Datagate. Letta chiede chiarezza e convoca il Cisr. Diplomazia a rischio

ROMA – Il presidente del Consiglio, Enrico Letta, vuole far luce  sullo scandalo del Datagate e sulle rivelazioni di ieri circa il tentativo russo di intercettare i leader mondiali all’ultimo G20. È quanto riferisce una nota di palazzo Chigi.

Il premier ha quindi dato mandato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per la sicurezza della Repubblica, Marco Minniti, di convocare per giovedì prossimo, 31 ottobre, alle 10, il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr). All’ordine del giorno, proprio le questioni inerenti alla sicurezza delle telecomunicazioni, alla luce del caso Datagate e delle rivelazioni sullo scorso G20.

Inutile dire che la tempesta che sta investendo questa vicenda provocherà notevoli tensioni tra i Paesi coivolti. “Gli Stati uniti devono agire con urgenza per  ristabilire un rapporto di fiducia  con i paesi europei, minato dalle recenti rivelazioni sullo spionaggio americano”, ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Viviane Reding, nel suo intervento al Peterson Institute di Washington, il cui testo è stato trasmesso alla stampa.  «Non si spiano amici e partner (…) è urgente e importante che i nostri partner americani agiscano per ristabilire un rapporto di fiducia», ha detto, sottolineando come le notizie emerse nelle ultime settimane sullo spionaggio Usa abbiano suscitato «forti preoccupazioni» in Europa e abbiano «sconvolto e danneggiato» i rapporti con gli Stati Uniti. «Lo spionaggio non è mai uno strumento di fiducia», ha aggiunto Reding.  Il vicepresidente della Commissione e commissario per la Giustizia ha quindi dichiarato che «diverse questioni», tra cui quella della protezione dei dati informatici, potrebbero far «deragliare» i negoziati tra Unione europea e Stati Uniti su un accordo di libero scambio. «La protezione dei dati è un diritto fondamentale e, in quanto tale, non negoziabile», ha detto. 

 

A rischio il libero scambio

L’amministrazione Obama e la National Security Agency (Nsa) che per anni ha spiato i Paesi europei, potrebbe  creare non pochi problemi soprattutto al progetto di un area di libero scambio tra i due continenti, il Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip). Per questo un portavoce dello U.S. Trade Representative (Ustr), l’ente federale che si occupa dei rapporti commerciali degli Stati Uniti, oggi ha chiesto di continuare a lavorare insieme senza farsi fermare dai nuovi scandali. «Sarebbe spiacevole che la questione  – comunque molto importante – distolga l’attenzione dal nostro obiettivo comune per negoziare un accordo che aumenti il commercio bilaterale e gli investimenti, sostenga il lavoro e aumenti il nostro spirito di competizione internazionale», ha detto il portavoce dello Ustr.

Secondo le ultime rivelazioni tratte dai file dell’ex informatico dell’Nsa Edward Snowden, Washington ha spiato per anni la Germania e le telefonate del cancelliere Angela Merkel, ma anche altri paesi alleati come la Francia, la Spagna e l’Italia. Nei prossimi giorni la Casa Bianca riceverà una delegazione europea per chiarire la vicenda.

 

Bonino, Obama chiarisca

Anche il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha auspicato che il presidente degli Usa Barack Obama chiarisca al più presto la vicenda «datagate». «È in gestione ovviamente dei Servizi segreti e della presidenza del Consiglio – ha detto a margine di un convegno sul Mediterraneo all’Ispi -, credo sia giusto chiedere chiarimenti e mi auguro che la promessa fatta da Obama di mettere mano e chiarire tutto quanto è successo avvenga nei tempi più rapidi nell’interesse nostro sicuramente, ma anche degli amici americani». Bonino ha comunque precisato che la questione non è di competenza della Farnesina.

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