Alitalia verso il baratro. Cavola: “Non ripetere gli errori del passato”

ROMA – Nulla di fatto al vertice di oggi a Palazzo Chigi dove si è discusso delle sorti di Alitalia. L’unica cosa certa è che la compagnia di bandiera versa in condizioni gravissime.

Anzi, siamo ad un passo dal baratro. All’incontro erano presenti  il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, quello dei Trasporti, Maurizio Lupi, l’ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, il presidente, Roberto Colaninno, l’ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, il direttore generale di Intesa Sanpaolo, Gaetano Miccichè, e l’ad di Atlantia, Giovanni Castellucci. Mancava, tuttavia, la presenza dell’amministratore delegato di Fs, Mauro Moretti,  che secondo altre fonti, avrebbe invece incontrato separatamente il governo nel corso della giornata.  Insomma,  ormai l’ipotesi più realistica sembra  quella di cedere Alitalia in mani più ‘sicure’, ovvero quelle di Air France-Klm. Se così fosse, come avevamo già ampliamente riportato, la storia si ripeterebbe, con l’unica differenza che questa volta di capitani coraggiosi non si vede neppure l’ombra. Secondo alcune indiscrezioni si starebbe cercando il soggetto pubblico che dovrebbe supportare il vettore italiano in questo delicato processo. Quale sia, al momento non è dato a sapere. Il governo dice di essere aperto a qualsiasi proposta, tant’è che domani si replica a Palazzo Chigi per – come ha sottolineato Maurizio Lupi –  tirare le somme  e dare una prospettiva positiva.

Nel frattempo abbiamo chiesto a Andrea Cavola dell’Esecutivo Nazionale USB del Trasporto Aereo come si potrà uscire da questa crisi infinita …

Innanzitutto va fatta una premessa, ovvero che la nuova crisi di Alitalia  va inserita in un contesto di ragionamento più ampio, che riguardi l’intera politica del Trasporto Aereo, settore da sempre abbandonato a se stesso e che non ha mai avuto una vera strategia ed una  programmazione a lungo termine. Per questo motivo il mio sindacato, l’USB, ha nuovamente chiesto al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti di convocare un tavolo dove discutere di tutto questo.

Insomma dal 2008 le cose non sembrano essere cambiate di molto …

Infatti è così. La nuova crisi di Alitalia ad appena 5 anni dalla famosa cordata dei “capitani coraggioso” dimostra che avevamo ragione a sostenere che la linea intrapresa allora da Colaninno e Sabelli fosse clamorosamente sbagliata e che, purtroppo, avrebbe entro qualche hanno riproposto i problemi di sempre, anzi peggiorati.  Sottolineo il purtroppo perchè quegli errori, assolutamente prevedibili, sono costati il posto di lavoro a migliaia di persone e rischiano di procurare ora un analogo disastro.

 

Cosa chiedete al governo?

Ora noi chiediamo al Presidente Letta di intervenire personalmente, insieme al Governo di cui è Presidente, se non vogliamo perdere un altro asset fondamentale per il nostro Paese.  E’ sbagliato, a nostro giudizio, cadere nell’errore di chiedersi se siano migliori i francesi o gli arabi: il punto vero è decidere di mantenere come indispensabile per l’economia del nostro Paese  una grande Compagnia Aerea internazionale e questo noi chiediamo al Governo, alle forze politiche, a tutte le istituzioni anche locali.   Questo punto di partenza  dovrà essere la base di un Piano Industriale che si basi in particolar modo sul lungo raggio. Per poterlo fare occorre impostare  un Piano di investimenti finalizzato all’acquisto di  aerei adeguati nel numero e nella tipologia: solo in questo modo Alitalia continuerà a portare  nel nostro Paese  milioni di turisti e uomini di affari che incidono in modo determinante nella nostra economia reale.

Qualsiasi altra soluzione  dirotterebbe quei passeggeri verso altre mete oltre a generare altre migliaia di esuberi che peserebbero, queste si, in modo improduttivo sulle casse dello Stato oltre ad aumentare un disagio sociale dai risvolti imprevedibili.

E’ necessario quindi capire immediatamente la reale volontà di ricapitalizzare degli attuali proprietari altrimenti dovrà essere lo Stato ad intervenire  in modo stavolta intelligente e produttivo e non utilizzandoli, come 5 anni fa, per la Cassa Integrazione: i lavoratori ed il sindacato chiedono lavoro e non sovvenzioni fini a se stesse!   L’appello che rivolgiamo all’intero Governo e a tutti gli attori interessati  è di non ripetere gli errori del passato e di analizzare il comportamento di Paesi come la Francia. la Spagna, la Germania e l’Inghilterra, per citarne alcuni, che sono in Europa quanto noi e difendono il settore del Trasporto Aereo considerandolo strategico da molti punti di vista.  

Subito quindi un tavolo dove ognuno porti le proprie proposte e conoscenze e si metta al centro l’interesse del Paese, dei cittadini e dei lavoratori. 

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