Basilicata alle urne con la sinistra divisa

ROMA – Domani e lunedì i cittadini della Basilicata sono chiamati alle urne per scegliere il prossimo presidente della Regione.  Una tornata elettorale che si ripete solamente dopo tre anni: l’ex presidente Vito De Filippo, alla guida della Basilicata dal 2005, si è dimesso lo scorso 24 aprile a causa di uno scandalo che ha coinvolto la sua amministrazione.

De Filippo, appartenente al Pd, che non è stato colpito direttamente dall’inchiesta, ha deciso in ogni caso di non ricandidarsi. Il centrosinistra punterà quindi su Marcello Pittella, 51 anni, vicepresidente ed assessore alle attività produttive della precedente legislatura regionale, nonché fratello di Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo e candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico.  Pittella è sostenuto dai democratici, dal partito socialista italiano (Psi), dall’Italia dei Valori (Idv), da Centro democratico e da altre due liste civiche. 

Sinistra e Libertà, invece, ha deciso di non sostenere Pittella ma di puntare su proprio candidato, Maria Murante, appoggiato anche da Rifondazione Comunista che insieme a Sel ha formato la lista unica “Basilicata 2.0”.  

Il centro destra si schiera compatto su Salvatore Tito Di Maggio, 53 anni, senatore eletto nelle liste di Scelta civica. La coalizione è formata dal Popolo della Libertà (Pdl), dall’Unione di Centro (UdC) e dalla lista Laboratorio Basilicata, lista civica in cui sono confluiti esponenti di Scelta Civica, Grande Sud e Fratelli d’Italia. 

Piernicola Pedicini è il candidato del Movimento 5 Stelle. Non sono mancate le polemiche sulla scelta di questo candidato: nelle primarie interne al movimento, infatti, ad uscire vincitore era stato Giuseppe Di Bello. Tuttavia, per alcune non ben specificate “irregolarità” nella presentazione dei documenti, Beppe Grillo ha decretato che la sua vittoria era da annullare, facendo ricadere la scelta sul secondo classificato Pedicini. 

Gli altri candidati sono Elisabetta Zamparutti, per la lista dei radicali La Rosa nel Pugno; Florenzo Doino, Partito Comunista dei Lavoratori; Doriano Manuello, Matera si muove; Regionali 2013, guidata da Franco Grillo. Quest’ultimo è stato escluso e poi riammesso alla competizione. 

La campagna elettorale che ha anticipato il voto è stata caratterizzata da polemiche e irregolarità, mere o presunte. Infatti, la diatriba politica non s’è basata solamente sui temi delicati dell’economia, dell’ambiente o del lavoro. Protagonisti in primis i grillini, i quali hanno presentato un ricorso contro la lista provinciale di Matera “Presidente Franco Grillo – Lavoro e Pensioni – Piazza Pulita” perché considerata una lista civetta dai legali del M5S, a causa della grafica del simbolo e per il nome del candidato governatore. Tuttavia il Tar della Basilicata ha successivamente dichiarato “irricevibile” il ricorso poiché “tardivamente proposto”. Dall’altra parte dello schieramento politico, invece,  un candidato della Destra ha presentato una denuncia formale su presunte irregolarità nella documentazione allegata alla lista “Pittella Presidente”, appartenente alla coalizione del centrosinistra. Dopo denunce e ricorsi, la lista è stata prima ritenuta “non valida” dall’Ufficio circoscrizionale centrale del Tribunale di Potenza poi riammessa dal Tar. Le urne resteranno aperte dalle 8 di domani fino alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15; sono chiamati al voto circa 470mila cittadini. Particolarità di questa tornata elettorale è la nuova legge sulla riduzione dei costi della politica nelle regioni: infatti il numero dei consiglieri regionali è stato ridotto da trenta a venti.

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