Voto palese o segreto: anche uno spogliarello accompagna la decadenza di Berlusconi

Rinviata la decisione sul modo di votare e sulla data della seduta

ROMA – Assume aspetti boccaceschi  la vicenda legata alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi con particolare riferimento al voto, palese  segretato, con l’assemblea di Palazzo Madama  sarà chiamata ad esprimersi. Per dare forza alla opzione di voto palese sono arrivati davanti alla sede del Senato alcuni esponenti di Avaaz che hanno dato vita ad uno spogliarello lasciando i vestiti e coprendosi con cartelli. “ Stop al voto segreto”, ”Non abbiamo niente da nascondere e tu senatore?, “Berlusconi fuori subito”. Avaaz, voci in tante lingue, è una organizzazione che opera in tutto il modo, una” missione democratica” dicono gli aderenti per organizzare i cittadini di tutte le nazioni, per avvicinare il mondo che abbiamo a quello che la maggior parte delle persone vorrebbero. E con il “ mondo” che ruota attorno alla vicenda di Berlusconi ce n’è del materiale da squadernare.  Voto palese o voto segreto, sembra una questione di lana caprina, invece è diventato motivo di aspro scontro fra chi si vuole mettere a nudo, per seguire lo stile Avaaz e chi invece vuole nascondersi nel segreto dell’urna. 

Pd e M5s. Non serve modificare il regolamento perché non si vota sulla persona

Da una parte ci sono M5S e Pd e dall’altra Pdl, Lista civica, con aggiunta di Lega . La riunione della Giunta per la regolamentazione del Senato non ha risolto il problema. Lo ha rinviato ad una prossima riunione prevista per il 29 ottobre. Ugualmente non è stata definita la data in cui sarà chiamata votare l’aula di Palazzo Madama. I capigruppo infatti hanno deciso il calendario dei lavoro fino al 31 ottobre, Imu, Legge di stabilità. Non hanno potuto calendarizzare il<voto sulla decadenza in quanto al presidente Grasso non era ancora pervenuta la relazione del presidente della Giunta per le elezioni, Dario Stefàno approvata nella serata di lunedì. Il voto slitterà perciò ai primi di novembre. Per quanto riguarda le modalità di votazione  ora si aprirà un vero e proprio braccio di ferro. Un accordo però è stato raggiunto con il voto unanime della Giunta. Il regolamento che prevede il voto segreto quando riguarda persone non verrà modificato. Allora dove sta il problema. Semplice: il voto che riguarda la decadenza non è relativo alla persona di Berlusconi ma alla legge Severino. E su questa tesi ora si ritrovano sia I grilli sia il Pd. 

Capezzone minaccia la crisi e attacca il Pd. “ Scelgono la barbarie”

E Capezzone, un falco del Pdl, rivolto ai Democratici strilla: “Scelgono la barbarie”. Potrebbe apparire tutto un gioco, tattiche parlamentari a buon mercato. La partita invece è molto importane. Sono stati i senatori del Pd a porre il problema che il voto riguarda l’applicazione della legge. Hanno preso spunto proprio dalla campagna orchestrata dal Pdl sulla incostituzionalità della legge Severino, tanto da chiedere l’invio della  legge alla Consulta per attenderne le decisioni prima di votare la decadenza.  Ciò significa che il problema è la legge che porta il nome della ministra e quindi il voto può essere palese senza modifiche del regolamento che, secondo Nitto Palma, presidente Pdl della Commissione giustizia sarebbe una “modifica contra persona”, dove la ”personam” è Berlusconi. L’annuncio del voto palese da parte di Pd e M5S è stato confermato da dichiarazioni di diversi parlamentari dei due gruppi. Resterebbe la facoltà di chiedere il voto segreto da parte di 20 senatori. 

Zanda (Pd). Garantire la trasparenza delle decisioni

Il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda ha affermato che “il voto palese garantisce in modo migliore la trasparenza delle decisioni”. Scatenato Capezzone che minaccia ferro e fuoco e fa ventilare di nuovo la possibilità di una crisi di governo. In sintonia con le tante “ voci” che danno come probabile che Berlusconi attenda il voto sulla decadenza per togliere ossigeno a Enrico Letta. Dice Capezzone: ”Se davvero il Pd insisterà per il voto palese sulla decadenza di Silvio Berlusconi, sceglierà la via della barbarie. Per evidenti ragioni di odio politico, si prefigurerebbe un precedente inaccettabile rispetto al voto su persone”.Anche Pierferdinando Casini si schiera per il voto segreto: ”Il regolamento del Senato in questi casi – afferma – tutela il segreto e va applicato. I principi non possono essere rispettati in modo più o meno disinvolto a seconda delle persone”. Un modo come un altro per lasciarsi una porta aperta, come è nello stile del personaggio. In fondo, un voto segreto che costa. Non si sa mai.

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