavia, sul femminicidio, parola tristemente coniata negli ultimi anni ed emblema di una tragicità sociale fin troppo perpetuata, e sulla rappresentazione della donna nell’informazione hanno discusso stamane giornalisti e politici radunati per un convegno sul tema a Roma. Anche in seguito alla recente approvazione della Convenzione di Istanbul, volta proprio a rafforzare la dignità della donna nella sua rappresentazione mediatica, e in attesa dell’approvazione dei 414 emendamenti presentati in merito dai partiti, s’è discusso per una maggiore sensibilizzazione a riguardo.

Secondo il presidente del Senato Grasso “L’arma vincente per combattere la violenza sulle donne è il cambiamento culturale”. “Un processo –ha aggiunto la seconda carica dello stato- che deve coinvolgere tutti, a partire dalla politica arrivando fino ai nuovi media, dove nascono, si formano e sviluppano le coscienze dei giovani. Gli stereotipi devono essere modificati per arrivare a una nuova definizione della donna. Bisogna intervenire sul piano della narrazione. La dignità delle donne e la dignità di un Paese – conclude Grasso – devono essere il punto di partenza e il punto di arrivo”. Anche la presidente della Camera Boldrini (non il presidente, come lei stessa ha voluto ribadire poiché “la vita ha più di un genere”) s’è espressa sul tema invitando a “lavorare sul superamento degli stereotipi” nello svolgere la professione giornalistica. “Il miglior antidoto alla violenza è il rispetto” è invece il precetto fondamentale di Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato. A rappresentare i media, tra i tanti, la presidente della Rai Anna Maria Tarantola che si è detta consapevole che “occorre intervenire su come vengono trasmesse le notizie e come vengono strutturati i programmi e su questo la Rai sta lavorando. Occorre trasferire il messaggio che la violenza sulle donne non è accettabile in nessun caso”. Tarantola ha anche annunciato che verrà ampliata ancor di più la presenza di donne all’interno della dirigenza e che anche i palinsesti verranno modificati per favorire la presenza di donne qualificate. “Lo faremo se sarà necessario anche a scapito delle share” ha concluso Tarantola.

 

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