Caso Ligresti, il Pdl difende Cancellieri e pensa ai rimpasti

ROMA – L’intero Pdl si schiera in difesa del ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, finita nella bufera in seguito al suo intervento nel caso di Giulia Ligresti.

Dopo aver incassato la fiducia del governo attraverso le parole del premier Letta, oggi a difendere a spada tratta il Guardasigilli è Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera. “Cancellieri non deve dimettersi, quando sarà in Aula io la difenderò ma le ricorderò che i due pesi e le due misure non sono accettabili”, ha spiegato Brunetta ospite di SkyTg24. L’ex ministro paragona la vicenda con quella che ha coinvolto l’ex premier Berlusconi e la sua telefonata in Questura per difendere Ruby. “Tutti gli italiani stanno pensando questo –spiega Brunetta- 7 anni a Berlusconi per una telefonata in Questura per sapere se una persona, che non aveva fatto nulla, poteva essere affidata a qualcuno che si prendesse cura di lei”. Tuttavia la vicenda rischia di degenerare e far precipitare l’equilibrio politico, assai delicato in queste ultime settimane. Infatti, nel caso estremo che l’attuale Guardasigilli si dimettesse, il Pdl potrebbe chiedere non solo la sostituzione di Cancellieri con un esponente pidiellino (in cima alla lista dei candidati c’è Francesco Nitto Palma, già eletto a capo della commissione Giustizia in Senato l’8 maggio scorso), bensì un completo rimpasto dell’esecutivo. Oltre a Brunetta, prende posizione anche un altro esponente del Pdl. L’ex ministro Raffaele Fitto, oggi a capo dei cosiddetti “falchi” del partito, ha spiegato che esprimerà un giudizio compiuto dopo che avrà ascoltato le sue parole in Aula. Nell’intervista rilasciata su RaiTre al programma In mezz’ora del Direttore Lucia Annunziata Fitto spiega: “Da garantisti non possiamo che dire che è esagerato che rappresenti un problema una telefonata. Si pone di certo una questione dei due pesi e delle due misure -ha però aggiunto- nel confronto con Silvio Berlusconi, che è stato condannato a sette anni nel caso Ruby per una telefonata alla Questura di Milano. Anche Berlusconi ha agito nel rispetto delle leggi”. Di conseguenza, “non possiamo disporre delle nostre idee in modo strumentale. Non possiamo mettere da parte il nostro principio garantista per indebolire a prescindere il governo”. Linea di prudenza adottata, per ora, anche dai democratici: nessuna strumentalizzazione, vietato minimizzare, avvertono. Cancellieri si presenterà in Parlamento solamente il prossimo martedì: un’altra giornata difficile e decisiva per le sorti di questo governo. 

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